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Nell'ambito di una serie di iniziative volte a tutelare maggiormente i consumatori rispetto alle società finanziarie e agli istituti di credito italiani, il Consiglio dei Ministri, per iniziativa del vice ministro dell'economia Roberto Pinza, ha approvato la riforma del credito al consumo. Ne avevamo già dato notizia, su questo blog, lo scorso 6 luglio (giorno di entrata in vigore delle nuove norme). Con questo articolo vogliamo entrare più nel merito della riforma, analizzandola in dettaglio passo per passo.
Parlavamo di un rafforzamento degli strumenti di tutela dei consumatori. In concreto vi saranno costi più trasparenti in virtù del fatto che il TAEG (tasso annuo effettivo globale) dovrà prevedere l'inclusione di tutti gli ulteriori oneri connessi al finanziamento sostenuti dal consumatore con l'obbligo di specificare nel contratto le singole voci che lo compongono.
Gli annunci pubblicitari dovranno avere un contenuto più chiaro e specifico che descriva in maniera più trasparente il prodotto finanziario che si propone ai potenziali contraenti.
Altra importante novità è l'introduzione del diritto di recesso, al fine di consentire il ripensamento del consumatore entro e non oltre 14 giorni dalla sottoscrizione del contratto di finanziamento.
Oltre alle suddette modifiche, i soggetti finanziatori (società finanziarie e istituti di credito), saranno tenuti a valutare il merito creditizio del consumatore al fine di contenere e prevenire fenomeni di sovra indebitamento ed evitare pratiche di marketing aggressivo; inoltre, dovrà essere prestata, a favore del consumatore, la consulenza e l'assistenza necessaria alla comprensione della documentazione ed alla verifica dell'adeguatezza del contratto alle esigenze e alla situazione finanziaria del consumatore stesso. E', altresì, previsto il divieto, per i mediatori creditizi, di percepire un compenso dal consumatore qualora il contratto di finanziamento non si concluda o qualora ricevano già una remunerazione da parte del soggetto finanziatore.
La nuova normativa pone, anche, rimedio ad alcuni problemi applicativi delle disposizioni vigenti, con particolare riferimento agli strumenti di tutela civilistica a disposizione del consumatore in caso di:
- Violazione delle disposizioni su credito al consumo da parte del soggetto finanziatore (ad esempio l'inversione dell'onere della prova circa l'adempimento degli obblighi di trasparenza e consulenza). Ciò sta a significare che atterrà al finanziatore dover provare di essere stato pienamente diligente nel corso della trattativa e non viceversa;
- Inadempimento del fornitore di beni o servizi nell'ipotesi di credito finalizzato (ovvero nel caso vi sia la concessione di un finanziamento per l'acquisto di uno specifico bene di consumo): il consumatore, in caso di mancata consegna del bene o mancata erogazione del servizio, potrà interrompere il pagamento delle rate ed avere diritto alla risoluzione, oltre che del contratto di fornitura, anche di quello di finanziamento.
Fin qui le nuove norme inerenti i consumatori. Scopri le modifiche normative inerenti i soggetti mediatori. Per avere un'idea più chiara e precisa di quello che è il mondo dei prestiti personali potete leggere l'apposita guida che abbiamo redatto. Leggi la "GUIDA AI PRESTITI PERSONALI"