Il settore del cinema e dell'audiovisivo italiano sta per vivere una nuova fase, con l'introduzione di un importante decreto correttivo sul tax credit per le produzioni cinematografiche e audiovisive. Questo provvedimento modifica il decreto interministeriale del 10 luglio 2024, n. 225, con l’obiettivo di rendere il sistema del credito d’imposta più equo e accessibile a tutti gli operatori del settore. Scopriamo insieme le principali modifiche e le implicazioni per i produttori, le emittenti televisive e le piattaforme di streaming.
Nuove modifiche al Decreto Correttivo sul Tax Credit cinema e audiovisivo
Il tax credit per il cinema e l'audiovisivo è uno degli strumenti chiave di supporto alle produzioni italiane, ma la sua applicazione ha suscitato polemiche in passato, soprattutto riguardo ai diritti di sfruttamento delle opere. Dopo l’opposizione di Rai e Mediaset, il Ministero della Cultura e il Ministero dell'Economia sono giunti a una nuova bozza che cerca di trovare un equilibrio tra i vari attori del settore. Il testo del decreto correttivo è attualmente in fase di revisione e dovrebbe arrivare a breve per l'approvazione definitiva.
Le principali novità del decreto correttivo sul Tax Credit
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Modifica dei diritti di sfruttamento:
Una delle modifiche più significative riguarda la distribuzione dei diritti d’uso delle opere tra produttori e emittenti televisive. La nuova bozza prevede che i produttori mantengano almeno il 50% dei diritti legati alla VoD a sottoscrizione (SVOD) e la totalità dei diritti per TVOD (Video on Demand a pagamento) e pay TV, ma con un limite temporale di 6 mesi per sfruttare questi diritti dopo la messa in onda dell'opera. Queste modifiche cercano di accontentare tutte le parti coinvolte, dai produttori alle piattaforme di streaming, fino alle emittenti televisive.
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Eliminazione del vincolo di distribuzione con "Società Primarie":
Il decreto correttivo elimina l’obbligo di accordo con una primaria società di distribuzione cinematografica, un vincolo che aveva creato difficoltà per i produttori indipendenti. Questo cambiamento permette una maggiore libertà di distribuzione, aprendo nuove opportunità per i produttori di piccole dimensioni che possono ora gestire autonomamente la distribuzione delle proprie opere.
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Rimozione del vincolo di finanziamento privato:
Il precedente decreto richiedeva che almeno il 40% del costo di produzione fosse coperto da risorse private, un requisito che veniva abbattuto per alcune tipologie di opere (come documentari e cortometraggi). Il decreto correttivo elimina questa necessità, aumentando così la flessibilità per i produttori. Tuttavia, viene introdotto un limite per i fondi pubblici, che non potranno superare l’80% del costo dell’opera, con l’obiettivo di evitare che le produzioni dipendano troppo da finanziamenti statali.
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Reinvestimento dei proventi:
Il decreto correttivo prevede anche l’obbligo per il produttore di reinvestire una parte dei proventi netti derivanti da opere finanziate tramite il tax credit. Questo reinvestimento deve essere destinato allo sviluppo, produzione o distribuzione di opere difficili, e deve avvenire entro 5 anni dalla concessione del credito. In caso di inadempimento, le società produttrici non potranno richiedere il tax credit per altri progetti per i successivi 5 anni.
Implicazioni per il settore audiovisivo: maggiore accesso e maggiore equità
Le modifiche proposte nel decreto correttivo rappresentano una riforma significativa del sistema del tax credit in Italia, con l’obiettivo di renderlo più accessibile ai produttori indipendenti e meno dipendente dai finanziamenti privati. Grazie a queste modifiche, il settore potrebbe beneficiare di una maggiore diversificazione nelle produzioni e un migliore equilibrio tra i vari attori del mercato, inclusi produttori, emittenti televisive, piattaforme digitali e broadcaster.
Il ricorso al TAR e le prossime fasi del Decreto Correttivo
Il decreto correttivo non è ancora definitivamente approvato, poiché è ancora in fase di discussione legale. A inizio marzo, il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) esaminerà il ricorso di alcune società contro la precedente riforma del tax credit, il che potrebbe portare a ulteriori modifiche al testo finale del decreto. La decisione del TAR sarà fondamentale per definire il futuro del sistema di supporto alle produzioni cinematografiche e audiovisive in Italia.
Le nuove opportunità per il settore
Il nuovo decreto correttivo del tax credit per cinema e audiovisivo rappresenta una riforma importante che mira a migliorare l'accesso ai finanziamenti per le produzioni italiane, aumentando le opportunità per i produttori indipendenti e risolvendo le problematiche emerse in passato con Rai e Mediaset. Le modifiche al sistema, che spaziano dalla gestione dei diritti di sfruttamento alla rimozione di vincoli sui finanziamenti privati, potrebbero rappresentare una spinta significativa per il rilancio del settore, rendendo le opere cinematografiche e audiovisive italiane ancora più competitive a livello internazionale. Con queste modifiche, il futuro del cinema e dell’audiovisivo italiano appare più promettente, con l’opportunità di affrontare le sfide del settore in maniera più equilibrata e sostenibile.
Credit photo: Gr Stocks
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