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giovedì 13 febbraio 2025

Riforma Fiscale 2025: slittamento dei tempi di attuazione e dossier pendenti

 


La riforma fiscale in Italia continua a fare passi avanti, ma alcuni dossier cruciali sono ancora in sospeso. Per garantire un'attuazione più completa e risolvere le problematiche legate alle risorse, il Governo ha deciso di rinviare la scadenza per la delega fiscale. Il termine, inizialmente fissato per il 29 agosto 2025, è stato posticipato a fine dicembre 2025, permettendo così al Governo e al Parlamento di affrontare tutte le riforme fiscali ancora da attuare. Questo rinvio, che avrebbe dovuto essere incluso nel Disegno di Legge sul Tuf, troverà ora spazio in un nuovo percorso normativo.

Dossier Fiscali pendenti: tra Iva, Tributi Locali e Terzo Settore

Tra i principali temi ancora aperti nella riforma fiscale ci sono l'Iva, i tributi locali, la disciplina dei giochi e il terzo settore. Almeno tredici dossier devono ancora essere completati. Il Governo ha scelto di estendere i tempi di attuazione per permettere al Ministero dell'Economia di finalizzare i lavori in corso e risolvere la questione delle risorse disponibili. Alcune misure, come il decreto sulla riscossione dei tributi locali e il Testo Unico sulle accise, sono ormai in fase avanzata, e potrebbero essere completate grazie ai quattro mesi supplementari.

19 Decreti Attuativi: un lungo percorso verso la riforma fiscale completa

Entro fine anno, potrebbero essere approvati fino a 19 decreti attuativi della riforma fiscale. Tuttavia, i dossier ancora da completare sono legati soprattutto alla disponibilità di risorse finanziarie. Tra le misure più attese c'è la riforma dell'Iva, che potrebbe portare a una semplificazione delle aliquote e a una riorganizzazione del paniere di beni e servizi. Inoltre, la delega fiscale prevede la riduzione dell'aliquota Iva per l'importazione di opere d'arte, una misura molto attesa da imprese e contribuenti.

Riforma Irap: un superamento complesso per le imprese

Un altro tema cruciale è la riforma dell'Irap, una tassa sulle attività produttive che il Governo aveva previsto di superare gradualmente. L'obiettivo era di sostituire l'Irap con una sovrimposta simile all'Ires, ma senza la possibilità di riportare le perdite. Tuttavia, il rinvio dovuto alle risorse finanziarie ha rallentato il processo. Se da un lato questa riforma rappresenta una priorità per molte imprese, dall'altro lato è difficile trovare una soluzione che garantisca il giusto gettito alle regioni, che dipendono dall'Irap per finanziare i servizi sanitari locali.

Le società di comodo: riforma in standby

La riforma del regime delle società di comodo è un altro dossier ancora in sospeso. Nonostante un tentativo nel decreto Irpef-Ires di ridurre i coefficienti che complicano la vita ai professionisti, i risultati sono stati limitati. La delega fiscale prevedeva una riforma più strutturale, in linea con le decisioni della Corte di Cassazione e della Corte di Giustizia dell'Unione Europea. Tuttavia, anche in questo caso le risorse insufficienti hanno ostacolato l'attuazione.

Correttivi alle misure fiscali: interventi previsti nel 2025

Lo slittamento della scadenza a fine 2025 avrà impatti anche sulle misure correttive già adottate. A partire dal primo intervento correttivo previsto per il 2025, ci si concentrerà su alcune modifiche, tra cui l’estensione dell’autotutela obbligatoria, l’applicazione della conciliazione giudiziale in Cassazione per le vecchie liti e la revisione del trattamento fiscale del contrabbando, dopo l'introduzione dell'Iva tra i diritti di confine.

La riforma fiscale continua, ma con tempi più lunghi

La riforma fiscale italiana sta proseguendo il suo percorso, ma è chiaro che il processo richiederà più tempo del previsto. Con il rinvio della scadenza a fine dicembre 2025, il Governo avrà più tempo per completare i lavori avviati e affrontare le difficoltà legate alle risorse finanziarie. Tra i temi da risolvere ci sono la riforma dell'Iva, l'eliminazione dell'Irap e la revisione del regime delle società di comodo. L’implementazione completa della riforma fiscale potrebbe avvenire solo dopo una serie di correttivi e aggiustamenti normativi.

Credit photo: Tyler Franta

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