Gli effetti della stringente crisi economica si ripercuotono inevitabilmente sui consumatori e, di conseguenza, le ridotte disponibilità economiche, costringono sempre più persone a non poter pagare la rata del mutuo o quelle inerenti prestiti ottenuti per le più svariate finalità. I dati forniti da Infocamere parlano di un incremento dei protesti che, nel corso dell'ultimo anno, rispetto al 2011, è pari a circa 16.000 protesti in più. Nei primi sei mesi di quest'anno sono stati notificati ben 670 mila protesti (+2,4%) per un valore totale di 1.642 miliardi di euro (-7,4% rispetto al 2011). L'importo medio dei titoli protestati ammonta a circa 2.446 euro. Il numero dei protesti è aumentato vertiginosamente in Molise (+22,8%), regione che presenta anche il più alto ammontare medio dei titoli protestati (3.039 euro, +40% in un anno), in Abruzzo (+22,4%) e in Sardegna (+15,7%), mentre è la Calabria la regione meridionale ad essere caratterizzata dall'aumento più contenuto (+0,6% il numero degli effetti levati). Napoli, Roma e Milano, dal canto loro, vantano insieme il 26,1% dell'intero monte protesti italiano. La situazione è alquanto drammatica e, purtroppo, non pare si faccia avanti alcuna politica in grado di attenuare gli effetti di una crisi pesantissima resa ancor più critica da provvedimenti che mirano solo a far rientrare l'Italia nei parametri fissati dal Patto di Stabilità invece di puntare decisamente al rilancio dell'economia reale favorendo, in tal modo, il benessere di quello che solo sulla carta è il popolo sovrano.
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