Stop alle commissioni bancarie se lo scoperto in banca è di 500 euro. Primo giro di boa, con l'approvazione da parte del Senato, del decreto integrativo del decreto legge sulle liberalizzazioni e consolidamento dei conti pubblici. Altre novità riguardano i privilegi per i manager pubblici che vanno in pensione: emendamento che ha mandato sotto il governo in aula. Il decreto approvato era stato reso necessario per modificare una norma inserita dal Parlamento nel DL Liberalizzazioni che prevedeva la nullità delle commissioni bancarie sul massimo scoperto. Norma che aveva fatto sollevare le proteste dell'Abi, con le dimissioni dei suoi vertici poi rientrate. La parola ora passa alla Camera.
In sintesi, queste sono le modifiche provenienti dal Senato:
- Stop alle commissioni bancarie per scoperti fino a 500 euro se la durata dello sconfinamento è inferiore o pari a 7 giorni in ogni trimestre;
- Le imprese potranno rivolgersi al Prefetto per segnalare problemi di mancata erogazione del credito senza adeguata giustificazione da parte delle banche. Ove lo ritenga necessario e motivato, il Prefetto segnala all'Arbitro Bancario Finanziario specifiche problematiche relative a operazioni e servizi bancari e finanziari. L'Arbitro si pronuncia non oltre 30 giorni dalla segnalazione;
- Viene esteso anche alle famiglie e ai consumatori l'Osservatorio sull'erogazione del credito istituito presso il Ministero dell'Economia e salta l'attivazione d'ufficio o su segnalazione delle imprese;
- Soppressa la norma che prevedeva un trattamento privilegiato per i manager pubblici che hanno maturato i requisiti pensionistici entro il 22 dicembre del 2011, decidendo però di rimanere in attività. Il comma abrogato stabiliva che il calcolo delle loro pensioni venisse fatto in base allo stipendio percepito prima dell'entrata in vigore delle misure sul tetto agli stipendi dei manager pubblici, a condizione che mantenessero le stesse mansioni.