sabato 31 ottobre 2009

La Tremonti Ter riduce i tempi di incasso degli assegni e non solo!

Dal primo Novembre 2009 entrerà in vigore la cosiddetta Tremonti Ter, ovvero il Decreto Legge 78/2009 (convertito con la Legge 102/2009) inerente tutta una serie di misure volte a ridurre i giorni di valuta normalmente applicati alle operazioni bancarie e postali.

Nel dettaglio, da domani, la data di valuta per il beneficiario per tutti i bonifici, gli assegni circolari e quelli bancari non potrà mai superare, rispettivamente, 1, 1 e 3 giorni lavorativi successivi alla data del versamento. Per i medesimi titoli, sempre da domani, la data di disponibilità economica per il beneficiario non potrà mai superare rispettivamente, 4, 4 e 5 giorni lavorativi successivi alla data del versamento.

A decorrere dal 1 aprile 2010, invece, la data di disponibilità economica non potrà mai superare i 4 giorni per tutti i titoli.

venerdì 30 ottobre 2009

Un anno di moratoria nel pagamento dei mutui

Al fine di venire incontro alle esigenze di tutte le famiglie a basso reddito che abbiano in essere un contratto di mutuo, l'Abi, per bocca di Alessandro Messina - settore crediti retail - ha dichiarato che "è stato approvato il cosiddetto piano famiglie ma va precisato che i dettagli saranno definiti solo a fine novembre. Da quel momento, le famiglie che l'avranno richiesto avranno la possibilità di sospendere il rimborso delle operazioni di mutuo per 12 mesi".

Vediamo ora, in dettaglio, chi avrà diritto a questa forma di agevolazione:

- chi ha perso un posto di lavoro dipendente a tempo indeterminato o termine del contratto di lavoro dipendente a tempo determinato, parasubordinato o assimilato;

- per cessazione dell'attività di lavoro autonomo;

- per cassa integrazione;

- in seguito al decesso di uno dei componenti del nucleo familiare, percettore del reddito di sostegno della famiglia.

La richiesta dovrà essere presentata a partire da gennaio 2010.

Il piano famiglie rappresenta, per l'Abi, un'ottima opportunità per innalzare la sostenibilità finanziaria delle operazioni di credito alle famiglie, adottando una misura di sospensione dei rimborsi di mutui in essere per i nuclei in situazioni di difficoltà oggettiva gestendo, al contempo, il confronto con i principali interlocutori pubblici e privati al fine di coordinare e comunicare efficacemente gli strumenti di incentivazione già esistenti, molti dei quali costruiti in partnership con le pubbliche amministrazioni.

Il piano famiglie, così com'è stato pensato, coinvolgerà tutta una serie di soggetti che metteranno a disposizione dell’industria bancaria tutta una serie di strumenti, in modo autonomo (portabilità e rinegoziazione dei mutui), altri derivanti da partnership con il Governo, le Regioni, i Comuni e la Conferenza Episcopale Italiana, che hanno istituito appositi fondi di garanzia o fondi a copertura di determinati oneri (interessi, commissioni ecc.) e altri ancora derivanti da accordi con le parti sociali (convenzione per l’anticipazione Cig-Cigs).

giovedì 29 ottobre 2009

Fondo di credito per i nuovi nati tra il 2009 e il 2011

Il Fondo di credito per i nuovi nati che, ben inteso, estende la sua copertura finanziaria anche ai figli adottivi, è uno strumento pensato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri di concerto con il Dipartimento per le politiche della famiglia di cui è responsabile il senatore Carlo Giovanardi.

Il fondo consta di un plafond di 25 milioni di euro l'anno, dal 2009 al 2011, e di una somma aggiuntiva, pari a 10 milioni di euro da destinare alle famiglie con nuovi nati portatori di malattie rare.

L'accesso al fondo prescinde dalla situazione reddituale del nucleo familiare e permetterà, a chiunque abbia la potestà o l'affido condiviso, di richiedere un finanziamento di 5.000 euro, a tasso fisso, rimborsabile in 5 anni.

Tra le altre cose, è bene precisare che la garanzia del fondo è concessa nella misura del 50% del finanziamento ed è incondizionata, irrevocabile ed a prima richiesta. Entro il limite del 20% della disponibilità iniziale del fondo, la garanzia è elevata al 75% e concessa con le stesse modalità di cui al comma precedente, per i richiedenti con indicatore ISEE non superiore a 15.000 euro.

Dettagli del Fondo di credito per i nuovi nati
Fondo Di Credito Per i Nuovi Nati

venerdì 23 ottobre 2009

Il mutuo variabile con cap conviene?

Il mutuo variabile con cap conviene? Prima di rispondere a questa domanda è necessario far chiarezza su cosa sia un mutuo con cap.

Un mutuo a tasso variabile con cap è un prodotto pensato appositamente per tutti coloro i quali intendono sfruttare al meglio le fasi ribassiste dei tassi d'interesse e, allo stesso tempo, vogliono tutelarsi dalle eccessive oscillazioni dei tassi verso l'alto. Il cap non è altro che un tetto massimo, una soglia oltre la quale, indipendentemente dalle ondate rialziste dei tassi, il mutuo contratto non potrà attestarsi. Questa soglia, di fatto, fa si che il mutuatario non debba sobbarcarsi rate onerosissime che potrebbero mettere in crisi il proprio bilancio familiare.

Trattandosi di un mutuo appartenente alla famiglia dei finanziamenti a tasso variabile, il mutuo con cap ha un taso d'ingresso molto vantaggioso rispetto a qualsiasi altro prodotto a tasso fisso o misto ma meno conveniente rispetto ad un finanziamento variabile in senso stretto. Questa differenza è dovuta esclusivamente all'opportunità, offerta dalla banca, di concedere al mutuatario la possibilità di sottoscrivere un contratto protetto dal cap. La forbice viene evidenziata dall'ammontare dello spread che, di norma, è più elevato nei mutui protetti dal cap.

Attualmente sul mercato è possibile reperire diversi prodotti appartenenti a questa speciale categoria. Primo fra tutti segnaliamo il "Mutuo Mps protezione" lanciato in Italia dalla Monte dei Paschi di Siena, quando ancora nessun altro istituto di credito si era mosso in tal senso, ottenendo un lusinghiero risultato in fatto di sottoscrizioni. Il cap è pari al 5,5% con spread che vanno dall'1,65% per la soluzione decennale fino al 2,15% per quella con piano di ammortamento quarantennale. Legata all'oscillazione dello spread è anche la possibilità di sottoscrivere due polizze collegate al mutuo, una relativa all'incendio e allo scoppio del bene immobile e l'altra a scelta fra le tante opzioni disponibili; questa possibilità rende lo spread particolarmente conveniente, favorendone la riduzione fino alla soglia dell'1,60%. La banca Monte dei Paschi di Siena ha, però, reso noto il fatto che trattasi di un'operazione promozionale, la cui validità è estesa fino al 31 dicembre di quest'anno. La bontà dell'offerta Mps è testimoniata anche dal fatto che il "Mutuo Mps protezione" è stato premiato, dall'Osservatorio Finanziario, come miglior mutuo del 2009.

Sulla stessa lunghezza d'onda viaggiano i mutui di altre importanti realtà operanti sul territorio italiano. Il "Mutuo tasso protetto Barclays", ad esempio, pur essendo l'ultimo in ordine di tempo a fare la propria comparsa sul mercato, offre un cap del 5,5%. La protezione scatta nel momento in cui la sommatoria dello spread e dell'indice Euribor a 3 mesi supera il tetto del 5,5%. Attualmente lo spread applicato è dell'1,40%.

Un altro prodotto che ci sentiamo di segnalare è il "Mutuo Tasso sempre basso della Bpm" disponibile in due versioni. La versione standard prevede uno spread del 2% mentre la versione light, riservata ai chi ha meno di 35 anni, consta di uno spread più vantaggioso che si attesta sull'1,70% e di diverse agevolazioni per quanto riguarda le spese accessorie.

Il "Mutuo chiaro & certo easy" di Banca FriulAdria, a dispetto del nome alquanto amichevole, offre un cap più elevato rispetto alla media. La protezione, in questo caso scatta qualora i tassi si impennino oltre il 6,2%.

Da valutare bene, invece, prima di firmare il contratto, le opzioni offerte da Banca Sella con la sua linea "Rubino". In questo caso la proposta è variegata sia sul fronte degli spread applicati che per quel che concerne il cap. Si va dal 2,15% al 2,40% per lo spread e dal 5,5% al 6,5% per il cap.

Banca Intesa Sanpaolo, dal canto suo, ha rimodulato il vecchio mutuo "Domus Fisso" che, al tasso nominale del 4,85%, propone un cap al 6,25%.

Come si evince da questo breve post le possibilità offerte dal mercato sono molte e vanno tutte valutate con estrema attenzione, caso per caso. Il consiglio più ovvio che ci sentiamo di darvi è quello di confrontare più prodotti di banche diverse cercando, quanto più possibile, di non farsi abbindolare dai funzionari. Molti di questi, infatti, percepiscono un compenso su base provvigionale e, di conseguenza, hanno tutto l'interesse a vendere un prodotto più caro.

Nel complesso, l'attuale momento storico dell'economia mondiale, fa si che il mutuo con cap sia una soluzione molto valida, da preferire rispetto al mutuo a tasso fisso o a quello a tasso variabile puro.

mercoledì 21 ottobre 2009

Credityre: servizi bancari e finanziari per l'acquisto di pneumatici

Credityre è una soluzione complessa che consta di diversi servizi bancari e finanziari, nonché assicurativi, volti a favorire l'accesso al credito, principalmente, da parte dei piccoli autotrasportatori.

In sostanza si tratta di un'offerta molto variegata, incentrata sull'acquisto di pneumatici Pirelli Truck, che prevede l'uso, da parte dei sottoscrittori, di prodotti appositamente studiati dalla BNL come, ad esempio, il Conto BNL Revolution, ed una linea di finanziamenti a breve termine (Credito BNL Your Business) e a medio e lungo termine (Credito BNL Revolution Business).

La particolarità di Credityre risiede anche nel fatto che è possibile ottenere un fido ''revolving'' per l'acquisto ed il montaggio di pneumatici Pirelli. Questa linea di credito è riutilizzabile man mano che il plafond ritorna ad essere disponibile, proprio come avviene normalmente quando si utilizza una carta di credito revolving. Il fido è, giocoforza, appoggiato ad un conto corrente on-line a costo zero, utilizzabile per tutte le operazioni aziendali e viene offerto anche con la possibilita' di un'assicurazione facoltativa.

giovedì 15 ottobre 2009

Agevolazioni fiscali per l'acquisto della prima casa: ci sono novità!

Le agevolazioni fiscali per l'acquisto della prima casa sono, da tempo, oggetto di interesse da parte di tutti coloro i quali abbiano stipulato un mutuo. Con particolare riferimento a due sentenze pronunciate di recente dalla Corte di Cassazione, siamo in grado di fornirvi delle importanti novità in merito a due casi abbastanza frequenti.

Le agevolazioni, secondo quanto si apprende dalla prima sentenza oggetto del nostro post, spettano anche a chi acquista un immobile in corso di ultimazione, da destinare ad abitazione non di lusso. A tal proposito, è necessario che l'immobile, che per le sue caratteristiche strutturali e funzionali non perfette per la mancata ultimazione o per degrado o per abbandono non è al momento idoneo all'uso abitativo, sia poi destinato ad abitazione entro 3 anni dalla registrazione dell'atto che deve riportare tale volontà. Le agevolazioni fiscali vengono riconosciute in sede di registrazione dell'atto e spettano anche per l'acquisto della nuda proprietà, del diritto di abitazione, uso e usufrutto.

L'altra novità scaturita dalla Corte di Cassazione, inerisce il riconoscimento del diritto spettante ai contribuenti di beneficiare delle agevolazioni fiscali sull'acquisto della prima casa sull'intero valore della compravendita, anche se coniugi in comunione legale dei beni e se solo uno di essi risponde ai requisiti previsti dalla norma per beneficiare di tali agevolazioni. Secondo la Corte di Cassazione, infatti, in questo caso, il coniuge che non ha i requisiti, di fatto, non acquista il bene ma lo riceve per volontà di legge. Qualche anno fa, a dire il vero, la stessa Corte di Cassazione, in tal senso, si pronunciò in maniera diametralmente opposta. Questa discordanza di giudizio ha creato, è sta tuttora creando, non pochi problemi ai contribuenti. L'Agenzia delle Entrate, infatti, ritiene che le agevolazioni fiscali spettano solo al coniuge che risponde ai requisiti previsti, quindi sul 50% del valore della compravendita. Le diverse interpretazioni da parte della Corte di Cassazione prima, e dell'Agenzia delle Entrate poi, generano solo confusione. L'auspicio è che presto si riesca a trovare una soluzione tale da rendere univoca l'interpretazione della norma da parte di tutti gli organi competenti.

lunedì 12 ottobre 2009

Concedere mutui pari al 40%? E' un'ipotesi allo studio dell'UE?

La notizia, com'è ovvio, ha scosso e non poco gli ambienti bancari ed immobiliari! L'allarme è stato lanciato da "Il Sole 24 Ore" che, in buona sostanza, ha dichiarato che la Commissione Europea vorrebbe introdurre un tetto massimo per le banche in base al quale, al richiedente, potrebbe essere erogato non più del 40% del valore della casa che questi intende acquistare.

Com'è noto, oggigiorno, il tetto massimo è pari all'80% del valore dell'immobile, circostanza che, di fatto, crea grandi disagi a chi si trova nell'impossibilità di far fronte al restante 20% con le proprie risorse economiche. Il fatto che si stia facendo avanti questa ipotesi, a onor del vero prontamente smentita dall'UE, ha determinato una serie di reazioni a catena che potrebbero condizionare, e non poco, il mercato immobiliare e lo stesso mercato finanziario.

Le ragioni alla base di uno scenario che alcuni analisti amano definire "catastrofico", risiederebbero nel fatto che i costi legati ai mutui aumenterebbero esponenzialmente in quanto, per coprire il restante 60%, i contraenti, dovrebbero sottoscrivere, a garanzia del finanziamento, delle costosissime polizze assicurative; ma non solo. Per quanto riguarda "il mattone" potrebbe verificarsi una consistente perdita di valore degli immobili e per le banche, la nuova, ma quanto mai ipotetica normativa, prevederebbe anche un notevole appesantimento degli accantonamenti obbligatori non solo sui nuovi prestiti, ma anche su quelli erogati.

L'UE, come detto, ha negato a gran voce questa notizia che, per contro, "Il Sole 24 Ore" da per certa. Secondo il quotidiano della Confindustria, la nuova disposizione è prevista proprio da una proposta di direttiva della Commissione Europea in stato avanzato di elaborazione e che ha l'obiettivo di ridurre i rischi da credito e rafforzare i requisiti patrimoniali delle banche.

Insomma, si tratterebbe, come al solito, di una norma volta a favorire le banche a discapito dei clienti, ma con una forte controindicazione determinata dagli scenari ipotizzati dagli analisti che, di fatto, si ritorcerebbero contro il sistema bancario in quello che potrebbe essere paragonato ad un vero e proprio effetto boomerang!

domenica 11 ottobre 2009

Social Card bloccata dal modello ISEE scaduto!

Con la scadenza della validità della certificazione ISEE, la Social Card, destinata a tutti gli italiani che versano in condizioni di particolare indigenza, viene bloccata. Il modello ISEE, altrimenti detto "riccometro", è valido per un anno e, di conseguenza è necessario ripresentarlo al fine di evitare l'esclusione dal beneficio. Esclusione che, in ogni caso, si determina se l'interessato non rientra più nei parametri previsti per la concessione del beneficio e che elencheremo più avanti al termine del post.

Alla scadenza del modello ISEE, la prassi vuole che l'Inps debba inviare al beneficiario una lettera attraverso la quale comunicare la possibilità di rinnovare la carta acquisti, producendo una nuova dichiarazione, entro 60 giorni dal ricevimento della stessa. In questo periodo la carta viene sospesa per poi essere definitivamente revocata in caso di inosservanza del termine concesso.

Per ottenere la carta acquisti (Social Card) è necessario:

- avere un'età non inferiore a 65 anni o inferiore a 3 anni;

- essere cittadino italiano residente in Italia;

- avere un'imposta netta ai fini IRPEF pari a zero;

- avere trattamenti pensionistici o assistenziali che, cumulati ai relativi redditi propri, sono di importo inferiore a 6000 euro l'anno o di importo inferiore a 8000 euro l'anno se di età pari o superiore a 70 anni;

- avere un ISEE inferiore a 6000 euro;

- non fruire di vitto assicurato dallo Stato o da altre pubbliche amministrazioni in quanto ricoverato presso un istituto di cura di lungo degenza o detenuto presso un istituto di pena;

- non essere, da solo o insieme al coniuge (o all'esercente la patria potestà se minore di 3 anni):

a) intestatario di più di una utenza elettrica domestica;
b) intestatario di utenze elettriche non domestiche (ne è ammessa una per il minore di 3 anni);
c) intestatario di più di un'utenza del gas (due per il minore di 3 anni);
d) proprietario di più di un autoveicolo (due per il minore di tre anni);
e) proprietario, con una quota pari o superiore al 25%, di più di un immobile ad uso abitativo;
f) proprietario, con una quota pari o superiore al 10%, di immobili non ad uso abitativo o di categoria catastale C7;
g) titolare di un patrimonio mobiliare ISEE superiore a 15000 euro;

giovedì 8 ottobre 2009

Genius Card Unicredit conviene?

Genius Card Unicredit conviene? All'indomani dell'incessante campagna pubblicitaria promossa dal colosso bancario italiano è di certo lecito chiederselo! Diciamo subito che, nel complesso, si tratta di un ottimo prodotto che si presenta sotto forma di un ibrido.

La Genius Card Unicredit, infatti, è una carta di credito ricaricabile e prepagata che, al contempo, essendo dotata di codice IBAN, permette di effettuare tutte le più comuni operazioni tipicamente associate ad un conto corrente di tipo tradizionale. Con essa è possibile richiedere ed ottenere l'accredito dello stipendio o della pensione, domiciliare le utenze domestiche (luce, gas, telefono, eccetera), ricevere e disporre bonifici, effettuare o ricevere pagamenti.

Per gli studenti universitari che abbiano meno di 27 anni e per tutti coloro i quali hanno la possibilità di versare o accreditare almeno 500 euro al mese, il canone mensile, che di norma ammonterebbe ad 1 euro, è del tutto gratuito. Gratuite sono anche tutte le principali operazioni che si possono effettuare con la Genius Card (ricarica in contanti tramite ATM, ricarica con carta Bancomat Unicredit, prelievo di contanti presso gli ATM Unicredit, accredito dello stipendio o della pensione, il pagamento delle utenze domestiche domiciliate, i pagamenti effettuati nei negozi o su internet) e non è neanche previsto il pagamento dell'imposta di bollo normalmente dovuta per ciò che attiene i conti correnti tradizionali.

Onestamente riteniamo che la Genius Card Unicredit sia uno dei migliori prodotti presenti oggi sul mercato, per quel che concerne il suo settore di competenza. Tanti servizi ad un costo molto prossimo allo zero (ricordiamo che all'emissione si pagano 5 euro, una tantum, a titolo di spese di attivazione e poi nulla più). VOTO: 8

POST CORRELATI: Conto Genius Free per gli studenti universitari

domenica 4 ottobre 2009

Valutazione della Carta Paypal prepagata e ricaricabile


La Carta Paypal prepagata e ricaricabile, oggetto della nostra analisi, è l'ultima nata in casa Paypal e si presenta come una carta di credito di tipo tradizionale, per ciò che attiene la forma e le dimensioni, ma promette di semplificare notevolmente le prassi legata alle transazioni economico-finanziarie operate sia online che presso attività commerciali usuali, ad un costo tutto sommato accessibile.

La Carta Paypal prepagata e ricaricabile è distribuita dalla rete Lottomaticard ed aderisce al circuito Mastercard la qual cosa ne favorisce l'utilizzo presso milioni di esercizi commerciali convenzionati sparsi su tutto il globo.

A differenza di quella che, a ben vedere, è la sua più diretta concorrente, ovvero la Carta Postepay di Poste Italiane, i costi di ricarica sono inferiori di un 10% tondo tondo e si attestano sui 0,90 centesimi di euro per importi inferiori o pari a 399 euro, mentre sono azzerati del tutto per quanto concerne versamenti superiori a detta soglia oppure se si spostano i fondi dal conto PayPal alla carta. La Carta però pecca un tantino in flessibilità. Sono solo due, infatti, le ricariche effettuabili in giornata, con importi che vanno da un minimo di 10 ad un massimo di 2.500 euro per singola operazione.

Effettuare prelievi dagli sportelli automatici (ATM) del Gruppo Banca Sella non comporta l'applicazione di alcuna commissione mentre, presso i punti Lottomaticard e gli sportelli automatici di altri istituti bancari si dovrà pagare 1,50 euro. Al di fuori dei Paesi facenti parte dell'Unione Monetaria Europea il costo sale fino ai 3 euro.

Lascia perplessi anche il costo inerente il trasferimento di denaro da carta a carta che ammonta a 3 euro per singola operazione mentre, ancor più esosa è la commissione di trasferimento da carta a conto corrente (5 euro). Fortunatamente non è previsto il pagamento di alcuna commissione per i pagamenti.

Una cosa molto interessante da tenere presente è che non è necessario essere titolari di un conto PayPal per richiedere la carta. Potrebbe essere comodo attivare il servizio di alert via SMS che avvisa il cliente non appena è stata effettuata un'operazione, fornendogli i dettagli della stessa ma a partire dal 2010, quello che per adesso è un servizio gratuito, diventerà a pagamento ed il costo degli SMS dipenderà dalla tariffa applicata dal gestore telefonico utilizzato.

A differenza di quanto fanno molti altri operatori del settore, Paypal, facente parte del gruppo Ebay, applica una commissione anche per visualizzare l'estratto conto in forma digitale, via Internet. La cifra è stata fissata in 1,81 euro l'anno se l'importo totale dei movimenti è superiore ai 77,47 euro.

Oggettivamente, la Carta Paypal prepagata e ricaricabile è un po' troppo onerosa per i servizi che offre e che, ad un'analisi attenta, non paiono tanto diversi da quelli offerti da prodotti analoghi presenti oggi sul mercato. VOTO: 5,5

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