Cartolarizzazione nel calcio: dalla Lazio a Banca Sistema 2025

La cartolarizzazione nel calcio italiano ha attraversato un’evoluzione significativa dagli inizi degli anni Duemila fino a oggi, diventando uno strumento sempre più sofisticato per la gestione finanziaria dei club. Nel 2001, la Società Sportiva Lazio fu il primo club italiano a introdurre questa pratica nel settore calcistico. All’epoca, l’operazione riguardava la conversione dei crediti futuri legati ai diritti televisivi in obbligazioni, attraverso una società veicolo. L’obiettivo era chiaro: ottenere liquidità immediata senza ricorrere ad ulteriore indebitamento bancario. In un momento di tensione finanziaria, questa mossa rappresentò una svolta che permise alla Lazio di far fronte agli impegni di bilancio e pianificare con maggiore flessibilità. Da quel momento, la cartolarizzazione ha continuato a ritagliarsi uno spazio sempre più rilevante all’interno della finanza sportiva, fino a raggiungere una nuova tappa fondamentale nel 2025. Banca Sistema, in partnership con ElevenPoint S...

Perché i mutui saranno più cari con l'entrata in vigore della Tobin Tax?

Perché i mutui saranno più cari con l'entrata in vigore della Tobin Tax? Il meccanismo alla base del sistema impositivo della Tobin Tax, adottato in Italia, esula in maniera netta da quella che era l'idea del suo "inventore", ovvero il premio Nobel per l'Economia James Tobin (nella foto). La Tobin Tax, l'ha descritta, nella sua accezione originale, lo stesso James Tobin, chiarendo gli aspetti salienti di una tassa che non era nata per far fare cassa ai governi, ma aveva ben altri scopi: "La tassa sulle transazioni in valuta estera venne concepita per ammortizzare le fluttuazioni dei tassi di cambio. L'idea è molto semplice: ad ogni scambio di valuta in un'altra, una piccola tassa verrebbe applicata - diciamo lo 0,5% del volume della transazione. Questo dissuade gli speculatori poiché tanti investitori investono i loro soldi su una base a brevissimo termine. Se questi soldi vengono improvvisamente ritirati, le nazioni devono aumentare drasticamente i tassi di interesse per far sì che le loro valute restino attraenti. Ma alti tassi d'interesse sono spesso disastrosi per una economia nazionale, come hanno dimostrato le crisi degli anni novanta in Messico, sud-est asiatico e Russia. La mia tassa restituirebbe qualche margine di manovra alle banche emittenti delle piccole nazioni e sarebbe una misura di opposizione ai dettami dei mercati finanziari". Dalle parole di Tobin ai fatti della politica nazionale ce ne corre parecchio. Infatti, in Italia, la Tobin Tax è un vero e proprio balzello sulle transazioni finanziarie di qualsiasi genere, indipendentemente dal tipo di transazione e dall'importo transato. Questa peculiarità invade anche il campo dei mutui ipotecari in virtù del fatto che, ad esempio, le banche, per ciò che attiene i mutui a tasso variabile con Cap si tutelano, a copertura del rischio di aumento del tasso di interesse oltre una certa soglia, acquistando dei Covered Warrant Cap, che sono uno strumento finanziario derivato soggetto all'imposizione fiscale derivante dall'introduzione della Tobin Tax. Lo stesso discorso vale per i mutui a tasso fisso, il cui parametro di riferimento è l'IRS (Interest Rate Swap). Gli Swap sono anch'essi dei derivati e quindi soggetti alla nuova tassa. Considerato che il testo della norma afferma che "la compravendita di azioni e altri strumenti finanziari è soggetta a imposta di bollo con l’aliquota dello 0,05% sul valore della transazione" e che si tratta di un'imposta che grava direttamente sul valore nominale transato del derivato, che è uno strumento a leva, ecco moltiplicato il valore dell’investimento e, come nel caso preso in esame, del mutuo.

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