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La cessione del quinto dello stipendio o della pensione è uno strumento finanziario a disposizione di tutti i lavoratori dipendenti, o pensionati, in cerca di liquidità per far fronte alle più svariate esigenze.
Moltissime persone ricorrono ogni anno a questa forma di "debito controllato" che ha la caratteristica di poter essere rimborsato attraverso una trattenuta diretta, di importo pari alla rata prevista dal piano d'ammortamento del prestito, effettuata in busta paga. Ciò determina un enorme abbattimento del rischio di insolvenza da parte del debitore, considerato che, una volta fornito il proprio consenso alla trattenuta in busta paga, il debitore non può più revocare il pagamento. Inoltre, quale ulteriore garanzia, è previsto anche il coinvolgimento del datore di lavoro nell'estinzione del finanziamento quale condizione fondamentale per l'erogazione del prestito.
In un momento di crisi profonda, come quella che stiamo vivendo in questo periodo, il mondo del credito è in allarme! Le richieste di prestiti finalizzati (-20% dati riferiti a settembre 2008) e non diminuiscono notevolmente, anche se il trend per il settore del credito al consumo, nei primi nove mesi dell'anno è ancora lievemente positivo con un +2,9%.
Le banche, quasi tutte allo stesso tempo, hanno adottato, nel medesimo periodo di riferimento (Gennaio - Settembre 2008) una nuova strategia, invogliando sempre più i clienti a sottoscrivere contratti relativi alla cessione del quinto, facendo registrare un notevolissimo aumento del comparto (+36,6%) potendo contare ben 223.136 operazioni per un valore complessivo di 3.721.444 euro. In media, dunque, ogni operazione è stata portata a compimento per un controvalore di circa 16.700 euro, una cifra, questa, di gran lunga superiore rispetto a quella richiesta ad esempio tramite i prestiti personali (11.700 euro di media).
Ciò che non è chiaro, come del resto si evince da un'inchiesta effettuata da Marcello Frisone di "Plus 24", è il motivo per cui, a fronte di Tan relativamente bassi e che vanno, in media, dal 5% al 14,50%, i Taeg effettivamente applicati vanno dal 16% al 35%, sfondando di fatto la soglia massima stabilita per i tassi usurai dalla Banca d'Italia!
Frisone ha detto che "se confrontiamo il Taeg (voce che indica il costo complessivo del finanziamento, ivi comprese le spese accessorie e le commissioni - vedere riquadro in alto e cliccarci sopra per ingrandire l'immagine) con le soglie dei tassi di usura fissate dalla Banca d'Italia per il trimestre ottobre-dicembre (20,94% per un finanziamento fino a 5.000 euro e 15,225% per finanziamenti più consistenti) allora il quadro che viene fuori dalla cessione del quinto è inquietante: molti di questi finanziamenti sono al di sopra delle fatidiche soglie. Non si riesce a capire perché quando un dipendente chiede un finanziamento garantito dalla cessione del quinto dello stipendio (e dal Tfr), gli vengono applicati dei Taeg così alti, giustificabili forse soltanto con riferimento a finanziamenti non garantiti."