Impatto economico globale del conflitto Israele-Iran: rischi e scenari

Le conseguenze economiche globali del conflitto tra Israele e Iran  Il conflitto tra Israele e Iran sta destabilizzando i mercati internazionali, generando effetti tangibili su petrolio, energia e finanza. La tensione geopolitica tra due attori chiave del Medio Oriente non solo influenza i rapporti regionali, ma incide profondamente sull'economia globale. Petrolio alle stelle: impatto sui mercati energetici L'Iran è tra i maggiori esportatori di petrolio e gas naturale , e la sua posizione strategica rende ogni crisi politica una minaccia per l’approvvigionamento mondiale. Il prezzo del Brent ha già registrato un incremento significativo, toccando i 73 dollari al barile , mentre il gas naturale ha subito un aumento del 4% nelle quotazioni europee. Un'eventuale chiusura dello Stretto di Hormuz , da cui transita il 20% del petrolio globale , potrebbe causare un’impennata dei costi energetici, con ripercussioni sull’economia mondiale. Shock finanziari e crollo delle Borse ...

Riforma del credito al consumo: disciplina degli intermediari finanziari



Per gli intermediari finanziari, non bancari, iscritti nell’elenco di cui all’articolo 106 del TUB, (questi soggetti risultano, attualmente, sottoposti a controlli ad opera dell’Ufficio Italiano Cambi) la riforma sul credito al consumo prevede, innanzitutto, l’innalzamento del requisito di capitale sociale minimo, elevandolo da cinque a dieci volte quello di 120 mila euro richiesto dal codice di procedura civile per le società per azione. Inoltre, ed è una novità assoluta, è stata introdotta la possibilità, per il Ministro dell’Economia, di individuare soglie superiori in relazione all’attività svolta. Tali previsioni, oltre a rafforzare le garanzie patrimoniali per gli intermediari, hanno il fine di scoraggiare l’iscrizione, nel suddetto elenco, di soggetti che non abbiano un serio progetto imprenditoriale, riducendone il numero in maniera significativa.

Un’altra importante novità è l’introduzione di poteri regolamentari dell’Ufficio Italiano Cambi inerenti l’organizzazione delle forme di commercializzazione. Quest’ultimo provvedimento mira ad aumentare il livello di affidabilità dei soggetti incaricati della promozione e del collocamento di prodotti finanziari.

Per ciò che attiene gli intermediari finanziari “non vigilati”, la riforma va a modificare il quadro delle norme che disciplinano l’operato degli agenti in attività finanziaria e i mediatori creditizi (decreto legislativo n. 374/1999 e Legge n. 108/1996) con particolare riferimento all’innalzamento dei livelli di professionalità ed al rafforzamento dei controlli per l’ammissione all’esercizio delle attività anche attraverso organismi autoregolamentati. Queste modifiche mirano a combattere il diffondersi di operatori finanziari abusivi.

E’ stato costituito un organismo rappresentativo delle associazioni di categoria degli agenti, delle banche e degli intermediari finanziari, che avrà il compito di provvedere alla tenuta dell’elenco dei soggetti abilitati. Per avviare un’attività di intermediazione finanziaria sarà, altresì, necessario stipulare una polizza assicurativa a copertura dell’eventuale responsabilità professionale, di danni di varia natura, imputabili ai soggetti mediatori nei confronti dell’utenza. Sono stati inaspriti anche gli obblighi per l’agente di rispondere dei danni causati, a qualsiasi titolo, nel corso di svolgimento della propria attività professionale mentre, resta inalterata la responsabilità dell’intermediario per conto del quale l’agente opera, nonché la possibilità di BI e UIC di irrogare sanzioni pecuniarie direttamente nei confronti dell’agente, secondo quanto previsto dall’articolo 144, comma 5 del TUB.


Commenti

📊 L’economia cambia ogni giorno! Seguimi su Facebook per approfondimenti e analisi sempre aggiornate. 💡