A dichiararlo, è l'Adusbef, particolarmente allarmata dall'assoluta mancanza di vigilanza da parte degli organi competenti. Intanto il danno economico per i clienti diviene sempre più ingente!
A più di un anno di distanza dall'approvazione della Legge Bersani sulle liberalizzazioni, si legge in una nota diramata dalla Adusbef, dove i provvedimenti quali, l’abolizione delle spese di chiusura dei conti correnti e del trasferimento titoli; l’abrogazione delle penali sui mutui e la cancellazione gratuita dell’ipoteca; l’attuazione della surroga già prevista dal Codice Civile e la simmetria dei tassi di interessi, sia sui depositi che sugli impieghi quando varia il costo del denaro; l’abolizione della commissione di massimo scoperto, già cancellata da sentenze di Cassazione, restano lettera morta, Adusbef continua nella sua azione di denuncia.
L’articolo 10 della Legge recita: "5. Le variazioni dipendenti da modifiche del tasso di riferimento devono operare, contestualmente e in pari misura, sia sui tassi debitori sia su quelli creditori".Le quotidiane vessazioni ed i costanti abusi perpetrati a danno della clientela, hanno fruttato agli istituti di credito, in questo anno e mezzo, circa 5,7 miliardi di euro!
Da un'indagine condotta da Adusbef, su diverse banche,sono emerse le seguenti violazioni (di seguito riportiamo il testo integrale del comunicato stampa diramato dall'associazione dei consumatori):
1) Simmetria dei tassi. L’art.10 del decreto Bersani obbliga le banche ad un adeguamento automatico dei tassi bancari, debitori e creditori, che devono essere adeguati in contemporanea con le variazioni stabilite dalla Bce. In un anno, la Bce ha effettuato 5 aumenti del costo del denaro, pari all’1,25%. Dalle 5 decisioni BCE, le banche italiane, hanno tempestivamente aumentato il costo del denaro sui mutui, prestiti personali fidi e finanziamenti, con una stangata di 1.350 euro l’anno su un modesto mutuo a tasso variabile, senza aumentare minimamente i tassi sui depositi. L’elusione sistematica dell’art. 10 del decreto Bersani, ha consentito alle banche un guadagno illecito pari a 5,7 miliardi di euro al 30 settembre 2007, calcolato su un monte depositi di 682 miliardi di euro.
2) Portabilita’ dei mutui: Recita l'art. 8 del Decreto Bersani: "Portabilita' del mutuo; surrogazione" a) In caso di mutuo, apertura di credito od altri contratti di (finanziamento da parte di intermediari bancari e finanziari) la non esigibilità del credito o la pattuizione di un termine a favore del creditore non preclude al debitore l'esercizio della facoltà di cui all'articolo 1202 del codice civile. b) Nell'ipotesi di surrogazione ai sensi del comma 1, il mutuante surrogato subentra nelle garanzie accessorie, personali e reali, al credito surrogato. L'annotazione della surrogazione può essere richiesta al conservatore senza formalità, allegando copia autentica dell'atto di surrogazione stipulato per atto pubblico o scrittura privata. c) E' nullo ogni patto, anche posteriore alla stipulazione del contratto, con il quale si impedisca o si renda oneroso per il debitore l'esercizio della facoltà di surrogazione di cui al comma 1. (La nullità del patto non comporta la nullità del contratto). d) La surrogazione per volontà del debitore di cui al presente articolo non comporta il venir meno dei benefici fiscali. Le banche monitorate da Adusbef e Federconsumatori non hanno ancora applicato la portabilità del mutuo, forse perché consigliate dalla corporazione dei notai,che lamentano incertezza e caos nelle registrazioni alla conservatoria che solo loro sarebbero in grado di garantire, hanno l'obbligo di trasferire il mutuo ad una banca più conveniente e senza spese,che chieda meno oneri e tassi inferiori.
3) Equità sulle penali dei vecchi mutui: dopo la trattativa con l'ABI ed il protocollo di intesa stipulato al fine di estendere la tutela a 3,5 milioni di mutuatari (3,2 milioni di mutui a tasso variabile o misto, 300.000 a tasso fisso per un controvalore di 255 miliardi di euro), banche distratte o in malafede, cercano di fare orecchie da mercante perfino su un accordo chiaro,che prevede sconti per tutti i mutui,sia fissi che variabili contratti prima del 2001, con una penale massima dello 0,50% e con una clausola di garanzia dello 0,20% anche per quella penale massima dello 0,50%, che in tal caso diventa dello 0,30%. Ad oltre cinque mesi dall’accordo, le banche che avevano incassato penali non dovute, fanno fatica a restituire il conguaglio ai consumatori. Solo dopo i reclami degli utenti e gli interventi delle associazioni, le banche cedono, affermando di aver male interpretato la norma (guarda caso!), ma si prendono tutto il tempo per effettuare i rimborsi spettanti ai clienti, provando anche ad addebitare commissioni illecite e non dovute.
4) Cancellazione della ipoteca sui vecchi mutui: La legge Bersani (Legge 2 aprile 2007 n. 40), oltre ad aver abrogato le penali sui nuovi mutui, ha stabilito una disciplina nuova sulla semplificazione delle cancellazioni ipotecarie (senza bisogno dei notai), applicabile nei casi di estinzione totale dell'obbligazione garantita (compresi gli oneri accessori, quali interessi, spese, ecc.). L'applicabilità delle nuove norme sulla cancellazione automatica dell'ipoteca è espressamente prevista anche ai mutui estinti in precedenza all'entrata in vigore della legge, laddove alle modalità di applicazione, impone che "l'ipoteca si estingue automaticamente all'estinzione della obbligazione garantita del mutuo senza alcun onere aggiuntivo per il debitore. Nei trenta giorni successivi all'estinzione dell'obbligazione l'ipoteca va in uno stato di "stand by", si ha una sorta di ipoteca quiescente, nel senso che essa si estinguerà solo se in tale periodo di tempo il creditore non comunica alla conservatoria un giustificato motivo che ostacola l'estinzione. Quindi per l'estinzione automatica dell'ipoteca devono ricorrere due fondamentali presupposti: a) l'estinzione dell'obbligazione; b) il decorso dei trenta giorni dalla predetta estinzione senza che il creditore abbia inviato dichiarazione contraria alla conservatoria. Nonostante la legge sia ben chiara, le banche continuano a provarci, chiedendo da 400 euro a 1.000 euro, per una cancellazione dell'ipoteca che deve essere estinta gratuitamente alla fine del pagamento dell'obbligazione. Solo dopo interventi duri dell’Adusbef, banche che richiedevano il notaio per cancellare l’ipoteca, promettono di estinguerla gratuitamente.
5) Rinegoziazione dei mutui per eccessiva onerosità: Anche se il decreto Bersani non ha previsto la rinegoziazione del mutuo dalla stessa banca per eccessiva onerosità, intervenuta non solo dall’aumento dei tassi, determinato dalla Bce, ma anche da decisioni arbitrarie delle banche, che fanno la cresta sui tassi (basta vedere la circolare di Banca Intesa, che a fronte di costi di raccolta più onerosi dello 0,15% - 0,20%, ha effettuato una manovra di aumenti pari allo 0,40% - 1,00% dal 1 ottobre ad oggi), le banche non dimostrano alcun interesse ad andare incontro alle esigenze dei loro clienti. Invece di favorire le richieste per consentire,tramite l’allungamento della durata del mutuo, per esempio da 25 a 28 anni, e permettere così di riportare i costi delle rate a livelli accettabili, chiedono costi esosi per effettuare nuove istruttorie (da 800 euro a 1.000 euro) e nuovi, inutili, oneri notarili, variabili nella misura da 1.200 euro a 1.800 euro, per modificare un atto che non cambia nulla se non la volontà delle parti, che può essere sancita da una semplice scrittura privata. Poiché le banche hanno messo le mani anche nei Tribunali fallimentari con apposite società, sotto l'egida dell’Abi (quella di Roma si chiama Soc. Asteimmobili ha la sede sociale presso l'A.B.I. (via delle Botteghe Oscure 46 di Roma) e come soci un pool di banche: Intesa San Paolo S. p. A., SI TE BA S. p. A., UGC Banca (Gruppo Unicredit), ICCREA Holding, Banca Monte Paschi di Siena, Credit Servicing, Banca Sella, Banco di Desio, Banca Carige, Banca Popolare di Verona e Novara, Interhol 2001 s.r.l., Banca del Piemonte, Bipielle S.G.C., Banca Popolare di Milano, Banca Popolare dell'Emilia Romagna, Banca Popolare di Puglia e Basilicata, Banca Popolare di Lajatico, Banca Popolare di Sondrio; in un gigantesco conflitto di interessi che Adusbef ha denunciato penalmente alle Procure, pensano così di portare le famiglie all’insolvenza, per poter fare ulteriori affari sulla pelle dei cittadini accaparrandosi anche la vendita delle case alle aste giudiziarie.
6) Swap e derivati. La legge di riforma del risparmio, approvata a settembre 2006, ha il compito di rendere più trasparenti i prodotti finanziari confezionati da banche ed assicurazioni , per prevenire crack finanziari e vendita di bond bidone ai risparmiatori. Decine di migliaia di cittadini, specie piccole e medie imprese, alle quali le banche avevano offerto prodotti derivati dai nomi fantasiosi, per garantirli dal rischio tassi, sono sull’orlo della bancarotta perché tali prodotti non hanno affatto garantito dal rischio. Famiglie indotte ad indebitarsi a tasso variabile,che avevano sottoscritto una copertura contro l’aumento dei tassi sui mutui, dopo aver pagato per tale assicurazione salate commissioni, si ritrovano a corrispondere anche 3.000 euro in più di rata l’anno, senza che gli swap, dai nomi fantasiosi, abbiano offerto il paracadute promesso nell’atto della sottoscrizione del contratto. Due recenti sentenze del Tribunale di Torino che hanno condannato Unicredit banca a risarcire imprenditori truffati dagli swap, lasciano ben sperare, ma l’ottusità delle banche e delle autorità monetarie volte a negare gli effetti della crisi dei mutui subprime, non aiuta a risolvere la questione.
7) Abrogazione spese di chiusura conti correnti. Il decreto Bersani prevedeva l’abrogazione totale delle spese di chiusura dei conti correnti e del trasferimento dei titoli. Mentre le banche, in un primo momento, avevano applicato alla lettera la norma sulla gratuità dei costi di chiusura, adesso continuando ad applicare costi per il trasferimento dei titoli da una banca all’altra, con una cresta usuraria sui costi industriali, da 0,30 centesimi a titolo, ricaricata fino a 90 euro per ogni titolo trasferito, hanno fatto rientrare dalla finestra quelle voci di costo uscite dalla porta.
I costi di estinzione del conto sono stati sostituiti, in maniera anche più onerosa da “oneri e spese di liquidazione interessi”, che variano da 12 euro di Banca Fideuram,fino a 95 euro del Monte dei Paschi di Siena. Alcune banche come Intesa San Paolo, Unicredit, Banca di Roma, applicano questo nuovo balzello con cadenza trimestrale, quadruplicando gli oneri da 72 euro l’anno di banca Intesa (18 euro trimestrali); 96 euro annui Banca di Roma (24 euro trimestrali), fino a 104 euro annui di Deutche Bank (26 euro trimestrali).
Il povero correntista che vuole quindi chiudere il proprio conto corrente e che ha una giacenza, ipotizziamo di 10.000 euro, incasserà così lauti interessi pari a 25 euro lordi su base annua (se il conto è regolato al tasso dello 0,250 per cento), 6,25 euro su base trimestrale che diventano 4,56 euro al netto della trattenuta fiscale del 27%, ma dovrà pagarne tra i 12 e i 26 euro alla banca.
La questione bancaria, che non applica le leggi dello Stato e che irride alle esigenze di trasparenza e di legalità, appioppa bond e derivati bidone a risparmiatori ed utenti, applica arbitrariamente tassi e condizioni capestro, erige un muro di censura sulle sue malefatte, è diventata la prima emergenza democratica in un paese dove soffia il vento dell’antipolitica, non solo sui politicanti di professione e su un Governo debole sotto schiaffo e che si fa prendere in giro dagli istituti di credito, ma anche sulla casta dei banchieri intoccabili, che non può continuare indisturbata a scippare e rapinare i cittadini.
TABELLA RIEPILOGATIVA DEI NUOVI COSTI APPLICATI DALLE BANCHE
Conto Corrente/profilo per famiglie con esigenze di base. Rilevazione (4.10.2007) Adusbef su Patti Chiari
BANCHE Oneri e spese di liquidazione interessi Euro Spese di liquidazione interessi debitori Euro
Banca Fideuram Spa - '
“Conto FIDEURAM”' 12,00 12,00
Banca Monte dei Paschi di Siena – “'CONTO IDENTYKIT START”' Max 95,00 Max 95,00
Banca Popolare di Verona - S. Geminiano e S. Prospero S.p.A. – “'Specchio - TUTTOFARE'” 20,00 0,00
Credem – Credito Emiliano - '
“Accordi Allegro New'” 15,00 (a liquidazione interessi) Incluso
Banca Antonveneta - '
“CONTO INTERNET”' 40,00 40,00 (T)
Intesa Sanpaolo SpA-Rete Intesa - 'Intesa Sanpaolo Spa - Rete Banca Intesa – CONTO INTESA LIGHT' Per saldi debitore: esente (s) sito a euro 30.000 – euro 8,00 sino a euro 5.000,00 – euro 30,00 (s) oltre 5.000,00 (T) 0,00
Intesa Sanpaolo SpA-Rete Sanpaolo - 'Sanpaolo “Conto Facile”' 18,00 (T) Esente
UniCredit Banca - 'GENIUS ONE' 20,00 (T) 15,00
Deutsche Bank- Conto Db Componi modulo base” 26,00 (T) incluse
Banca Di Roma-“ Conto Blue Light Family” 24,00 (T) 24,00 (T)
Bpm- “Bpm Contoservice1” Da 0,50 a 20,00 incluse
Sono state inoltre esaminate: Banca Popolare di Lodi, il Banco di Sicilia, la Banca delle Marche, Banca Sella, Bibop Carire e Bnl, le quali però non presentano tali voci di costo. Le voci di spesa menzionate sono riferite ai servizi di finanziamento, rispettivamente: per utilizzo di fido di c/c e per utilizzi su posizioni non affidate. I dati sono estrapolati dal sito di Patti Chiari.
Notizie utili e curiose in merito a prestiti personali e mutui, economia, fisco, alta finanza, leggi e normative fiscali, assicurazioni.
lunedì 8 ottobre 2007
Banche e Notai fanno fronte unito per eludere la legge Bersani!
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