Quando nel 2005 l'Italia ha ratificato il Protocollo di Kyoto, si è assunta degli impegni ben precisi, a livello internazionale, vincolandosi ad attuare misure atte ad ottenere un calo significativo delle proprie emissioni carboniche in atmosfera, al fine di contenere gli effetti attuali e futuri causati dal riscaldamento climatico. Alla ratifica del Protocollo hanno fatto seguito la Legge Finanziaria 2007, che ha istituito il Fondo Kyoto, ed il cosiddetto Decreto Kyoto, ovvero il decreto 25 novembre 2008 del Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, con il quale sono stati fissati gli stanziamenti destinati ad alimentare il Fondo, sono stati individuati gli interventi incentivabili e sono state disciplinate le modalità di accesso ai finanziamenti. Purtroppo, si è poi dovuto aspettare fino a quest'anno per avere lo sblocco dei fondi, già da tempo stanziati. Ad ogni modo si tratta di un gruzzoletto, per la verità non ricchissimo (600 milioni di euro) ma è sicuramente meglio di niente, destinato ad avviare un circolo virtuoso che si autoalimenterà generando ulteriori risorse. Infatti, il Fondo Kyoto è un fondo rotativo, ovvero è alimentato dalle somme restituite ciclicamente dai soggetti beneficiari, somme che vanno a ricostituire l'ammontare iniziale. I 600 milioni sono già tutti disponibili, ma verranno erogati in tre tranches da 200 milioni di euro cadauna, la prima sarà disponibile fino alla metà di luglio di quest'anno. Per l'accesso ai finanziamenti non è prevista alcuna graduatoria, ma un semplice meccanismo a sportello che, naturalmente, è completamente telematico.
Entrando più nel dettaglio, stiamo parlando di finanziamenti, dalla durata variabile (da 3 a 6 anni per i privati e da 3 a 15 anni per i soggetti pubblici) da restituire con il tasso agevolato dello 0,5%, concessi per la realizzazione di tutta una serie di misure specifiche.
Entrando più nel dettaglio, stiamo parlando di finanziamenti, dalla durata variabile (da 3 a 6 anni per i privati e da 3 a 15 anni per i soggetti pubblici) da restituire con il tasso agevolato dello 0,5%, concessi per la realizzazione di tutta una serie di misure specifiche.
- 130 milioni di euro per la realizzazione di progetti volti al risparmio energetico e all'incremento dell'efficienza negli usi finali dell'energia (ad esempio, interventi sull'involucro di edifici esistenti, come isolamento termico, sostituzione finestre, eccetera);
- 10 milioni di euro per la realizzazione di impianti di piccola taglia alimentati ad energia rinnovabile (eolico e idro fino a 200 kW, solare termico fino a 200 mq, caldaie a pellets o cippato tra 50 kWt e 450 kWt, fotovoltaico negli edifici fino a 40 kW);
- 25 milioni di euro per la realizzazione di progetti di microgenerazione diffusa (impianti ad alto rendimento elettrico e termico fino a 50 kWe, che utilizzano gas naturale, biomassa vegetale, biogas e in co-combustione gas naturale-biomassa);
- 15 milioni di euro per la sostituzione di motori elettrici industriali (potenza nominale superiore a 90 kWe) con apparecchiature ad alta efficienza;
- 5 milioni di euro per il finanziamento di progetti volti a ridurre il protossido di azoto nelle imprese che producono acido adipico e in quelle agro-forestali;
- 5 milioni di euro per la ricerca sulle energie rinnovabili, idrogeno e fuel cell;
- 10 milioni di euro per la realizzazione di progetti di gestione forestale sostenibile.
La platea dei soggetti che possono accedere ai finanziamenti è delle più vaste: persone fisiche, condomini, imprese (comprese le ESCO - Energy Service Company), soggetti pubblici, persone giuridiche e private (associazioni e fondazioni). La percentuale di finanziamento del progetto proposto varia a seconda del soggetto che lo richiede ed è del 90% per i soggetti pubblici, il 70% per i privati. Il finanziamento viene erogato in tranches, che sono diverse a seconda dell'entità delle somme stanziate per il singolo progetto: in caso di importi di finanziamento inferiori a 50.000 euro si ottiene un'anticipazione pari all'80% del finanziamento agevolato concesso ed un saldo pari al restante 20% del finanziamento, previa trasmissione della documentazione finale; in caso di importi di finanziamento compresi tra 50.000 euro e 100.000 euro l'anticipazione è pari al 50% del finanziamento agevolato concesso, il saldo del restante 50% avviene previa trasmissione della documentazione finale; in caso di importi di finanziamento superiori a 100.000 euro si ottiene un'anticipazione pari al 20% del finanziamento agevolato concesso, un ulteriore 50% del finanziamento (70% in assenza di anticipazione), mediante ratei intermedi non inferiori al 25% del finanziamento stesso, alla realizzazione di uno stato di avanzamento dei lavori di pari quota ed un successivo saldo pari al restante 30% del finanziamento, previa trasmissione della documentazione finale.