Perché i mutui saranno più cari con l'entrata in vigore della Tobin Tax? Il meccanismo alla base del sistema impositivo della Tobin Tax, adottato in Italia, esula in maniera netta da quella che era l'idea del suo "inventore", ovvero il premio Nobel per l'Economia James Tobin (nella foto). La Tobin Tax, l'ha descritta, nella sua accezione originale, lo stesso James Tobin, chiarendo gli aspetti salienti di una tassa che non era nata per far fare cassa ai governi, ma aveva ben altri scopi: "La tassa sulle transazioni in valuta estera venne concepita per ammortizzare le fluttuazioni dei tassi di cambio. L'idea è molto semplice: ad ogni scambio di valuta in un'altra, una piccola tassa verrebbe applicata - diciamo lo 0,5% del volume della transazione. Questo dissuade gli speculatori poiché tanti investitori investono i loro soldi su una base a brevissimo termine. Se questi soldi vengono improvvisamente ritirati, le nazioni devono aumentare drasticamente i tassi di interesse per far sì che le loro valute restino attraenti. Ma alti tassi d'interesse sono spesso disastrosi per una economia nazionale, come hanno dimostrato le crisi degli anni novanta in Messico, sud-est asiatico e Russia. La mia tassa restituirebbe qualche margine di manovra alle banche emittenti delle piccole nazioni e sarebbe una misura di opposizione ai dettami dei mercati finanziari". Dalle parole di Tobin ai fatti della politica nazionale ce ne corre parecchio. Infatti, in Italia, la Tobin Tax è un vero e proprio balzello sulle transazioni finanziarie di qualsiasi genere, indipendentemente dal tipo di transazione e dall'importo transato. Questa peculiarità invade anche il campo dei mutui ipotecari in virtù del fatto che, ad esempio, le banche, per ciò che attiene i mutui a tasso variabile con Cap si tutelano, a copertura del rischio di aumento del tasso di interesse oltre una certa soglia, acquistando dei Covered Warrant Cap, che sono uno strumento finanziario derivato soggetto all'imposizione fiscale derivante dall'introduzione della Tobin Tax. Lo stesso discorso vale per i mutui a tasso fisso, il cui parametro di riferimento è l'IRS (Interest Rate Swap). Gli Swap sono anch'essi dei derivati e quindi soggetti alla nuova tassa. Considerato che il testo della norma afferma che "la compravendita di azioni e altri strumenti finanziari è soggetta a imposta di bollo con l’aliquota dello 0,05% sul valore della transazione" e che si tratta di un'imposta che grava direttamente sul valore nominale transato del derivato, che è uno strumento a leva, ecco moltiplicato il valore dell’investimento e, come nel caso preso in esame, del mutuo.
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