Trump e il declino del dollaro: l’euro si rafforza, ma l’Europa deve stare in guardia

Con Trump alla guida, il dollaro vacilla e l’euro domina: ecco come questo shock valutario sta cambiando i giochi tra Stati Uniti ed Europa Il 2025 ha segnato il ritorno di Donald Trump alla guida degli Stati Uniti, e con esso una serie di scosse economiche che stanno ridisegnando gli equilibri globali. Tra le più evidenti, il crollo del dollaro : nei primi sei mesi dell’anno, la valuta americana ha perso quasi l’11% rispetto alle principali monete mondiali, toccando il livello più basso dal 2022. Un dato che ha sorpreso molti, soprattutto considerando le promesse di rinascita economica che avevano accompagnato la campagna elettorale dell’ex presidente. Il dollaro, un tempo simbolo di stabilità e potere, oggi appare indebolito da una serie di fattori interni. Il piano economico “ Big Beautiful Bill ”, ancora in discussione al Senato, prevede tagli fiscali e spese pubbliche per oltre 3 miliardi di dollari. Una manovra che ha sollevato dubbi tra economisti, imprenditori e persino alcuni ...

Agevolazioni per i mutui a tasso variabile, guida al Decreto anticrisi

Lo scorso 5 dicembre, abbiamo parlato diffusamente del Decreto anticrisi, varato dal Governo, con particolare riferimento ai mutui ipotecari.

A partire dalle rate di aprile, le banche inizieranno, finalmente, ad applicare le agevolazioni previste dal Decreto, con valore retroattivo e decorrenza pari alla data in cui il pagamento è stato effettuato dal mutuatario.

Presso gli sportelli di ciascuna banca i mutuatari, che non figurano negli elenchi inviati dall'Agenzia delle Entrate agli istituti di credito, troveranno i modelli per effettuare l'autocertificazione necessaria a dimostrare il possesso dei requisiti per l'accesso ai benefici sanciti dal Decreto anticrisi.

Per capire se si ha diritto alle agevolazioni (valevoli solo per le rate da versare nell'anno in corso) è necessario:

a) Controllare la tipologia e la data di stipula del contratto di mutuo. Se il mutuo non è a tasso fisso per tutta la durata del periodo di ammortamento ed è stato contratto prima del 31 ottobre 2008 per l'acquisto, la ristrutturazione o la costruzione dell'abitazione principale (non godono dei benefici le case signorili, le ville e i castelli) è possibile accedere ai benefici sanciti dal Decreto.

b) Confrontare il tasso pagato nelle rate del 2009 e quello contrattuale. Il tasso contrattuale è quello pagato in corrispondenza della prima rata del mutuo dopo l'eventuale periodo di preammortamento, tasso agevolato, oppure dopo l'avvenuta rinegoziazione o surroga. Se quest'ultimo è inferiore al 4% (inclusa la quota inerente lo spread), il mutuatario ha diritto ad un contributo da parte dello Stato pari agli interessi versati oltre il 4% su tutte le rate pagate nel corso del 2009. Se, al contrario, il tasso contrattuale è superiore al 4%, l'integrazione acvviene a partire da questo livello. Ad esempio, se il tasso contrattuale è del 4,5% e nella prima rata del 2009 si è pagato il 5%, lo Stato si accolla lo 0,5% residuo.

c) Chiedere alla propria banca di verificare se si è presenti all'interno delle liste inviate dall'Agenzia delle Entrate. Nel caso in cui, il proprio nominativo non fosse incluso negli elenchi (cosa certa per chi ha contratto un mutuo dopo il 31 dicembre 2007) e si fosse, invece, in possesso dei requisiti evidenziati al punto "a", è possibile inviare un'autocertificazione compilando gli appositi moduli reperibili in filiale.

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