Da qualche giorno, in Italia, si fa un gran parlare di "Social Lending". Vediamo un pò più nel dettaglio di capire di cosa si tratta.
Per "social lending" si intende letteralmente "prestito sociale", ovvero è una sorta di comunità che ha l'obiettivo di fornire piccoli prestiti, facenti parte della categoria "credito al consumo", a tutti coloro i quali hanno bisogno di liquidità, a tassi d'interesse vantaggiosi senza dover ricorrere al sistema bancario. Il social lending, infatti, è un sistema che mette in contatto domanda e offerta di denaro, esclusivamente tra privati.
In uso già da alcuni anni in diversi Paesi della Comunità Europea e negli Stati Uniti d'America, il social lending è approdato in Italia con realtà solide quali Boober e Zopa.
Alla base vi è un meccanismo di una semplicità disarmante: in pratica chi ha denaro a disposizione lo presta direttamente a chi lo cerca in prestito, ricevendo in cambio il capitale prestato maggiorato degli interessi previsti al netto delle commissioni.
Al fine di garantire il più possibile la figura del "prestatore", entrambi i siti, una volta ricevuta una richiesta di prestito da un "richiedente", analizzano a fondo la situazione finanziaria di quest'ultimo per stabilire il grado di solvibilità. Una volta fatto ciò, il "richiedente" verrà collocato all'interno di una classe di credito che ne determina l'affidabilità.
In Boober le classi di credito sono chiamate rating, o indicatore di rischio, e vanno dalla classe AAA alla classe D. In Zopa, invece, al profilo di credito, viene assegnata una classe tra le quattro previste: A+, A, B, C. In entrambi i casi, le classi migliori, per intenderci quelle in cui sono collocati i "richiedenti" più affidabili, sono rispettivamente AAA per Boober e A+ per Zopa. Ovviamente, tanto più si scende di classe tanto maggiore è il livello di rischio d'insolvenza del "richiedente".
Mediamente, il "prestatore" può decidere di offrire il proprio denaro ad un tasso d'interesse che oscilla tra il 7,50% e il 14%. Questa forbice è prevista per garantire maggiormente l'investimento rivolto a classi di rischio inferiori alla AAA di Boober e A+ di Zopa.
C'è da dire che il prestito viene frazionato tra più richiedenti proprio per minimizzare il rischio d'insolvenza. Ad esempio, un "prestatore" che offre 500 euro ha il prestito frazionato su almeno 50 "richiedenti", il che vuol dire frazionare il capitale in piccolissime trance da 10 euro l'una.
Il rimborso del capitale prestato avviene a rate mensili ed in caso d'insolvenza da parte del "richiedente", entrambe le piattaforme, Boober e Zopa, incaricheranno una società di recupero crediti che si attiverà con gli stessi meccanismi usati normalmente dalle banche per ottenere il pagamento dell'insoluto.
Entrambi i siti, ovviamente, facendo da tramite tra domanda e offerta, e mettendo a disposizione della comunità le soluzioni tecnologiche più idonee allo svolgimento dell'attività, ricevono in cambio delle commissioni in denaro che rappresentano il loro guadagno.
Tra i due siti esistono delle sostanziali differenze. Vediamole un pò più in dettaglio.
Boober (costi per il "prestatore")
- commissione pari al 10% degli interessi maturati in ciascun mese, più una quota di iscrizione di € 9,95 annua. Al momento l'iscrizione è gratuita fino al 31/12/2008.
Zopa (costi per il "prestatore")
- commissione annuale pari all'1 % della somma data in prestito ai "richiedenti" e non ancora ripagata. Non viene chiesto nulla per le somme non ancora prestate. La commissione viene calcolata su base giornaliera e viene dedotta mensilmente dal saldo del Portafoglio Zopa del Prestatore.
Boober (costi per il "richiedente")
- Per assegnare l'indicatore di rischio, Boober addebiterà sul vostro conto un importo, una tantum, pari a 19,95 euro a titolo di rimborso spese.
Zopa (costi per il "richiedente")
- commissione sul valore totale del prestito in base alla classe di appartenenza (A+ 0,5%; A 1%; B 1,5%; C 2%), a cui si vanno ad aggiungere 10 euro per ogni anno di durata del finanziamento. La commissione si paga all'inizio, quando la richiesta di prestito viene accettata.
APPROFONDIMENTI: Social Lending: vantaggi per i prestatori e per i richiedenti
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lunedì 26 novembre 2007
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