Criptovalute e grandi club: la nuova frontiera del calcio globale
Il PSG e l’esperimento Bitcoin: pionieri in campo e nel bilancio
Il Paris Saint-Germain ha fatto scalpore nel panorama calcistico mondiale non solo per i trionfi sportivi — come la recente vittoria in Champions League contro l’Inter a Monaco — ma anche per la scelta visionaria di includere Bitcoin nelle proprie riserve finanziarie. L’annuncio è arrivato direttamente da Par Helgosson, a capo di PSG Labs, in occasione della Bitcoin 2025 Conference di Las Vegas: il club francese è il primo ad aver inserito criptovalute come asset ufficiale nel proprio bilancio, già dal 2024. Anche se si parla di una cifra di circa 13 milioni di dollari, l’operazione assume un valore simbolico e strategico altissimo, soprattutto in chiave di marketing. Con l’80% dei tifosi sotto i 34 anni, il PSG punta chiaramente a consolidarsi come brand crypto-friendly, siglando anche partnership come quella con Bitpanda.
Fan token e NFT: tra coinvolgimento e collezionismo
Nel frattempo, piattaforme come Socios e Chiliz hanno introdotto un nuovo modo di vivere la fede calcistica: i fan token, lanciati da club iconici come Juventus, Milan, Barcellona, Arsenal e Manchester City, offrono ai tifosi l’opportunità di incidere marginalmente sulle decisioni del club, partecipando a sondaggi o eventi esclusivi. Parallelamente, società come Real Madrid, Liverpool e Bayern Monaco hanno abbracciato la moda degli NFT, collaborando con Crypto.com per creare collezioni digitali pensate per il pubblico più tech-savvy.
Sponsorizzazioni da record: 243 milioni in campo
Il boom delle criptovalute nel calcio è certificato dai numeri: secondo il Corriere del Ticino, nella stagione 2024/25 le sponsorizzazioni provenienti dal settore crypto hanno toccato i 243 milioni di dollari, pari al 43% del totale per asset digitali nello sport, con un incremento del 64% rispetto all’anno precedente. Dalla sponsorizzazione di manica di Kraken sul Tottenham alla longeva alleanza tra Crypto.com e UEFA per la Champions League, passando per le esperienze nel metaverso con Manchester City (grazie a OKX), il ventaglio di iniziative si allarga costantemente. Anche in Italia il coinvolgimento cresce: Zondacrypto ha legato il suo nome ad Atalanta e Bologna, ha come testimonial Giorgio Chiellini e ha persino facilitato un trasferimento calcistico interamente finanziato in moneta digitale.
Il caso Juventus e il modello statunitense
Anche la Juventus è protagonista di questo cambiamento, con Tether Investments che ad aprile 2025 ha portato la propria quota nel club al 10,12%, pur mantenendo alcuni dissidi con la controllante. Dall’altra parte dell’Atlantico, invece, gli Stati Uniti adottano un approccio più pragmatico. Pur non essendo legati ai fan token, gli sport americani, NBA in primis, hanno accolto le criptovalute in modo diverso: i Sacramento Kings già dal 2021 avevano aperto alla possibilità di retribuire giocatori in Bitcoin. Le sponsorizzazioni crypto in Nord America, infatti, hanno raggiunto i 565 milioni di dollari, trainate da marchi come Crypto.com, Kraken e Bitpanda.
Uno dei simboli di questa offensiva comunicativa è la Crypto.com Arena, ex Staples Center di Los Angeles: un rebranding che rappresenta l’ambizione dell’intero settore. Tuttavia, episodi come il crollo della piattaforma FTX nel 2022 — sponsor di Miami Heat e MLB — richiamano alla prudenza in un mercato ancora volatile. Intanto, nel mondo universitario americano, l’era NIL (Name, Image, Likeness) ha spalancato le porte all’uso delle criptovalute per monetizzare i diritti d’immagine degli atleti emergenti.
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