lunedì 31 agosto 2009

Rimborsi sui mutui in arrivo ma regna ancora il caos!

Il Decreto anticrisi, varato lo scorso anno, ha previsto l'introduzione di tutta una serie di misure volte ad alleggerire le rate dei mutui per ciò che attiene la parte eccedente il 4%, spread incluso.

Come abbiamo già ampiamente detto all'interno di altri post appositamente redatti con lo scopo di fare chiarezza sulla materia oggetto di discussione, l'intervento dello Stato non vale indistintamente per tutti i mutui ma solo, ed esclusivamente, per quelli che al momento della sottoscrizione prevedevano un tasso inferiore alla soglia del 4% (Approfondimenti: Mutui: Chi ha diritto al 4%?). Questa circostanza è riconducibile, in buona sostanza, a tutti i mutui stipulati tra il 2003 e la metà del 2006. Per tutti gli altri mutui, il tetto massimo al quale può essere applicata la normativa è rappresentato dal tasso di interesse complessivo, versato in concomitanza della prima rata del mutuo o immediatamente dopo il periodo di preammortamento, tasso agevolato, oppure dopo l'avvenuta rinegoziazione o surroga.

Ad esempio, se il tasso è del 4,5% e nella prima rata del 2009 si è pagato il 5% lo Stato interverrà sullo 0,5% che rappresenta l'eccedenza rispetto al tasso di soglia fissato per legge.

Nonostante le lungaggini burocratiche, l'elefantiaco sistema dei rimborsi si è messo in moto e, di conseguenza, non dovrebbe trascorrere ancora troppo tempo prima che le famiglie italiane, aventi diritto all'agevolazione, possano beneficiarne.

Primi fra tutti, la banca Monte dei Paschi di Siena, la Banca Nazionale del Lavoro e banca UGF hanno già provveduto ad inviare, agli interessati, una missiva comprensiva di un modulo di autocertificazione da restituire debitamente compilato all'istituto di credito.

Il meccanismo dei rimborsi, tuttavia è differente da banca a banca. La BNL, ad esempio, provvederà a dar seguito alle richieste man mano che gli giungeranno le autocertificazioni, mentre altre banche come Intesa Sanpaolo e Unicredit erogheranno i contributi solo a chi è nella lista dell'Agenzia delle Entrate. L'unica che ha già iniziato a rimborsare i propri clienti, dal mese di giugno scorso, è la banca UGF del Gruppo Unipol.

Anche per quel che attiene le informazioni inerenti il calcolo dei contributi, ciascun istituto di credito adotta un metodo diverso. Chi, come MPS e BNL, all'interno dei documenti di sintesi periodici relativi al mutuo, chi, come la Credem, invierà una nota per ciascuna rata oggetto di applicazione del beneficio, chi, come Unicredit Banca, fornirà spiegazioni direttamente allo sportello o tramite call center, chi, ancora come Intesa Sanpaolo, si limiterà ad inviare una lettera dopo l'applicazione dei conguagli.

Come si evince chiaramente da questo quadro analitico della situazione, pare piuttosto evidente che ci troviamo di fronte ad una situazione molto caotica che finirà per incidere, ed in maniera notevole, anche sull'estensione del mutuo al tasso misto. Questa opportunità è concessa in maniera automatica solo da Intesa Sanpaolo, MPS e UGF mentre, BNL la riserverà solo a chi, nel 2009, ha avuto il tasso variabile anche solo per una parte. Sulla stessa lunghezza d'onda anche Credem e Unicredit Banca.

APPROFONDIMENTI

- Agevolazioni per i mutui a tasso variabile, guida al Decreto Anticrisi;
- Decreto anticrisi: Speciale Mutui.

martedì 25 agosto 2009

Conto corrente semplice ed ISC per garantire maggiore trasparenza!

Il conto corrente semplice e l'ISC (Indicatore Sintetico di Costo) saranno, entro la fine dell'anno, due strumenti in grado di garantire maggiore trasparenza favorendo, di fatto, la comprensione di molti aspetti inerenti i conti bancari.

Iniziamo col dire che, di certo, questa piccola ma doverosa rivoluzione, firmata dalla Banca d'Italia, ha il fine di agevolare quanto più possibile i consumatori però, analizzando attentamente la questione ci sorge spontaneo un dubbio che si trasforma direttamente in una domanda: "l'indicazione dell'ISC del conto corrente sarà realmente precisa?"

A dire il vero crediamo che sia molto difficile sviluppare degli algoritmi che siano in grado di elaborare le centinaia di variabili associate ad ogni tipo di operazione effettuate normalmente su un conto corrente. Mentre per i prestiti personali o i mutui l'Indicatore Sintetico di Costo offre un quadro chiaro e preciso di quello che sarà l'impegno economico reale del consumatore, nel caso del conto corrente l'ISC è, giocoforza, condizionato all’adozione ex ante di un profilo di utilizzo tipo del conto stesso che è frutto di complesse elaborazioni ed è definito attraverso indagini e ricerche di mercato difficilmente rispondenti alle caratteristiche del singolo cliente. In questo senso crediamo che l’Indicatore Sintetico di Costo, per quel che concerne i conti correnti, diversamente da altri ISC, sia necessariamente da considerare alla stregua di un parametro puramente indicativo. Questo potrebbe trarre in inganno il consumatore convinto di sottoscrivere un prodotto più conveniente di quello che realmente sarà una volta che verrà utilizzato.

L'Abi stessa ha espresso, a più riprese, qualche perplessità in merito alla reale utilità dell'ISC del conto corrente e, con un esempio di una semplicità disarmante, è stata in grado di definire l'impossibilità, da parte di qualsiasi mediatore finanziario, di definire un costo ufficiale da associare al conto.

"Prendendo in considerazione la voce prelievi bancomat su altra banca - ha detto l'Abi in una nota - in fase di negoziazione si potrebbe determinare una tariffazione fissa scontata, una tariffazione a forfait con un limite predefinito di operazioni a cui non viene applicata alcuna commissione, una tariffazione a scaglioni crescenti o decrescenti, una tariffazione esclusivamente per le operazioni di prelievo in comuni ove la banca non è presente, eccetera. Ciascuna di queste modalità di tariffazione personalizzata - continua l'Abi - ovviamente dovrebbe essere recepita all’interno di un ipotetico algoritmo automatico, la cui realizzazione è tecnicamente impossibile data l’eterogeneità delle modalità di pricing che possono nascere in fase di negoziazione tra banca e cliente."

Come si evince da queste considerazioni, dunque, quello che verrà indicato entro fine anno, obbligatoriamente, sui fogli informativi dei conti correnti, sarà un Indicatore Sintetico di Costo puramente indicativo e non un parametro preciso.

Per quanto riguarda il "conto corrente semplice", invece, c'è poco da dire se non che si tratta di un servizio bancario di base che offre tutti i servizi indispensabili per chiunque non abbia la necessità di avere un portafoglio titoli, un carnet di assegni o di richiedere un finanziamento.

Sostanzialmente si tratterà di un prodotto a basso costo adatto a molti ma non per tutti. Con il conto corrente semplice sarà possibile, ad esempio, accreditare lo stipendio o la pensione, effettuare operazioni dispositive (bonifici), domiciliare le utenze domestiche (luce,gas,telefono, acqua e spazzatura), versare in contanti o tramite assegni, prelevare per cassa agli sportelli o, in maniera automatica, presso i dispositivi Bancomat, ricevere una rendicontazione periodica delle entrate e delle uscite ed il saldo del conto. L'accesso al conto dovrà essere garantito anche da remoto attraverso Internet o tramite il servizio di banca telefonica.

In conclusione diciamo che si tratta di due ottime e lodevoli iniziative che, però, sarà necessario valutare meglio direttamente sul campo fra qualche mese per verificare, con maggiore cognizione di causa, gli effettivi benefici che i consumatori otterranno da queste misure. In fine ci permettiamo di consigliare un'attenta analisi dei prospetti informativi dei singoli conti correnti e di effettuare manualmente i calcoli relativi ai costi che si andranno ad affrontare per i servizi di cui si usufruirà realmente, non basandosi troppo sull'ISC che sarà indicato.

lunedì 24 agosto 2009

Qual'è il conto corrente più conveniente?

Qual'è il conto corrente più conveniente? A questa che, in apparenza, pare essere una domanda banale ed alla quale può essere data risposta in modo semplice e veloce, in realtà è un quesito estremamente complesso che richiede una buona conoscenza delle caratteristiche di base del prodotto. E' bene dire che non esiste un conto corrente più conveniente in senso assoluto, poiché, com'è ovvio, ciascuno di noi ha esigenze diverse e gli strumenti messi a disposizione dalle banche sono realizzati con l'intento di soddisfare i bisogni più disparati. Le variabili da prendere in considerazione sono decine, per non dire centinaia.

Ma vediamo di comprendere meglio qual'è il principio fondamentale su cui si basa un conto corrente bancario. In linea di principio, il conto corrente è un mezzo attraverso il quale una persona può gestire dei flussi di denaro attraverso operazioni dispositive quali, ad esempio, i bonifici, l'accredito dello stipendio o della pensione, il pagamento delle utenze domestiche (luce, acqua, gas, telefono, spazzatura), eccetera.

Il denaro che transita sul conto corrente, di norma, diviene di proprietà della banca che lo reinveste in titoli, azioni, obbligazioni o altro. L'istituto di credito è obbligato a restituire il denaro al cliente su richiesta. Quasi sempre, il conto corrente bancario offre tutta una serie di servizi che prevedono il pagamento di una commissione. E' raro trovare un prodotto che risulti essere soddisfacente sul fronte dei tassi d'interesse creditori che, mediamente, si aggirano intorno allo 0,50% lordi. Bene inteso, da questo discorso sono esclusi i conti di deposito o tutti quei prodotti che offrono degli allettanti tassi promozionali per un certo periodo di tempo. D'altro canto gli interessi debitori sono quasi sempre a due cifre ed al limite della soglia d'usura.

Una regola d'oro, dettata più che altro dal buon senso, è quella relativa al confronto di più prodotti avendo cura di scegliere, quali parametri di riferimento, i servizi che più si adattano alle nostre reali esigenze evitando di cadere in tentazione per offerte in apparenza convenienti ma che alla lunga tali non sono.

Distinguere e confrontare i prodotti non è, tuttavia, un'impresa facile. Può essere utile, ma non sufficientemente esaustivo, consultare l'apposita sezione del sito "Patti Chiari". All'interno, oltre a tutta una serie di utili informazioni di carattere generale inerenti il conto corrente, è presente anche un vero e proprio motore di ricerca attraverso il quale, dopo aver adeguatamente configurato alcuni parametri, è possibile individuare il prodotto più vicino alle nostre aspettative. La ricerca può essere effettuata in tre modi: a) per profilo utente predefinito (selezionando uno degli 8 profili standard predefiniti in maniera tale da accedere ai conti correnti a pacchetto attualmente in offerta che la banca ha associato a ciascuno di essi); b) profilo personalizzato (questo strumento ci consente di accedere ai prodotti di conto corrente a pacchetto attualmente in offerta coerenti con il nostro specifico profilo di utilizzo e, in tal senso è la modalità di ricerca che ci sentiamo di consigliare); c) ricerca per banca (questa modalità è un po' dispersiva poiché consente di accedere all’intera offerta dei conti correnti a pacchetto ed ordinari disponibili nel sito "Conti Correnti a Confronto", fattispecie, questa, che di fatto rende molto complessa l'individuazione del prodotto migliore).

Prima di mettersi alla ricerca del conto corrente più conveniente è necessario porsi alcune domande in merito al suo reale utilizzo. Ad esempio, perché abbiamo la necessità di aprire un conto? E questi deve soddisfare le nostre personali esigenze o quelle di tutta la nostra famiglia? Quante operazioni presumo di effettuare in un mese? Ho l'assoluta necessità di aprire un conto corrente di tipo tradizionale o mi posso avvalere di un conto online? Ho realmente bisogno di una carta di debito o di credito? Per quali servizi utilizzerò il conto? Potrei aver bisogno di un fido? Ritengo utili e assolutamente indispensabili i servizi accessori che la banca mi mette a disposizione (cassetta di sicurezza, dossier titoli, eccetera)?

Quando avremo dato risposta a tutte queste domande saremo pronti a "dare la caccia" al nostro futuro conto corrente e, statene certi, a fronte di qualche ora di tempo persa otterremo degli indiscutibili vantaggi sia a livello economico che per quel che concerne i servizi ai quali accederemo.

Attenzione anche alla tipologia di conto corrente! Ne esistono una varietà incredibile ma, per comodità ed anche per diffusione, ne citiamo solo tre, aventi tutti delle caratteristiche ben precise: 1) i conti a pacchetto che prevedono un canone onnicomprensivo che include diversi servizi accessori, quali, ad esempio, cassette di sicurezza, assicurazioni e gestione del risparmio; 2) conti in convenzione che, in seguito a specifici accordi presi con determinate categorie di utenti (giornalisti, avvocati, medici, impiegati di enti pubblici, eccetera), beneficiano di sconti ed agevolazioni particolari che ne determinano la più assoluta convenienza; 3) infine vi sono i conti cosiddetti "ordinari" o a consumo in cui le spese dipendono dal numero di operazioni effettuate.

I costi relativi al conto corrente sono classificabili in fissi e variabili. I costi fissi non dipendono da quanto e da come si utilizza il conto mentre i costi variabili sono strettamente correlati al numero ed al tipo di operazioni effettuate.

I principali costi variabili da considerare quando si decide di aprire un conto corrente sono le spese per la registrazione sul conto di ogni operazione, le commissioni per l’esecuzione dei singoli servizi, le spese di liquidazione periodica, ogni volta che la banca calcola gli oneri e gli interessi, gli interessi e gli altri oneri da pagare nel caso in cui il conto vada in rosso. Al fine di definire nella maniera più dettagliata possibile i reali costi associati ad un conto corrente è buona norma prendere visione dell'ISC (Indicatore Sintetico di Costo) che stima il costo del conto corrente sulla base di uno o più profili di operatività standard.

Al momento la palma del conto corrente più conveniente potrebbe spettare al "Conto ComponiOnline di Deutsche Bank", un valido prodotto all inclusive senza canone ne spese forfettarie e con un numero di operazioni illimitate. E' previsto il pagamento della sola imposta di bollo (34,20 euro l'anno). Per le operazioni allo sportello si pagano 2 euro ma essendo un conto online, questa opzione rende il tutto gratuito, rapido e sicuro.

Un altro conto corrente che si mette in assoluta evidenza per economicità è l'ottimo "FIDEURAM Conto ZERO di banca Fideuram". Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad un prodotto zero spese e gestibile interamente via internet.

A questo punto non ci resta che augurarvi buona caccia, con la speranza che questo breve vademecum possa esservi d'aiuto per districarvi nell'intricato mondo dei conti correnti bancari.

giovedì 20 agosto 2009

Come cancellare un protesto

Cancellare un protesto pendente è essenziale qualora si abbia la necessità di dover ottenere un finanziamento al fine di soddisfare qualsivoglia esigenza. La procedura da seguire per cancellare un protesto è, via via, con il passare degli anni, divenuta sempre più rapida e snella.

Oggigiorno per cancellare un protesto dal "Registro Informatico dei Protesti", istituito dal Ministero dell'Industria tramite il Decreto Legge numero 316 del 2000, è sufficiente onorare il debito contratto entro i 12 mesi successivi alla data di scadenza dell'obbligazione assunta. Una volta pagato il debito è necessario redigere un'istanza di cancellazione ed inoltrarla all'Ufficio Protesti della Camera di Commercio territorialmente competente che, entro e non oltre 20 giorni dal ricevimento della richiesta, provvederà a darvi seguito. La domanda, che va effettuata in bollo, deve essere accompagnata dall'atto di protesto e dal relativo titolo quietanzato nonché dalla copia fotostatica di un documento di identità valido che attesti le generalità del soggetto protestato. Di norma, è obbligatorio pagare anche, per ciascuna istanza presentata, circa 8 euro per diritti di segreteria.

Se, invece, il soggetto protestato ha provveduto al pagamento di quanto dovuto dopo oltre un anno dalla data di scadenza del titolo di credito, la procedura da seguire è un po' diversa. In particolare va presentata una richiesta di riabilitazione al Presidente del Tribunale territorialmente competente, ai sensi dell'articolo 17 della Legge del 7 marzo 1996 numero 108, modificato successivamente ad opera dell'articolo 3 della Legge del 18 agosto 2000 numero 235. Solo dopo aver ottenuto la riabilitazione da parte del Tribunale, il protestato può richiedere la cancellazione del protesto dal "Registro Informatico dei Protesti" tenuto dalla Camera di Commercio. In questa fase l'iter burocratico ricalca in toto la prassi in uso per la richiesta effettuata entro 12 mesi dalla scadenza del titolo di credito, l'unica accortezza da osservare è quella relativa alla documentazione da presentare che, com'è ovvio, dovrà contenere anche il provvedimento alla riabilitazione, appositamente rilasciato dal Tribunale.

APPROFONDIMENTI

- Guida ai prestiti per protestati

mercoledì 19 agosto 2009

Guida ai prestiti per protestati


La guida ai prestiti per i protestati, da noi appositamente redatta, è volta a favorire la conoscenza di ogni aspetto relativo ai protesti. Faremo luce su molti aspetti poco chiari della normativa in vigore che, spesso e volentieri, generano confusione. Il linguaggio utilizzato in questa breve guida è un po' tecnico ma abbiamo cercato di renderlo comprensibile al massimo riducendo al minimo i tecnicismi.

La guida ai prestiti per i protestati consta delle seguenti 4 sezioni:

- Cosa è un protesto?
- Chi sono gli organi preposti a constatare un mancato pagamento e iscrivere una persona nel registro informatico dei protesti?
- Le banche e le finanziarie quali garanzie chiedono per concedere un prestito ai protestati e quali sono le tipologie di prestiti per i protestati?
- Quali sono i riferimenti normativi per i protesti?

COSA E' UN PROTESTO?

Letteralmente un protesto non è altro che l'accertamento del mancato pagamento o della mancata accettazione di una cambiale o di qualsiasi titolo di credito (ad esempio un assegno, le rate di un prestito o di un mutuo, eccetera). Nel linguaggio comune sentiamo spesso utilizzare la frase "mandare una cambiale in protesto"; da questa deriva l'istituto del protesto cambiario che tratteremo a breve, ed in maniera approfondita, all'interno della guida.

CHI SONO GLI ORGANI PREPOSTI A CONSTATARE UN MANCATO PAGAMENTO E ISCRIVERE UNA PERSONA NEL REGISTRO INFORMATICO DEI PROTESTI?

La constatazione, detta solenne, viene fatta sempre da un pubblico ufficiale. Il protesto vero e proprio viene redatto da un notaio o da un ufficiale giudiziario e, nei piccoli Comuni, dal segretario comunale. Il protesto deve essere compilato in brevissimo tempo, solitamente entro e non oltre i due giorni feriali successivi alla scadenza della cambiale (o altro titolo di credito) e redatto su un foglio di allungamento unito alla cambiale.

I protesti effettuati in ciascuna Provincia prima del 1995 venivano resi noti tramite il bollettino dei protesti cambiari, pubblicato ogni due settimane a cura della Camera di Commercio; dal 1995 in poi, invece, gli ufficiali levatori trasmettono alla camera di commercio competente per territorio, entro il primo giorno di ogni mese, l’elenco dei soggetti protestati nel corso del mese precedente (fino al giorno 26 compreso). La Camera di Commercio inserisce i protestati nel "Registro informatico dei protesti" entro 10 giorni dalla trasmissione dell'elenco. Il protestato, a questo punto, resta iscritto in tale registro per cinque anni, ma può esserne cancellato prima, su presentazione, decorso un anno dal protesto, dell'istanza di riabilitazione al tribunale (nel caso di assegni) o al dirigente responsabile dell'ufficio protesti della camera di commercio (nel caso di cambiali) accompagnata dalla quietanza di pagamento del titolo protestato (con firma autentica).

In seguito all'atto di protesto, il possessore della cambiale insoluta (o altro titolo di credito insoluto) può intraprendere azioni legali contro gli obbligati principali (azione diretta: spetta a coloro che hanno assunto il debito in via originaria) o di regresso (azione di regresso: spetta a coloro che trasferendo il diritto di credito incorporato nella cambiale, hanno assunto la responsabilità del pagamento) attraverso tre fasi:

a) atto di precetto;
b) pignoramento dei beni;
c) vendita dei beni pignorati.

>>> Atto di precetto

L'atto di precetto è l'intimazione di pagare l'importo della cambiale insoluta (o di altro titolo di credito insoluto) aumentato delle spese e degli interessi entro un termine non inferiore a 10 giorni.

>>> Pignoramento dei beni

Il pignoramento dei beni consiste nell'espropriazione forzata dei beni dell'obbligato alla quale si procede qualora il debitore non abbia pagato entro il termine fissato con l'atto di precetto; anche in questa fase il debitore ha la possibilità di versare la somma dovuta all'ufficiale giudiziario, il quale provvederà a farla avere al creditore.

>>> Vendita dei beni pignorati

Nei casi più gravi e disperati si procede alla vendita dei beni pignorati, effettuata all'asta con assegnazione al maggior offerente. Con il ricavato della vendita dei beni pignorati si provvede a risarcire il soggetto creditore. Da notare come, in questo caso, le azioni cambiarie non sono rivolte contro la persona fisica dell'obbligato ma direttamente contro i beni di sua proprietà.

LE BANCHE E LE FINANZIARIE QUALI GARANZIE CHIEDONO PER CONCEDERE UN PRESTITO AI PROTESTATI E QUALI SONO LE TIPOLOGIE DI PRESTITI PER I PROTESTATI?

Trattandosi di "cattivi pagatori" i protestati possono accedere al credito solo a determinate condizioni. Di norma le banche o le finanziarie concedono prestiti ai protestati solo dopo aver studiato ed analizzato a fondo la situazione economica e lavorativa del richiedente che, dal canto suo, potrà sottoscrivere, di solito, una cessione del quinto dello stipendio o della pensione, un prestito con delega o un finanziamnento cambializzato. In linea di massima, dunque, possono richiedere finanziamenti tutti i protestati che abbiano un posto di lavoro a tempo indeterminato e che possano fornire ampie garanzie anche dal punto di vista delle proprietà personali (case, terreni, automobili, eccetera). Molto spesso è richiesta anche la firma di un garante perchè il prestito vada a buon fine.

Il maggior rischio derivante dalla storia del cliente è, di fatto, abbattuto da queste forme di finanziamento che, per lo più, presentano la caratteristica di trattenere direttamente dalla busta paga del lavoratore una quota predefinita del salario. Purtroppo, come abbiamo visto un po' di tempo fa in un post dedicato alla cessione del quinto dello stipendio o della pensione, questa particolare forma di finanziamento è caratterizzata da costi elevatissimi e spesso del tutto ingiustificati.

QUALI SONO I RIFERIMENTI NORMATIVI PER I PROTESTI?

- Le modalità di attuazione del Registro Informatico dei Processi sono regolamentate dal Decreto Ministeriale numero 316 del 9/8/2000, a norma dell'articolo 3 bis del Decreto Legge del 18 settembre 1995 numero 381, convertito in seguito dalla Legge del 15 novembre 1995 numero 480.

- Per cancellare un protesto è, invece, necessario far riferimento alla Legge numero 235 del 18/8/2000.

- Il "Registro dei Protestati cambiari", accessibile via internet, ha sostituito la pubblicazione cartacea dell'Elenco dei Protestati Cambiari così come previsto ai sensi della Legge numero 77 del 12/2/1955.

APPROFONDIMENTI SU ARGOMENTI CORRELATI

- Come cancellare un protesto

- Cessione del quinto: i Taeg applicati oscillano tra il 16% e il 35%!

- Cessione del quinto dello stipendio: in Italia è la forma di rimborso più utilizzata!

- INPS: prestiti agevolati con cessione del quinto della pensione


Normativa Protesti

domenica 16 agosto 2009

Qual'è il mutuo più conveniente per ristrutturare casa?


Qual'è il mutuo più conveniente per ristrutturare la propria casa? Questa domanda è divenuta un vero e proprio tormentone vista l'impennata delle richieste di agevolazione fiscale concesse dal governo per i lavori di ristrutturazione della propria abitazione.

Nell'anno in corso sono state oltre 100.000 le pratiche avviate (con particolare riferimento al quadrimestre iniziale da gennaio ad aprile), circa 10.000 in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (+8,7%).

L'incremento maggiore è stato registrato in Valle d'Aosta (+20%). Anche l'Umbria, con il suo +1% mantiene il trend rialzista così come il +3,4% dell'intero Mezzogiorno d'Italia. Il Nord, nel complesso, dimostra un certo distacco da queste forme di agevolazione, attestandosi, per numero di richieste evase, all'ultimo posto con un +0,1%, con punte negative significative che si attestano sui -5 punti percentuali, primato, questo, che spetta al Trentino Alto Adige. Il risultato peggiore al Sud, spetta invece alla Calabria, fanalino di coda con il -4%.

Dal 1998 al febbraio 2009 le richieste per ottenere la detrazione fiscale del 36% sui lavori di ristrutturazione della casa sono state complessivamente 3,7 milioni.

La stragrande maggioranza degli italiani, però, difficilmente riesce a far fronte alle spese legate ai lavori di ripristino degli ambienti domestici senza far ricorso ad un finanziamento.

Il mutuo più conveniente, risultante da una nostra breve indagine, è, per quel che riguarda i mutui a tasso fisso, il "mutuo prima casa giovani coppie e famiglie" della Banca Monte dei Paschi di Siena con un TAN del 4,65%, un TAEG/ISC del 5,55% ed una rata mensile di importo pari a 313,09 euro che, per 10 anni, a fronte di una richiesta di 30.000 euro, costerà nel complesso 37.570,80 ovvero 7.575,80 euro in più.

Buona anche la soluzione proposta da Banca Sella; il "Mutuo Smeraldo Online" ha un TAN del 4,95%, un TAEG/ISC del 5,39% ed una rata mensile pari a 317,46 euro che in 120 mesi vuol dire aver rimborsato all'istituto di credito biellese 38.095,20 euro ovvero 8.095,20 euro in più.

Le soluzioni più convenienti in senso assoluto sono, però, quelle a tasso variabile. In questo caso, se si mette in conto il rischio di variazione dei tassi nel medio-lungo periodo, si può ottenere un consistente risparmio.

Anche in questo caso, la parte del leone la fa il "mutuo giovani coppie e famiglie" della banca toscana MPS con un TAN dell'1,62% e un TAEG/ISC del 2,38%. L'importo della rata è pari a 270,90 euro e sono previsti costi d'istruttoria per 250 euro e di perizia per 300 euro.

Banca Sella, anche in questo caso si rivela la seconda miglior opzione con il "Mutuo Ambra Online". Il TAN e dell'1,92% e il TAEG/ISC del 2,26%. L'importo della rata è pari a 274,99 euro ed è previsto il pagamento della sola istruttoria per un importo pari a 150 euro.

mercoledì 12 agosto 2009

Caro mutuo quanto mi costi! Al Sud più che al Nord e per Bankitalia è impossibile realizzare un ISC unico!

Non è una novità assoluta ma la recente indagine effettuata dalla Banca d'Italia ha fatto riemergere ancora una volta e, se possibile, con più forza un problema annoso che attanaglia le famiglie del Sud Italia, ovvero il caro mutui.

I tassi applicati dalle banche nel meridione sono da sempre più elevati rispetto a quelli praticati al Nord. Nel primo trimestre di quest'anno la forbice si attesta fra lo 0,4% e lo 0,6% e, pur essendo inferiore rispetto al punto percentuale registrato lo scorso anno, si mantiene grossomodo stabile rispetto al dato di inizio anno.

La ragione di questa differenza, sempre secondo la Banca d'Italia, è da ricercare nel maggiore tasso di criminalità che attanaglia il Sud Italia, fattispecie questa che, di fatto, indurrebbe gli istituti di credito a richiedere maggiori garanzie alla clientela. Inoltre, le imprese meridionali ricorrerebbero in misura minore ai prestiti autoliquidanti, prevalentemente anticipi su fatture, e in misura maggiore ai prestiti in conto corrente.

Il Taeg sui nuovi prestiti a medio e lungo periodo presenta i valori più elevati in Puglia (4,96%) e i più bassi (3,9%) in Piemonte. In questo caso è evidente come il divario sia dell'1,06% secco, ben al di là della suddetta media nazionale!

Da tempo ci si chiede se vi sia la possibilità di uniformare, su tutto il territorio italiano, i parametri che determinano queste sostanziali diversità. Più in particolare non sarebbe il caso di accorpare in un unico Indicatore Sintetico di Costo il Taeg e il Tegm?

Dal punto di vista dei consumatori sarebbe una vera manna dal cielo ma per la Banca d'Italia questa via non pare proprio percorribile. A dire il vero non si tratta del mero ostruzionismo al quale le banche ci hanno abituati ma l'impraticabilità dell'adozione dell'indicatore unico si basa su solide fondamenta. “L’Isc e il Taeg – ha spiegato in una nota Bankitalia - hanno la funzione di indicare ex ante il costo complessivo del prodotto offerto. Per i contratti di finanziamento, in cui è obbligatoria l’indicazione del Taeg, i due indicatori coincidono. Per il conto corrente, invece, non può essere usato il termine “Taeg” perché l’indicatore non esprime un tasso, ma un costo espresso in termini monetari”. Anche il Tegm non può essere accorpato: “Previsto dalla legge antiusura, questo tasso non indica il costo complessivo del prodotto offerto, ma un valore medio, rilevato trimestralmente attraverso dati di mercato, che serve a calcolare la soglia antiusura”.

Intanto, ad un'analisi più attenta ed articolata dei dati forniti da via Nazionale, si evince come, tutto sommato, il trend del mercato finanziario sia costantemente in crescita, indipendentemente dalla macro regione presa in esame. E' un mercato florido che, ad esempio, nel primo trimestre del 2009, ha fatto registrare un incremento della richiesta di liquidità, sotto forma di prestiti, del 5,7% rispetto allo stesso periodo del 2008 nella sola regione Campania.

giovedì 6 agosto 2009

Microcredito alle famiglie grazie all'accordo stipulato tra Abi e Cei

Nei momenti di crisi, si sa, quella di ricorrere ai prestiti è sempre la via più breve per dare ossigeno al bilancio familiare e portare a compimento qualche progetto che richiede una certa liquidità per essere realizzato. Non sempre, però, è facile ottenere un finanziamento, specie in questo periodo in cui le banche hanno "chiuso il rubinetto" mettendo in atto una strategia, se possibile, ancora più accorta e fiscale rispetto al recente passato.

In uno scenario siffatto va ad inquadrarsi l'ottima iniziativa promossa da Abi e Cei che, grazie alla formula del microcredito, attraverso un'imponente organizzazione strutturale composta da ben 10672 filiali sparse su tutto il territorio nazionale, consentirà alle famiglie che versano in condizioni di particolare disagio economico, di accedere facilmente a questa particolare forma di finanziamento per far fronte alle più svariate esigenze.

L'accordo, al quale hanno aderito diversi istituti di credito facenti parte di gruppi bancari di primissimo livello, (Intesa Sanpaolo, Ubi Banca, Gruppo Bipiemme, Bnp Paribas, Gruppo Carige, Gruppo Banco Popolare, Gruppo Banca Sella Holding ed altri), prevede la concessione di piccoli finanziamenti, il cui importo massimo è di 6000 euro, garantiti al 50% da un apposito fondo di garanzia che attualmente vanta un plafond di 30 milioni di euro, a tutte le famiglie numerose, o gravate da malattia o disabilità, che abbiano perso ogni forma di reddito e che abbiano un progetto per il reinserimento lavorativo o l’avvio di un’attività imprenditoriale.

Scendendo maggiormente nei dettagli si nota come il finanziamento, se pur di importo tutto sommato contenuto, potrà essere erogato in varie tranche a seconda delle specifiche esigenze dei clienti e, inoltre, potrà anche essere rinnovato, per un ammontare massimo di altri 6000 euro e per un periodo di 12 mesi ma soltanto se la banca riterrà che sussistono le condizioni perché il rientro delle somme erogate sia garantito.

Il piano di rimborso del prestito decorre trascorsi 12 mesi dalla delibera e con una durata massima di 5 anni. E’ previsto che a tale finanziamento venga applicato un Taeg non superiore al 50% del tasso effettivo globale medio (il cosiddetto Tegm) sui prestiti personali, pubblicato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze ai sensi della legge 108/1996.

Per ciò che attiene le modalità per richiedere il finanziamento, tutte le famiglie in possesso dei requisiti previsti dall’accordo dovranno recarsi presso l’ufficio diocesano più vicino, compilare un apposito questionario e indicare il progetto di reinserimento lavorativo o di avvio di nuova attività imprenditoriale con l’assistenza degli operatori oltreché allegare la documentazione richiesta e presentare presso una delle banche aderenti la domanda di finanziamento.

mercoledì 5 agosto 2009

Al via i risarcimenti per la ritardata surroga del mutuo

A far data da oggi, dopo la pubblicazione della legge di conversione del Decreto Anticrisi (Decreto Legge 78/2009) sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, le banche ree di operare in maniera farraginosa in materia di surroga, qualora nell'arco di 30 giorni non concedano al cliente il beneficio di usufruire di questo importante istituto previsto per legge, dovranno provvedere al pagamento di una penale pari all'1% del valore del mutuo, per ogni mese o frazione di mese di ritardo.

Sarebbe proprio il caso di dire: "era ora!" Sì, peccato però che nulla si sappia in merito alle formalità burocratiche da espletare per richiedere ed ottenere il risarcimento! Leggendo e rileggendo la Gazzetta Ufficiale, infatti, non siamo riusciti a trovare alcun riferimento procedurale, circostanza, questa, che di fatto rende la legge soggetta a varie interpretazioni.

A chi va presentata la domanda? Alla banca titolare del rapporto in essere (cedente) o alla nuova (cessionaria)? E, inoltre, se una domanda deve essere presentata va redatta in carta semplice o per mezzo di apposita modulistica?

Questa che, a prima vista, sembra una dimenticanza, di fatto, spalanca le porte a quello che in Italia è lo sport preferito dai burocrati, ovvero il rimbalzo delle responsabilità!

Lo scenario potrebbe benissimo essere questo. Il cliente presenta una domanda di risarcimento alla propria banca che potrebbe benissimo dire che la domanda va presentata alla banca subentrante, la quale, a sua volta potrebbe dire che il destinatario è la banca cessionaria. Per non parlare di qualche zelante impiegato che di fronte ad una domandina redatta in carta semplice si rifiuta di dar seguito alla pratica perché sostiene che il tutto va scritto su appositi modelli redatti ad hoc e magari, tanto per gradire, con tanto di marca da bollo.

Questa falla potrebbe essere veramente un boomerang per i clienti. Speriamo che chi di dovere se ne accorga presto e vi ponga rimedio!

APPROFONDIMENTI

- Surroga del mutuo in 30 giorni o la banca dovrà risarcire l'1% al cliente;
- Tre soluzioni per abbassare le rate del mutuo;
- Meglio la surroga o la rinegoziazione del mutuo?
- Decreto Anticrisi: Speciale mutui.

martedì 4 agosto 2009

Banca Agrileasing lancia i derivati di copertura sui mutui

Banca Agrileasing, primario istituto di credito specializzato nei finanziamenti alle piccole e medie imprese industriali ed artigiane, ha, recentemente, immesso sul mercato dei derivati che avranno la funzione di tutelare maggiormente le operazioni finanziarie della clientela, con particolare riferimento ai mutui ipotecari.

Questi strumenti finanziari avranno l'obiettivo di salvaguardare le imprese dal rischio di oscillazione del tasso di interesse per ciò che attiene i finanziamenti a medio e lungo termine.

I derivati di copertura sui mutui proposti da Banca Agrileasing sono di vario tipo e, a seconda delle necessità, possono rendere costante il costo effettivo del contratto di mutuo indipendentemente dall’andamento dei tassi di mercato, nel caso si scelga l'opzione denominata "Certezza Mutuo" oppure, qualora nasca l'esigenza, in sede contrattuale, di stabilire una soglia minima e un'altra massima del costo effettivo del mutuo si potrà optare per "Stabilità Mutuo", infine ma non ultimo "Versatilità Mutuo" un prodotto che permette, a fronte di un pagamento anticipato o dilazionato, di limitare entro un livello massimo il costo effettivo del finanziamento.

Prima di sottoscrivere dei derivati però è bene porsi alcune domande. Come deve essere un derivato? A cosa mi serve? Da cosa mi protegge? A cosa rinuncio a fronte della protezione derivante dalla sua sottoscrizione? Se l'unica risposta che un operatore di mercato è in grado di fornirvi è del tipo: "le farà guadagnare un mucchio di soldi", ci troviamo di fronte ad un prodotto molto complesso e pericoloso dal quale è bene tenersi alla larga!

Bisogna anche considerare che le previsioni sull’andamento futuro dei tassi non sono molto attendibili a medio lungo termine. Inoltre, il livello di rischio finanziario dell’azienda è un parametro fondamentale per valutare se l’azienda è in grado di sopportare o meno un aumento dei tassi di interesse e degli oneri finanziari. Per questo è necessario considerare seriamente il livello di rischio finanziario dell’azienda, la tolleranza del rischio da parte dell’imprenditore, la disponibilità dell’imprenditore a sostenere i costi della copertura, il livello assoluto dei tassi di interesse e la differenza tra tassi fissi e tassi a breve.

Ritornando ai derivati di copertura proposti da Banca Agrileasing possiamo affermare che pur trattandosi di prodotti finanziari piuttosto complessi hanno dalla loro una semplicità d'uso disarmante.

Ad esempio, "Certezza Mutuo" combina i flussi di cassa generati dallo strumento finanziario derivato “Certezza” con i flussi di cassa relativi al contratto di leasing sottostante. Questo vuol dire che il cliente pagherà per l’intera durata di "Certezza Mutuo" un tasso fisso (più o meno la differenza tra la media giornaliera dell’Euribor 3 mesi e l’Euribor 3 mesi rilevato ad inizio di ogni trimestre). "Certezza Mutuo" è disponibile anche nella versione Plus e permette al cliente di pagare fino alla data di esercizio dell'opzione un tasso fisso. Dalla data di esercizio fino alla scadenza del contratto, il cliente pagherà il tasso Euribor 3 mesi, in caso di esercizio dell’opzione, altrimenti continuerà a pagare il tasso fisso del periodo precedente.

"Stabilità Mutuo", invece, combina i flussi di cassa generati dallo strumento finanziario derivato “Stabilità” con i flussi di cassa relativi al contratto di leasing sottostante, e il cliente, a fronte del pagamento di un premio iniziale, si assicura che, per l’intera durata di "Stabilità Mutuo", le variazioni del costo effettivo del contratto di leasing derivanti dall’andamento dell’Euribor 3 mesi siano contenute all’interno di una fascia dove la soglia massima è definita dal "Tasso Strike" (più o meno la differenza tra la media giornaliera dell’Euribor 3 mesi e l’Euribor 3 mesi rilevato ad inizio di ogni trimestre) e la soglia minima è definita dal tasso minimo del contratto di leasing.

"Versatilità Mutuo", come i due prodotti precedenti, combina i flussi di cassa generati dallo strumento finanziario derivato “Versatilità” con i flussi di cassa relativi al contratto di leasing sottostante, e, in questo caso, il cliente, a fronte del pagamento di un premio iniziale, si assicura che, per l’intera durata di "Versatilità Mutuo", l’aumento del costo effettivo del contratto di leasing derivante dall’aumento dell’Euribor 3 mesi abbia una soglia massima delimitata dal "Tasso Strike". Questo derivato si presenta anche nella versione Plus con la quale il cliente si impegna, nel caso che la protezione venga attivata, a pagare una quota predeterminata del premio.

lunedì 3 agosto 2009

Banca Sella Ambiente e i finanziamenti a sfondo ecologista

Banca Sella Ambiente ha, di recente, immesso sul mercato una serie di prodotti "verdi" aventi la finalità di finanziare progetti per la ristrutturazione della propria casa con l'intento di renderla maggiormente efficiente dal punto di vista del risparmio energetico (a tal fine ci siamo occupati in precedenza di "Casa Risparmio Energetico") ma non solo.

Oggi ci occuperemo dettagliatamente delle altre tre tipologie di finanziamento disponibili, ovvero "Casa Impianto Fotovoltaico", "Elettrodomestici a basso consumo energetico" e "Veicoli ecologici".

BREVE VALUTAZIONE DEL FINANZIAMENTO "CASA IMPIANTO FOTOVOLTAICO"

Come si evince chiaramente dal nome, questo prodotto è finalizzato all'acquisto ed alla posa, sul tetto della propria abitazione, di pannelli fotovoltaici atti a produrre energia elettrica. Possono richiedere questo finanziamento tutti coloro i quali hanno presentato apposita domanda per l'assegnazione degli incentivi previsti dal cosiddetto "Conto Energia" istituito dal Ministero per le Attività Produttive.

Il prestito "Casa Impianto Fotovoltaico" di Banca Sella Ambiente può finanziare fino al 100% dell'intervento, ivi compresi i costi sostenuti dai clienti per la stesura del progetto. La durata massima è di 15 anni con piani di ammortamento che prevedono la possibilità di scegliere se pagare le rate di rimborso mensilmente, ogni 3 mesi oppure ogni 6 mesi.

Sono richieste come garanzia sia la canalizzazione irrevocabile del contributo statale sul proprio conto corrente (il conto va aperto obbligatoriamente presso Banca Sella), sia la cessione del credito.

Dal punto di vista assicurativo è obbligatoria la sottoscrizione di due polizze. Una a copertura degli eventuali danni derivanti dall'incendio o dallo scoppio dell'abitazione con vincolo a favore della banca, l'altra, invece, più specifica è legata all'eventualità che l'impianto fotovoltaico possa causare danni a terzi o magari che esso stesso sia soggetto a danneggiamenti ma ciò che più conta è che questa polizza tutela i clienti anche dai danni indiretti come, ad esempio, la perdita di profitto dovuta alla mancata vendita dell'energia elettrica prodotta.

Sul fronte dei tassi vi sono diverse possibilità di scelta. Si va dal prestito a tasso variabile a quello fisso fino al mutuo fondiario vero e proprio. Come sempre, anche se oggigiorno è decisamente più conveniente stipulare contratti di mutuo o ottenere finanziamenti di ammontare tutto sommato contenuto a tasso variabile, vista l'estrema volatilità dei mercati finanziari e monetari internazionali consigliamo sempre di valutare con attenzione ogni aspetto del contratto e, se possibile, attuare una strategia più prudente anche se più onerosa, ovvero quella di preferire i prestiti a tasso fisso che, a nostro avviso sono gli unici in grado di farvi dormire sonni tranquilli e pianificare con cura il vostro bilancio familiare nel lungo periodo.



Simulazione finanziamento pari a 100.000 euro

TASSO VARIABILE - TASSO FISSO - RATA VARIABILE - RATA FISSO - NUMERO RATE
6,81% 7,36% 1956,62 1980,10 60
6,76% 7,28% 871,11 898,82 180



Come si evince da questa tabella, il prestito a tasso fisso in 180 mesi richiede un esborso extra di 61.787.60 euro mentre la soluzione a tasso variabile, alle condizioni di mercato attuali richiederebbe un surplus pari a 56.799,80, ovvero 4.987,80 euro che nell'arco di 15 anni rappresentano, a nostro parere, un risparmio abbastanza esiguo che, di fatto non giustifica una scelta tanto rischiosa.

BREVE ANALISI DEL PRESTITO FINALIZZATO ALL'ACQUISTO DI "ELETTRODOMESTICI A BASSO CONSUMO"

Questo è, a tutti gli effetti, un prestito personale che ha una durata massima di 5 anni ed un limite di 5.000 euro erogabili. Anche in questo caso è possibile scegliere la tipologia di finanziamento. Quello a tasso fisso (9,11%) si basa sull'indice IRS di periodo maggiorato di uno spread di 3,5 punti percentuali mentre il prestito a tasso variabile (6,83%) si aggancia all'Euribor ad 1 mese, media 365 giorni, maggiorato di uno spread pari a 3,5 punti percentuali. All'atto dell'erogazione del finanziamento va corrisposta alla banca una commissione pari allo 0,50% dell'importo finanziato con un minimo di 50 euro. Questa forma di finanziamento è valida anche per la sostituzione di ciclomotori o motocicli appartenenti alle categorie Euro 0 o Euro 1 con modelli nuovi o usati almeno di categoria Euro 3.

BREVE ANALISI DEL PRESTITO "VEICOLI ECOLOGICI"

Il prestito "veicoli ecologici", infine, è destinato all'acquisto di un'auto nuova o anche usata, purché appartenente alle classi Euro 4 o Euro 5, in sostituzione di un veicolo Euro Zero, Euro 1 o Euro 2 immatricolato precedentemente al primo gennaio 2000. L'importo massimo finanziabile è pari a 25.000 euro rimborsabili mensilmente fino a 6 anni. In questo caso la commissione anticipata è pari all'1% dell'erogato ed anche in questo caso sono disponibili le opzioni a tasso fisso e variabile con la prima attestata all'8% e la seconda al 5,75%.

CONCLUSIONI

I tre prodotti sin qui analizzati sono, tutto sommato, abbastanza convenienti ed in linea con la media di mercato. Hanno tutti il pregio di favorire l'accesso al credito di tutte quelle famiglie che guardano con attenzione ed apprensione ai problemi ambientali ed al risparmio energetico e, come del resto iniziano a fare anche altre banche, aprono le porte ad un mercato ancora di nicchia ma che nel prossimo futuro potrebbe diventare un vero e proprio business. Voto complessivo: 6,5

sabato 1 agosto 2009

Finanziamento Casa Risparmio Energetico di Banca Sella Ambiente


Il finanziamento "Casa Risparmio Energetico" di Banca Sella Ambiente è un prestito personale che ha lo scopo di finanziare tutti quegli interventi che normalmente si fanno all'interno ed all'esterno della propria abitazione al fine di migliorarne l'efficienza energetica.

A titolo meramente esemplificativo e non certo esaustivo potremmo citare, tra gli interventi soggetti al finanziamento, la posa sul tetto di pannelli solari per la produzione di acqua calda, la sostituzione della caldaia con una di nuova generazione, l'isolamento termico per mezzo dei pannelli di coibentazione, la sostituzione degli infissi ed ogni altro intervento finalizzato al conseguimento di un consistente risparmio energetico.

"Casa Risparmio Energetico" di Banca Sella Ambiente è parte di una gamma completa di prodotti finanziari appositamente pensati per questa tipologia di finanziamenti che comprendono anche il prestito denominato "Casa Impianto Fotovoltaico", destinato in via esclusiva all’installazione, sulla propria abitazione, di impianti fotovoltaici ad uso privato per la produzione di energia elettrica, il prestito "Elettrodomestici a basso consumo energetico" e il finanziamento "Veicoli Ecologici". Di tutte queste forme, specifiche, di finanziamento ci occuperemo nei prossimi giorni, adesso, invece, analizziamo più nel dettaglio il prestito "Casa Risparmio Energetico".

Iniziamo col dire che si tratta di un prestito della linea Prestidea ed è soggetto a condizioni di mercato diverse a seconda dell'ammontare erogato. Per i finanziamenti al di sotto di 30.000 euro, rimborsabili al massimo in 84 rate a scadenza mensili, verrà applicato un TAN del 6,50% ed un TAEG variabile a seconda del piano di ammortamento scelto, ovvero conforme alle norme previste dall'articolo 13 della legge numero 262/05.

Ad esempio, per un piccolo prestito di 10.000 euro si potrà avere un TAEG così determinato:



TAEG DURATA MESI RATA MENSILE

8,97% 12 862,96
8,10% 24 445,46
7,75% 36 306,49
7,65% 48 237,15
7,32% 84 148,49



Per chi, invece, prudentemente volesse scegliere l'opzione a tasso fisso il TAN sarebbe del 7% tondo tondo ed il TAEG, per la soluzione a 84 mesi, al 7,76% con una rata pari a 150,92 euro, ovvero 2,43 euro in più al mese ma senza l'assillo di dover stare attenti agli sbalzi dei tassi d'interesse.

Per importi superiori ai 30.000 euro è necessario far ricorso alla "Linea Credito Personale Sella Ambiente" che prevede anche l'apertura obbligatoria di un conto corrente, presso il medesimo istituto di credito, tramite il quale provvedere al pagamento delle rate. Il piano di ammortamento è alla francese e, per contratto, vi è l'obbligo di stipulare anche una copertura assicurativa contro gli infortuni del costo di 14,56 euro. L'importo massimo che si può richiedere è pari a 50.000 euro dilazionabili in 84 rate mensili con un TAN del 6,50% e un TAEG variabile così determinato:



TAEG DURATA MESI RATA MENSILE

6,91% 36 1532,45
6,86% 60 978,31
6,82% 84 742,47



Per la soluzione a tasso fisso, invece, il TAN è pari al 7% e il TAEG segue questo schema:



TAEG DURATA MESI RATA MENSILE

7,42% 36 1543,84
7,40% 60 990,05
7,35% 84 754,62



Anche in questo caso ci sentiamo di consigliare la soluzione a tasso fisso un pò più onerosa (+12,15 euro) rispetto a quella a tasso variabile ma che consente di pianificare nel migliore dei modi il proprio bilancio familiare sul medio-lungo periodo.

Il finanziamento "Casa Risparmio Energetico" può essere erogato anche sotto forma di mutuo. In questo caso TAN e ISC vanno determinati di volta in volta a seconda dei casi. Ad esempio, per un mutuo di 100.000 euro si andrà a pagare orientativamente, al massimo per 12 anni (144 rate), 799,93 euro al mese, ovvero 115189,92 euro totali.

In conclusione non si può che parlare bene di questo prodotto finanziario immesso sul mercato da Banca Sella Ambiente. I tassi sono assolutamente in linea con quelli attualmente in vigore e, anzi, spiccano per convenienza soprattutto quelli legati alle formule a tasso fisso, da preferire sicuramente al fine di restar fuori da qualsivoglia oscillazione che, come accaduto nel recente passato, possa mandare in crisi il bilancio familiare. VOTO: 7
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