Trump rilancia i dazi USA: nuove tariffe fino al 40% nel 2025

Nuove tariffe USA: il presidente Trump rilancia i dazi e scuote l’economia globale Negli ultimi giorni, la scena economica internazionale è tornata a ruotare attorno a Donald Trump, attuale presidente degli Stati Uniti. La sua amministrazione ha annunciato un pacchetto di nuove tariffe doganali che potrebbero ridefinire, ancora una volta, gli equilibri del commercio globale. Il piano prevede dazi compresi tra il 25% e il 40% su beni importati da oltre 14 Paesi. In parallelo, è stato deciso il rinvio al 1° agosto dell’entrata in vigore delle tariffe generalizzate, inizialmente previste per il 9 luglio. Una scelta strategica che potrebbe aprire a negoziati, ma che intanto ha già agitato i mercati internazionali. Secondo Trump, l’obiettivo è duplice: ridurre il cronico deficit commerciale degli Stati Uniti e incentivare le aziende straniere a rilocalizzare la produzione direttamente sul territorio americano. A detta della Casa Bianca, gli USA avrebbero già incassato oltre 100 miliardi di ...

Le previsioni negative di Peter Brandt sui Bitcoin lasciano perplessi molti analisti

Bitcoin e il rischio crollo del 75%: verità o esagerazione?

Rischio crollo Bitcoin

Il mercato delle criptovalute è costantemente soggetto a cicli di espansione e contrazione, spesso alimentati da speculazioni e previsioni contrastanti. Di recente, il noto trader Peter Brandt ha ipotizzato che Bitcoin potrebbe subire un crollo del 75%, tornando a valori simili a quelli del 2022. Tuttavia, numerosi esperti contestano questa visione, sottolineando cambiamenti strutturali nel mercato e nell’economia globale che rendono improbabile una discesa così drastica.

Peter Brandt: un veterano dei mercati e le sue previsioni

Peter Brandt è uno dei trader più esperti nel settore finanziario, con oltre 40 anni di esperienza nei mercati globali. La sua fama è dovuta in gran parte alla capacità di identificare pattern tecnici e previsioni di lungo termine. Non è nuovo a dichiarazioni forti su Bitcoin: nel 2018 previde con successo un calo significativo dell’asset digitale.

Brandt ha recentemente lanciato un dibattito su X (ex Twitter), suggerendo che il mercato di Bitcoin potrebbe ripetere il trend negativo del 2022, quando l’asset scese da 59.570 € a circa 13.813 € in dodici mesi. Se il suo scenario si avverasse, dai valori attuali (12 giugno 2025) di circa 92.446,27 €, Bitcoin potrebbe scendere fino a 23.111 € circa.

Ma questa previsione è realistica? Alcuni analisti non ne sono convinti.

Pav Hundal: il contesto economico è cambiato

Pav Hundal, capo analista di Swyftx, ritiene che lo scenario prospettato da Brandt sia poco probabile nel contesto attuale. Hundal è specializzato nell'analisi dei mercati crypto e delle correlazioni con l'economia globale. Secondo lui, la situazione economica è radicalmente cambiata rispetto al 2022, anno in cui Bitcoin ha affrontato condizioni sfavorevoli dovute a:

  • Inflazione elevata e politiche monetarie aggressive.

  • Stimoli economici post-pandemia, che hanno generato instabilità.

  • Panico degli investitori, alimentato da eventi disastrosi nel settore crypto.

Oggi la Federal Reserve ha ridotto l’aggressività dei suoi aumenti di tassi, l’economia globale sta mostrando segnali di ripresa, e il mercato crypto è più maturo e regolamentato.

Andy Edstrom e Simon Amery: un ribasso possibile, ma non catastrofico

Andy Edstrom è un esperto di investimenti e autore del libro Why Buy Bitcoin?, che esplora le implicazioni economiche della criptovaluta. Simon Amery, invece, è un analista finanziario focalizzato sugli asset digitali e le loro interazioni con i mercati tradizionali.

Entrambi ammettono che Bitcoin potrebbe subire una correzione, ma difficilmente di 75%. Edstrom sottolinea che il crollo del 2022 fu aggravato da eventi specifici, come il fallimento dell’exchange FTX, che destabilizzò il mercato.

Amery concorda, spiegando che oggi le condizioni sono diverse: la politica monetaria è più prevedibile e il mercato crypto è in una fase di consolidamento. Inoltre, a differenza del 2022, non ci sono segnali di una crisi imminente nel settore degli exchange.

Il caso FTX: la crisi che ha scosso il mondo crypto

Uno degli eventi più traumatici per il mercato delle criptovalute è stato il fallimento di FTX, un exchange considerato tra i più affidabili fino alla sua improvvisa bancarotta nel novembre 2022.

FTX, fondata da Sam Bankman-Fried, era una piattaforma innovativa che offriva trading di criptovalute con alta liquidità. Tuttavia, dietro la sua apparente solidità si celavano gravi irregolarità finanziarie.

Le indagini hanno rivelato che l’exchange utilizzava i fondi dei clienti per finanziare operazioni ad alto rischio, senza trasparenza né coperture adeguate. Quando il pubblico ha scoperto l’entità del problema, è iniziata una corsa ai prelievi, che ha rapidamente mandato FTX in insolvenza.

Il crollo ha provocato un’ondata di vendite forzate di Bitcoin, contribuendo alla drastica discesa dell’asset a fine 2022.

La lezione di FTX è chiara: la mancanza di regolamentazione e trasparenza nel settore crypto può generare rischi enormi. Tuttavia, negli ultimi anni, molti governi hanno iniziato a introdurre norme più severe, riducendo il rischio che eventi simili si ripetano.

Michael Saylor: Bitcoin verso l’adozione istituzionale

L’ultimo protagonista del dibattito è Michael Saylor, imprenditore e fondatore di MicroStrategy, azienda che detiene una delle maggiori riserve di Bitcoin al mondo. Saylor è uno dei più convinti sostenitori dell’idea che Bitcoin rappresenti il futuro della finanza globale.

Secondo lui, il valore di Bitcoin non può collassare in modo così drastico, perché sempre più istituzioni stanno adottando la criptovaluta come riserva di valore, simile all’oro. Saylor crede che nel lungo periodo Bitcoin possa raggiungere cifre superiori al milione di dollari.

Bitcoin e il futuro del mercato

Sebbene Peter Brandt abbia sollevato dubbi legittimi, la maggior parte degli esperti considera improbabile un crollo del 75% nel contesto attuale. Gli elementi chiave che rendono Bitcoin più stabile rispetto al passato includono:

  • Regolamentazione crescente, che protegge gli investitori.

  • Maggiore adozione istituzionale, che riduce la volatilità.

  • Condizioni macroeconomiche migliorate, rispetto al 2022.

Bitcoin rimane un asset volatile, ma con un crescente riconoscimento come strumento finanziario di lungo termine. Gli investitori dovrebbero valutare con attenzione i rischi, mantenendo una strategia diversificata e consapevole delle dinamiche del mercato.

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