lunedì 3 febbraio 2025

Il Paniere Istat 2025: novità, critiche e perplessità

 


Ogni anno, l’Istat aggiorna il cosiddetto paniere che serve a calcolare l’indice dei prezzi al consumo, una misura fondamentale per valutare l’inflazione in Italia. Il paniere rappresenta una selezione di beni e servizi che riflettono i consumi delle famiglie italiane. Ma cosa cambia nel 2025? E cosa ne pensano le associazioni dei consumatori?

Le novità del paniere 2025

Nel nuovo paniere Istat, entrano diversi prodotti. Tra le novità più curiose, ci sono lo speck, un salume tipico del Trentino-Alto Adige, il cono gelato, simbolo della dolcezza estiva, e il pantalone corto da donna, un capo di abbigliamento sempre più popolare. Altri articoli che fanno il loro ingresso sono la lampada da soffitto, il topper per materasso, la spazzola tergicristalli e la camera d'aria per bicicletta. Questi prodotti sono scelti per migliorare la rappresentatività del paniere, cercando di rispecchiare meglio le abitudini di consumo degli italiani.

Tuttavia, alcuni articoli uscenti segnano un cambiamento significativo. Tra quelli eliminati ci sono il test sierologico anticorpi e il tampone molecolare Covid-19, segno che, con la fine dell’emergenza sanitaria, questi prodotti non vengono più ritenuti rilevanti per il calcolo dell’inflazione.

Le critiche delle associazioni dei consumatori

Nonostante le modifiche, le associazioni dei consumatori non sono soddisfatte del nuovo paniere. Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, ha espresso il suo dissenso, definendo gli aggiornamenti "insufficienti". Secondo Dona, la proposta di introdurre un indice per il corredo scolastico era stata ignorata. Prodotti come astucci, zaini, diari, pennarelli e quaderni non sono ancora monitorati, nonostante siano fondamentali per molte famiglie italiane, soprattutto durante l’inizio dell’anno scolastico.

Inoltre, Dona critica il fatto che le variazioni di prezzo vengano pubblicate solo per i 314 segmenti di consumo, senza offrire dettagli su una vasta gamma di beni essenziali come la pasta o il caffè. "Così facendo, non conosciamo i rincari di molti beni di largo consumo che colpiscono direttamente il budget delle famiglie", ha dichiarato Dona.

Anche il Codacons ha sollevato delle obiezioni, in particolare riguardo alla diminuzione del peso relativo della voce alimentari. Questa categoria, che comprende beni di prima necessità come pasta e bevande analcoliche, ha visto una riduzione del suo peso nel paniere per il terzo anno consecutivo, nonostante i continui aumenti dei prezzi al dettaglio. Per l’associazione, questa riduzione non tiene conto delle reali difficoltà economiche delle famiglie italiane, che sentono maggiormente l’impatto degli aumenti sui generi alimentari.

Una scelta controversa per il paniere Istat 2025

Mentre è comprensibile che l’Istat cerchi di adeguare il paniere alla realtà dei consumi odierni, alcune scelte destano perplessità. Ad esempio, l'inclusione del topper per il materasso, che potrebbe essere visto come un prodotto legato a mode temporanee, sembra più una risposta a trend mediatici che una reale esigenza delle famiglie. D’altro canto, la decisione di ridurre il peso dei beni alimentari e delle bevande sembra ignorare la situazione economica di molti italiani, che si trovano ad affrontare rincari continui su questi prodotti di base.

Un paniere Istat 2025 da rivedere?

In definitiva, il paniere Istat 2025 porta alcune novità interessanti, ma anche molte critiche. Le scelte effettuate dall’Istat potrebbero non riflettere pienamente le priorità delle famiglie italiane, e molte associazioni ritengono che manchi una rappresentazione adeguata di beni fondamentali come quelli legati alla scuola o agli alimentari. A questo punto, la domanda sorge spontanea: il paniere, così com’è, è davvero lo strumento più efficace per monitorare l’inflazione e la spesa delle famiglie italiane? La risposta a questa domanda potrebbe arrivare solo con il tempo, ma sicuramente le discussioni sul tema sono destinate a continuare.

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