venerdì 29 agosto 2008

Rientro Rapido di Zopa per far fronte ad improvvise esigenze di liquidità!

Zopa, come i lettori del nostro blog già sapranno, è una società specializzata nel "Social Lending", che letteralmente vuol dire "prestito sociale". Di questo tipo di attività ci siamo già lungamente occupati in passato analizzando quelli che sono i vantaggi per i prestatori e per i richiedenti, spiegando per bene cos'è il social lending e a chi è rivolto parlando anche della sua improvvisa diffusione nel nostro Paese che, a differenza di altre realtà del nord Europa (Zopa è stata creata nel 2005 in Gran Bretagna da un gruppo di esperti di finanza), più avvezze ad utilizzare questo tipo di strumenti, ha stentato un pò ad affermarsi.

Il Social Lending è uno strumento molto potente ed in continua evoluzione. A tal fine, quest'oggi, intendiamo parlarvi di un nuovo e rivoluzionario servizio messo a disposizione dei propri utenti da parte di Zopa, ovvero il cosiddetto "Rientro Rapido".

"Rientro Rapido" è un servizio, riservato ai soggetti prestatori, che ha lo scopo di favorire un rapido accesso a quella liquidità data in prestito ai richiedenti e della quale all'improvviso si ha bisogno.

Per rientrare in possesso del proprio denaro, il prestatore dovrà effettuare un ordine di vendita cosicché i propri soldi dati in prestito, o anche solo una parte di essi, verranno ceduti, in tempo reale ed in maniera del tutto automatica, ad altri prestatori che avranno applicato ai propri prestiti condizioni compatibili per classe, durata e tasso.

Il valore della cessione sarà pari alla quota capitale residua di ogni singolo prestito. Inoltre, il prestatore, per poter utilizzare questa funzione deve, necessariamente, avere almeno 100 euro di prestiti cedibili.

Il meccanismo alla base della procedura è piuttosto complesso, ma il tutto è reso estremamente facile e comodo dalle procedure automatizzate messe a punto da Zopa.

Con la funzione "Rientro Rapido" possono essere ceduti tutti i finanziamenti con almeno una rata pagata e almeno 3 rate ancora da saldare. I prestiti in cessione non devono essere in stato di ritardo né aver mai avuto un ritardo nei pagamenti. La rata corrente, inoltre, non deve essere scaduta da più di 7 giorni lavorativi (sette giorni, infatti, rappresentano la media dei tempi bancari per l'accredito via Rid della rata).

Sostanzialmente, per i prestatori subentranti, il tasso d'interesse ottenibile sarà sempre maggiore o uguale a quello richiesto nella propria offerta ai richiedenti che, è bene ricordarlo, deve avere caratteristiche simili al prestito originario, in particolare dovrà avere la medesima classe del prestito in cessione, una durata maggiore o uguale alla sua durata residua e dovrà avere un importo massimo prestabile ad un singolo richiedente maggiore o uguale alla quota capitale residua in cessione.

Ovviamente il servizio "Rientro Rapido" di Zopa ha un costo. Il suo ammontare, 15 euro + lo 0,8% del valore dei prestiti ceduti, a dire il vero, di fatto, può inficiare i benefici dell'investimento se gli importi prestati sono di piccola entità.

Per il momento l'altro operatore specializzato nel settore dei prestiti tra privati, operante in Italia, Boober non ha effettuato contromosse. Qualora dovesse farlo, ovviamente, ne parleremo in maniera approfondita.

giovedì 21 agosto 2008

Mutui: banche e intermediari devono inviare le proposte di rinegoziazione entro il 29

Entro il 29 agosto prossimo, tutte le banche e gli intermediari finanziari, aderenti all'accordo stipulato lo scorso mese di giugno tra Abi e Governo, dovranno inviare una missiva contenente tutte le indicazioni necessarie per rinegoziare il mutuo, a tutti i titolari di mutui a tasso variabile con rata variabile, stipulati entro e non oltre il 28 maggio 2008.

L'accordo mira a proteggere il potere d'acquisto delle famiglie italiane che, all'indomani dell'aumento dei tassi d'interesse, avvenuto costantemente e senza soste dal 2005 ad oggi, fanno difficoltà ad arrivare alla fine del mese.

In sostanza, l'accordo serve a calmierare il costo della rata, come per altro abbiamo lungamente e più in dettaglio spiegato all'interno di un precedente post. Conseguenza della riduzione della rata del mutuo è l'allungamento complessivo dello stesso, evenienza, questa, che potrebbe far optare molti mutuatari per l'adozione dell'istituto della portabilità dei mutui, oramai non più una chimera!

La differenza tra l'importo della rata del mutuo originario e della rata dopo la rinegoziazione verrà addebitata su un conto di finanziamento accessorio , nel quale affluiranno anche le rate scadute e non pagate prima del 29 maggio 2008, nonché quanto maturato fino alla data dell'avvenuta rinegoziazione.

mercoledì 20 agosto 2008

Valutazione del prestito Fineco Extra Cash

Fineco Extra Cash è un prodotto finanziario riservato ai titolari di un conto Fineco che garantisce, a chiunque abbia bisogno di immediata liquidità, l'erogazione del prestito, con accredito in conto corrente entro 24 ore o, nella peggiore delle ipotesi, entro 2 giorni lavorativi.

L'erogazione è suddivisa in due fasce; la prima va da 2.000 a 10.000 euro mentre (rimborsi da 12 a 72 mesi), la seconda fascia, è appannaggio di richiedenti più esigenti in termini di liquidità e si attesta in un range che va da 11.000 a 30.000 euro (rimborsi da 12 a 84 mesi).

Erogazioni immediate, per importi fino a 10.000 euro avvengono, come dicevamo, entro 24 ore dall'approvazione della pratica ma, ed è bene specificarlo, è necessario essere già titolari di un conto Fineco da almeno 3 mesi oltreché aver già ricevuto la carta di credito ad esso collegata. Per importi superiori, appartenenti alla seconda fascia, è invece necessario essere lavoratori dipendenti ed aver aperto un conto corrente presso Fineco da almeno 6 mesi e, anche in questo caso, bisogna già essere in possesso della carta di credito.

Per ciò che attiene i tassi d'interesse applicati, il prestito personale Fineco Extra Cash è decisamente competitivo, anzi al momento crediamo sia il più conveniente sul mercato. Il TAN è pari al 9,95% mentre il TAEG-ISC si attesta al 10,42%. Prodotti similari, anch'essi ottimi per richieste di liquidità immediata, hanno tassi leggermente superiori, vedi ad esempio il "Credito Liquidità di Agos" (TAN 10,50% e TAEG-ISC 11,63%) o il prestito personale "Zero Domande di Elastys" (TAN 11,45% e TAEG-ISC 12,07%).

Non sono previste spese d'istruttoria ne di incasso rata, fanno eccezione le spese relative all'imposta sostitutiva dello 0,25% dovuta per legge per tutte le operazioni che hanno una durata pari o superiore a 18 mesi, le spese per far fronte alle richieste di duplicati e le commissioni dovute per le comunicazioni periodiche, entrambe pari a 0,95 euro cadauna.

La penale per l'estinzione anticipata del prestito ammonta allo 0,95% del capitale residuo ed è di poco al di sotto della media di mercato, ad oggi fissata all'1% da quasi tutti gli operatori del settore.

Gli interessi di mora, applicati in caso di ritardato o mancato pagamento, sono veramente molto salati e sono calcolati sulla base del TAN in vigore maggiorato dell'1,5%, quindi, attualmente ammonterebbero all'11,45%.

Simulando una richiesta di prestito pari a 5.000 euro, effettuata da un lavoratore dipendente che ha 35 anni d'età è 5 di contributi versati, rimborsabile in 36 rate mensili di importo costante e con gli interessi calcolati sulla base dell'anno commerciale, su ogni singola rata, con piano di ammortamento alla francese, la rata di rimborso sarà pari a 161,22 euro per un totale di 5803,92 euro.

Complessivamente il prestito personale Fineco Extra Cash è un ottimo prodotto, ottenibile, direttamente online e senza dover fornire spiegazioni, in tempi rapidissimi e ad un costo tutto sommato accessibile. VOTO: 8

lunedì 18 agosto 2008

Mutui agevolati per i giovani torinesi

Buona notizie per 100 giovani torinesi che desiderano acquistare casa nella città della Mole Antonelliana.

Un accordo perfezionato tra il Comune di Torino e Banca Intesa Sanpaolo, permetterà l'erogazione di mutui a tassi agevolati per 100 giovani (più 50 riserve in graduatoria) che, a partire dall'1 al 30 settembre 2008, compileranno e presenteranno l'apposita domanda predisposta a tal fine dal Comune.

I termini dell'accordo mirano a favorire e a tutelare quanto più possibile i giovani torinesi che hanno un lavoro precario e che, proprio per questo, riscontrano enormi difficoltà a trattare ed ottenere l'erogazione del mutuo da parte delle banche.

Il progetto non prevede soltanto l'erogazione del mutuo a tasso agevolato ma anche un meccanismo volto ad aiutare il contraente che, in caso di insolvenza temporanea, non subirà l'onta dello sfratto (anche se non dovesse più riuscire a far fronte al pagamento delle rate del mutuo, a tasso fisso, nei primi 10 anni). In pratica, l'immobile oggetto dell'ipoteca, verrà acquistato dal Comune di Torino che garantirà, al giovane acquirente, la permanenza nell'immobile previo pagamento di un canone di locazione calmierato e adeguato alla sua capacità economica. Il tutto avverrà in seguito ad una verifica, dello status economico del giovane, operata da parte della Commissione per l'Emergenza Abitativa.

I giovani che risulteranno in graduatoria, in posizione utile, avranno 6 mesi di tempo per stipulare l'atto d'acquisto vero e proprio di un immobile che appartenga alla categoria catastale A2 o A3 e la cui superficie sia compresa tra i 45 e i 95 metri quadrati. Il prezzo dell'appartamento non potrà comunque essere superiore a 170.000 euro e l'acquirente dovrà avere meno di 35 anni. Il reddito familiare complessivo non potrà essere superiore ai 37.466 euro ed ovviamente, l'acquirente, non dovrà essere già in possesso di un alloggio.

Il mutuo ipotecario, a tasso fisso, coprirà fino al 100% del valore dell'immobile e la rata di rimborso, che avrà cadenza mensile, dovrà incidere sul reddito in misura non superiore al 40%.

giovedì 14 agosto 2008

Il conto tascabile di Che Banca! rivoluziona il concetto di conto corrente

Che Banca! è un istituto di credito facente parte del Gruppo Mediobanca che sin dalla sua nascita, ovvero circa due mesi fa, si è contraddistinta per la qualità dei prodotti finanziari che è in grado di offrire alla propria potenziale clientela, sia in termini di tassi d'interessi creditori e debitori che per ciò che attiene la semplicità degli strumenti stessi.

Quest'oggi vogliamo parlare di quello che, probabilmente, è il prodotto più rivoluzionario, in senso assoluto, ovvero il conto tascabile "Che Conto!" che, a ben vedere, altro non è che una carta di credito che assolve anche la funzione di conto corrente, dotata com'è di un proprio codice Iban (International Bank Account Number), sul quale far confluire i propri risparmi e non solo.

Il conto tascabile "Che Conto!" consente al titolare dello stesso di effettuare bonifici (italiani ed esteri ma solo in area SEPA), di accreditarvi lo stipendio o la pensione, effettuare operazioni RID nonché domiciliare le utenze di casa (bollette Enel, Telecom, Eni, eccetera) e ricaricare il proprio telefono cellulare.

Il fatto che non sia prevista la possibilità di emettere o versare assegni e che il saldo massimo consentito può essere di 50.000 euro può rappresentare un handicap per chi ha queste specifiche esigenze ma, in compenso, la gestione complessiva del conto è abbastanza economica se si pensa che le spese di tenuta conto ammontano a 12 euro l'anno e che non viene addebitata al cliente alcuna imposta di bollo.

La carta, utilizzabile a tutti gli effetti come Bancomat, permette di effettuare prelievi giornalieri per un ammontare massimo di 500 euro, sul circuito Mastercard, e di 3.000 euro al mese; invece i limiti complessivi di spesa, intesi come somma complessiva di prelievi, pagamenti, bonifici e ricariche telefoniche, per ciò che attiene la funzione conto corrente, sono di 5.000 euro giornalieri e di 50.000 euro al mese.

Al fine di garantire al massimo la sicurezza delle transazioni effettuate con la carta, Che Banca! ha dotato il conto tascabile "Che Conto!" di un utilissimo servizio di notifica automatica via sms, del tutto gratuito, attraverso il quale, il cliente, è in grado di verificare, in tempo reale, l'eventuale utilizzo fraudolento della carta ed altre eventuali anomalie.

Un altro servizio interessante è determinato dall'associazione del conto tascabile "Che Conto!" con il conto di deposito "Che Interessi!". In tal caso, il cliente, potrà usufruire del tasso d'interesse applicato sul conto di deposito che, attualmente, è fissato al 4,70% annuo, al lordo delle tasse, nonché della possibilità di effettuare i trasferimenti di denaro in tempo reale.

Ma vediamo, in soldoni, quanto si può risparmiare con il conto tascabile "Che Conto!" rispetto ad un conto corrente di tipo tradizionale.

Supponiamo di effettuare 1 bonifico al mese al costo di 1 euro cadauno (totale 12 euro), il pagamento delle utenze Enel, Telecom ed Eni (18 bollette all'anno ad 1 euro cadauna, totale 18 euro) ed un prelievo Bancomat alla settimana al costo di 2 euro cadauno che, per 52 settimane fanno 104 euro; costo di tenuta conto annuale 60 euro. Il totale, calcolato su queste operazioni, del tutto fittizie e che non prendono in esame le tariffe applicate da una specifica banca, ammonta a 228,20 euro l'anno (compresa l'imposta di bollo dovuta per legge). Con il conto tascabile "Che Conto!", invece, l'ammontare complessivo è di 12 euro, ovvero ben 216,80 euro in meno.

In conclusione, riteniamo che si tratti di un valido prodotto per la gestione del proprio denaro ma che, per rendere un pochino, ha la necessità di dover essere abbinato ad un conto di deposito o ad altra forma d'investimento a basso rischi o scevra da rischi come l'acquisto di Bot, Cct e Ctz. VOTO: 8

lunedì 11 agosto 2008

I vantaggi della marca postale elettronica

Non tutti sanno che, da qualche giorno, è possibile accedere ad un nuovo servizio delle Poste Italiane denominato EPCM, acronimo di Marca Postale Elettronica.

Questo innovativo servizio, sviluppato da Microsoft si prefigge uno scopo alquanto importante nel campo delle spedizioni, sia in ambito nazionale che internazionale, ovvero quello di garantire standard di sicurezza e riservatezza più elevati rispetto al recente passato.

La Marca Postale Elettronica può essere utilizzata da chiunque, è sufficiente aver installato sul proprio computer "Microsoft Office 12-2007" ed aver implementato un apposito plug-in attraverso il quale sarà possibile vidimare la propria corrispondenza elettronica, un file, una comunicazione o anche una transazione elettronica, e di associare alla stessa una duplice garanzia: la certezza della data e dell'ora di apposizione della marca nonché l'integrità dell'oggetto timbrato elettronicamente, verificabili anche a distanza di tempo. In particolare questa seconda caratteristica rappresenta un ulteriore vantaggio rispetto al tradizionale timbro postale, rendendo qualunque forma di alterazione e manomissione facilmente ed inequivocabilmente identificabile.

Per ciò che attiene la privacy, questa è garantita dal fatto che la vidimazione del documento avviene senza lettura dello stesso da parte dell'operatore postale.

Un'altra, importante caratteristica, alla base del sistema di timbratura elettronica ideato da Poste Italiane, inerisce la possibilità che l'utente possa operare nell'ambito dei servizi di E-Goverment provvedendo all'invio, in modalità digitale e certificata, di documenti normalmente consegnati fisicamente allo sportello dell'amministrazione destinataria.

sabato 9 agosto 2008

Multate 23 banche per pratiche commerciali scorrette!

In una prima fase, come dicevamo in un precedente post datato 15 maggio 2008, l'Antitrust aprì un'istruttoria su 10 banche al fine di indagare su presunte irregolarità legate alla surroga del mutuo.

Quest'oggi, a distanza di poco meno di 3 mesi, quella stessa istruttoria ha dato i suoi frutti e, alle 10 banche indagate inizialmente se ne sono aggiunte altre 13, per un totale di 23.

Tutti questi istituti di credito sono stati condannati con la motivazione di aver effettuato pratiche commerciali scorrette impedendo o rendendo eccessivamente onerosa, per i consumatori già titolari di un mutuo, la surrogazione dello stesso.

Da un'indagine condotta da Altroconsumo è emersa la mancata attuazione della portabilità gratuita dei mutui da parte del 95% degli operatori bancari che, al contrario, offrivano la soluzione più onerosa della sostituzione del mutuo o la surrogazione ma sempre con oneri a carico dei consumatori.

Alla luce della maxi multa comminata dall'Antitrust agli istituti di credito che si sono resi protagonisti di questo atteggiamento quantomai discutibile, chi è stato costretto a pagare le spese richieste dalla banca, per trasferire il mutuo con la surrogazione, ha diritto a chiederne il rimborso.

Di seguito pubblichiamo l'elenco delle banche che dovranno adempiere al pagamento delle sanzioni comminate dall'Antitrust coni relativi importi:

BANCA SELLA 300.000
BANCA CARIGE 420.000
BANCA ANTONVENETA 460.000
DEUTSCHE BANK 500.000
UNICREDIT BANCA 500.000
UNICREDIT BANCA DI ROMA 500.000
BANCO DI SICILIA 450.000
BIPOP CARIRE 420.000 BNL 450.000
MONTE PASCHI SIENA 350.000
INTESA SANPAOLO 480.000
BANCA POPOLARE BERGAMO 450.000
BANCO DI BRESCIA 450.000
BANCA REGIONALE EUROPEA 450.000
BANCA POPOLARE COMMERCIO E INDUSTRIA 450.000
CREDITO EMILIANO 420.000
BANCA POPOLARE VICENZA 440.000
BANCA NUOVA 440.000
CREDITO ARTIGIANO 250.000
BANCA POPOLARE MILANO 420.000
BANCA POPOLARE SONDRIO 410.000
BANCA POPOLARE VERONA-SAN GEMINIANO E SAN PROSPERO 320.000
BANCA POPOLARE LODI 350.000

In conclusione si può affermare che, per la prima volta, in Italia, si è fatto qualcosa di concreto a favore dei consumatori vessati dalle banche. Questo vale un plauso all'Antitrust ed alle associazioni dei consumatori che si sono battute per questa causa. La rapidità con la quale il tutto è stato portato a compimento è un segnale di efficienza al quale, sinceramente, non eravamo abituati, vista la farraginosità della macchina burocratica italiana.

giovedì 7 agosto 2008

Al via le compensazioni ruoli-rimborsi e lo scambio di informazioni tra Entrate ed Equitalia

Sono state messe definitivamente a punto e, di conseguenza, sono pronte le specifiche tecniche per l'avvio e per la gestione della procedura informatica che permetterà il pagamento, mediante compensazione volontaria, dei debiti iscritti a ruolo con i crediti d'imposta.

A renderlo noto è stata l'Agenzia delle Entrate che, sul proprio sito ha pubblicato il provvedimento del direttore dell'Agenzia stessa con il quale sono stati stabiliti i termini e le modalità applicative dello scambio di informazioni tra Agenzia ed Equitalia.

Ai fini dell'esecuzione dei rimborsi spetta all'Agenzia trasmettere online l'elenco con le informazioni riguardanti i singoli beneficiari in modo da verificare se sono iscritti in ruoli non saldati.

Entro 12 giorni dal ricevimento dell'elenco, Equitalia provvederà ad effettuare tutte le verifiche del caso e restituirà l'elenco all'Agenzia delle Entrate completo delle informazioni necessarie a distinguere i beneficiari di rimborsi che non sono titolari di iscrizioni a ruolo da quelli cui invece corrispondono l'emissione di uno o più ruoli.

Non rientrano nello scambio di informazioni tra Equitalia e Agenzia delle Entrate le partite di ruolo oggetto di sgravio, di sospensione o rateazione e quelle per le quali sono stati effettuati versamenti (articolo 12 della legge 289/02) o eseguiti pagamenti (articolo 25, comma 3-quater, del decreto legislativo 472/97).

Infine, riguardo alla movimentazione delle somme, entro 30 giorni dalla ricezione delle informazioni l'Agenzia delle Entrate metterà a disposizione dei diversi agenti della riscossione un importo corrispondente alle somme da compensare, nei limiti degli importi dei rimborsi spettanti eventualmente ai beneficiari.

mercoledì 6 agosto 2008

Sulle funzioni corporate di remote banking si deve pagare l'iva!

A precisarlo è stata l'Agenzia delle Entrate attraverso la risoluzione numero 337/E del primo agosto scorso. Per il servizio di remote banking, dunque, l'esenzione Iva riguarda soltanto il corrispettivo delle funzioni sui conti accesi presso la propria banca.

Per capire un pò meglio di che si tratta, supponiamo che un cliente effettui operazioni bancarie sui conti intrattenuti con la propria banca, come ad esempio, pagamenti e consultazione dei rapporti in essere, tipo l'estratto conto e che, inoltre, sia possibile collegarsi al circuito interbancario inviando, ad altri istituti di credito, informazioni utili ad effettuare operazioni concordate con i medesimi.

Solo per le operazioni del primo tipo, quelle, per intenderci, evidenziate in rosso, sussiste un rapporto di accessorietà con i servizi tipici della banca. A tal proposito, per questa tipologia di operazioni è prevista l'esenzione Iva.

Le funzioni corporate, quelle in grassetto blu, invece, sono da considerare autonome e devono pertanto essere assoggettate ad Iva.

martedì 5 agosto 2008

Braccio di ferro tra commercialisti e Abi sull'estensione degli Ias

Le posizioni, tra il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e l'Abi (Associazione Bancaria Italiana), restano contrapposte e distanti in merito all'estensione dell'ambito di applicazione degli Ias/Ifrs (International Accounting Standars/International Financial Reporting Standars).

Gli Ias/Ifrs mirano ad armonizzare i principi contabili e i metodi di allestimento delle chiusure annuali dei conti. In particolare, dal 2002 l'Unione Europea ha reso obbligatoria l'adozione dei principi contabili Ias/Ifrs nei bilanci consolidati delle banche, delle assicurazioni e delle società quotate in borsa a partire dal bilancio dell'esercizio in corso al primo gennaio 2005.

In virtù della crisi dei mutui e la difficoltà di valutazione di molti titoli, gli Ias/Ifrs saranno soggetti a diverse revisioni volte a migliorare rappresentatività e veridicità dei bilanci a partire dal recepimento definitivo delle direttive 2001/65/Ce e 2003/51/Ce.

Il provvedimento, dal quale, secondo l'Abi, andrebbero escluse soltanto le società con bilanci in forma abbreviata (imprese non quotate in borsa, di dimensioni piccole e medie), non piace affatto ai commercialisti poiché, questi ultimi, temono l'applicazione di costi amministrativi e strutturali eccessivi per questa tipologia di imprese. Inoltre, si è posto l'accento anche su problemi di natura fiscale e civilistica quali, ad esempio, la distribuzione degli utili, la riduzione del capitale per perdite e limiti alle emissioni obbligazionarie per tutte quelle società che non devono soddisfare particolari obblighi di trasparenza rispetto al mercato.

L'Abi, dal canto suo, invece, è convinta che l'allineamento dei bilanci a criteri condivisi e uniformi è essenziale al fine di valutare l'affidabilità e la sostenibilità delle imprese che accedono al credito. La trasparenza dei bilanci non può realizzarsi se nello stesso settore produttivo coesistono imprese simili che applicano gli Ias e altre che continuano a impiegare la disciplina tradizionale.

domenica 3 agosto 2008

Tre suggerimenti per contrastare gli effetti dell'inflazione

Secondo l'Istat, l'indice dei prezzi al consumo è cresciuto del 4,1% rispetto al mese di luglio dell'anno scorso. Questo vuol dire che per contrastare gli effetti dell'inflazione e non perdere potere d'acquisto, i risparmiatori devono adottare delle strategie idonee e possibilmente scevre da rischi.

Tra i tanti strumenti disponibili sul mercato ne abbiamo selezionati 3, o per meglio dire, abbiamo individuato 3 possibili strategie in grado di garantire buoni rendimenti nel breve e medio periodo.

Le tre soluzioni sono rappresentate dai conti di deposito, dai titoli di Stato e, in alcuni casi, dall'estinzione anticipata del mutuo ipotecario.

I conti di deposito, lo andiamo dicendo da tempo, sono degli strumenti estremamente validi per "parcheggiare" i propri risparmi poiché sono privi di rischi ed offrono alti rendimenti. In questo momento, questo segmento di mercato, è rappresentato da validissime alternative. Si va dal famosissimo "Conto Arancio" che offre, fino al 31 agosto 2008, il 4,75% lordo (3,94% al netto della tassazione del 27%) per 12 mesi, al "conto a capitale vincolato di Che Banca!" che rende il 4,7% annuo lordo (3,9% netto), passando per il conto di deposito "Rendimax" di Banca Ifis che propone un tasso identico a quello della ING Direct (4,75%) ma con capitalizzazione degli interessi trimestrale, evenienza questa che, di fatto, ne aumenta la convenienza, innalzando il tasso effettivo lordo al 4,84%. Tra gli altri conti ad alto rendimento che, però, reinvestono il capitale depositato su strumenti finanziari a basso rischio (solitamente titoli di stato, pronti contro termine, fondi comuni e simili), citiamo il conto IW Power 180 Turbo della IWBank che garantisce una resa del 4,25% netto, in virtù dell'applicazione di una ritenuta fiscale del 12,50% e il neonato conto di deposito di Banca Mediolanum, "Double Chance", che è un vero e proprio servizio finanziario che prevede, da parte dei sottoscrittori, il deposito di un capitale minimo di 25.000 euro al tasso minimo del 5% garantito per 24 mesi o all’Euribor a tre mesi, se più alto di questa soglia. Quest'ultimo conto, destinato ad una clientela che ha il tempo di operare su lunghi periodi, è senz'altro uno dei migliori del lotto in termini di rendimento.

Per ciò che attiene i titoli di Stato, l'ultima asta del 26 luglio 2008 ha fatto registrare performance di tutto rispetto, sia per quanto concerne i Bot semestrali (4,38% lordo), sia per quel che riguarda i Ctz con scadenza fissata al 30 aprile del 2010 (4,58% lordo).

L'ultima opzione, della quale parlavamo all'inizio del post, è destinata a tutti coloro i quali hanno contratto un mutuo e che hanno ancora un discreto capitale da rimborsare alla banca. Operando un'estinzione anticipata del debito, si può ottenere un risparmio tanto consistente da raddoppiare la convenienza dei titoli di Stato.

Se, ad esempio, avessimo un debito residuo, con la banca, di 31.770 euro, con rate annuali per complessivi 1.896,70 euro di cui una quota capitale pari a 20.600 euro (per un mutuo ventennale, a tasso variabile, con tassi agganciati all'Euribor a 6 mesi aumentato dello 0,5%, acceso nel marzo 2005 di importo pari a 23.250 euro), il risparmio lordo ottenibile, per quanto possa sembrare incredibile, potrebbe stabilizzarsi intorno agli 11.170 euro che, a ben vedere, non è nient'altro che la differenza tra le rate da pagare e il capitale residuo da rimborsare. A questi non vanno aggiunte le detrazioni fiscali previste dalle leggi vigenti (bonus Irpef del 19% calcolato su più anni) che ammontano a circa 2.147 euro, infatti con l'estinzione anticipata del mutuo, di fatto, vi si rinuncia. La penale vera e propria, in base all'accordo stipulato tra Abi e Associazioni dei Consumatori, è pari allo 0,50% del capitale residuo che, nel caso in esame, equivale a circa 103 euro. Il risparmio netto, ottenibile sottraendo al risparmio lordo i mancati bonus fiscali e la penale per l'estinzione anticipata, ammonta quindi a 8.920 euro (N.B. Gli autori di quest'ultimo conteggio sono gli esperti di "Plus 24").

sabato 2 agosto 2008

Banca Mediolanum istituirà un fondo di solidarietà per i clienti che per invalidità grave non possono pagare le rate del mutuo!

Che Banca Mediolanum sia unica nel suo genere, in tutto il panorama creditizio nazionale e non solo, è cosa risaputa da tempo. Si tratta di un istituto di credito "anomalo", realizzato a misura d'uomo, che non mira indiscriminatamente e cinicamente al profitto ma lo ottiene attraverso una cura assoluta della propria clientela, offrendo sempre servizi innovativi a costi dignitosi.

Questa doverosa premessa è frutto di un'analisi oggettiva dei prodotti e delle iniziative che Banca Mediolanum sta snocciolando con ottima frequenza a dispetto degli altri competitors presenti sul mercato, ancorati, troppo spesso, a vecchi schemi economici che ne inficiano la convenienza.

Basti pensare, ad esempio, che, solo 2 mesi fa, per bocca del suo presidente Ennio Doris, veniva annunciata la riduzione unilaterale dello 0,64%, su base mensile, della rata del mutuo. Evento, questo, che ha suscitato grande interesse, anche perché può esservi associato, in maniera facoltativa, anche quello che viene definito come "Decreto Tremonti" sui mutui, al fine di ridurre ulteriormente la rata.

Ma veniamo al tema centrale di questo post, ovvero la possibilità concreta di favorire la piena proprietà dell'immobile a quanti, in virtù di una grave malattia o invalidità, si trovino nell'impossibilità assoluta di far fronte al pagamento delle rate del mutuo contratto per l'acquisto della prima casa. A tal fine, Banca Mediolanum, dal primo di ottobre prossimo, istituirà un fondo di solidarietà che avrà lo scopo di garantire i mutuatari, loro malgrado "inadempienti", dall'eventualità che l'immobile venga posto sotto sequestro e quindi pignorato e messo all'asta.

Il meccanismo alla base del fondo è molto semplice. In pratica il fondo verrà alimentato, almeno inizialmente, dal 5 per mille derivante dalla raccolta realizzata con la vendita del nuovo servizio Double Chance (questo servizio, del quale parleremo prossimamente, permette di investire gradualmente nei mercati azionari) e servirà a coprire ed estinguere debiti residui per un ammontare complessivo non superiore ai 250.000 euro.

Il mutuo, in tal modo, non costerà neanche un centesimo in più al cliente, poiché sarà la banca a destinarvi una parte dei propri ricavi! Il fondo di solidarietà di Banca Mediolanum, inoltre, si distinguerà dagli altri in quanto non farà assolutamente alcuna distinzione tra i potenziali beneficiari; ognuno, infatti, avrà le medesime possibilità di attingere al fondo, qualora fosse necessario.

venerdì 1 agosto 2008

Cos'è il carry trade?

Oggi parliamo di una tipologia di operazione finanziaria molto particolare ed al contempo rischiosa e, potenzialmente, altamente remunerativa.

Il carry trade, infatti, è un'operazione finanziaria con la quale ci si approvvigiona di fondi, in un Paese in cui il costo del denaro è particolarmente basso, al fine di impiegare le risorse acquisite in un Paese con alti tassi d'interesse.

Ad esempio, prendendo in prestito del denaro in una divisa straniera, tipo lo Yen giapponese, pagando l'1%, per poi convertirli in Dollari australiani con una resa che attualmente si attesta intorno al 7%, si potrà beneficiare di una considerevole "plusvalenza" derivante dalla notevolissima differenza di rendimento.

Il carry trade, però, come dicevamo, è un'operazione ad alto rischio valutario poiché, la sua convenienza, dipende esclusivamente dal cambio. Se prima della scadenza lo Yen si rivaluta per più della differenza del rendimento, l'operazione è in perdita.

Tecnicamente, però, è bene tener da conto un aspetto interessantissimo legato ad un'operazione di carry trade. Si tratta del meccanismo posto alla base del carry trade stesso. Questo, infatti, tende a deprimere il cambio dello Yen, dato che comporta la vendita di Yen contro altra valuta e, quindi, in buona sostanza, esalta la convenienza dell'operazione.

Il cambio, però, dipende da molti altri fattori e, il carry trade si fa solo quando i mercati sono favorevoli all'assunzione di rischio. Se fatto su larga scala, il carry trade può destabilizzare i mercati valutari, con particolare riferimento agli scambi tra valute, sia nella fase crescente che al momento in cui i carry trade vengono smontati perché si temono apprezzamenti nella valuta di rifornimento.
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