martedì 23 marzo 2010

Prestiti tra persone: con prestiamoci.it prende vita il social lending tutto italiano!

Prestiamoci.it è il primo portale italiano interamente dedicato allo scambio di prestiti tra privati. I prestiti peer to peer, transati nel nostro Paese da importanti realtà straniere quali Boober e Zopa (quest'ultima al momento è stata cancellata dall'elenco degli intermediari finanziari), dallo scorso mese di dicembre 2009 possono essere erogati anche attraverso una piattaforma tutta nostrana, Prestiamoci.it per l'appunto.

Il meccanismo alla base del sistema è, in buona sostanza, simile a quello adottato dalle piattaforme straniere menzionate in precedenza ma prevede una chiara e dettagliata esposizione, da parte dei soggetti richiedenti, dei progetti da finanziare, siano essi di tipo imprenditoriale sia di carattere squisitamente familiare.

La piattaforma, esistente già dal 2007 e fondata da tre pionieri del settore (Mariano Carozzi, Paolo Galvani e Giovanni Tarditi), per i servizi offerti, richiede una quota d’iscrizione una tantum, diversa per prestatore (25 euro) e per richiedente (50 euro). E', inoltre, prevista la corresponsione di una commissione pari all'1,2% del valore della singola rata se si tratta di un richiedente mentre, la commissione sarà dello 0,8% del valore della singola rata se si tratta di un prestatore.

Un'altra caratteristica interessante che attiene la piattaforma è che partecipa all'erogazione del finanziamento con una quota di capitale propria che varia dall’1% al 10%, percependone gli interessi ma accollandosi, in tal maniera, anche una percentuale consistente del rischio d'insolvenza della parte richiedente.

L'obiettivo dichiarato è molto semplice e chiaro. Prestiamoci.it desidera far incontrare soggetti che presentano progetti da finanziare, i richiedenti, e soggetti che intendono investire parte delle proprie disponibilità in progetti che condividono, i prestatori.

I finanziamenti erogati attraverso Prestiamoci.it possono essere rimborsati con piani di ammortamento che variano da 12 a 36 mesi e la quota massima finanziabile da parte di ciascun prestatore ammonta a 25.000 euro mentre, la minima, è di 1.500 euro. Per contro un soggetto richiedente può ottenere un prestito che varia da un minimo di 500 euro ad un massimo di 25.000 euro.

Ancora, è questo è un vero peccato, non è previsto che il prestito sia provvisto di un contratto accessorio di tipo assicurativo a tutela delle parti contrattuali. Questo vuol dire che, in caso d'insolvenza da parte del richiedente, Prestiamoci.it delegherà una società di recupero crediti affinché vengano onorate tutte, o in parte, le obbligazioni assunte. L'importanza della polizza, come si evince, è enorme poiché qualora il richiedente dovesse trovarsi in seria difficoltà a pagare il debito, in seguito alla perdita del proprio posto di lavoro, in seguito ad un incidente invalidante o a malattia, l'assicurazione si fa carico di estinguere il debito in suo luogo sgravando, in siffatta maniera, anche gli eredi del richiedente. La piattaforma ha annunciato che sta provvedendo a reperire i partner più idonei all'erogazione di tale servizio, in tempi abbastanza contenuti.

Infine, è bene segnalare che i progetti dei richiedenti, oggetto del finanziamento erogato dai prestatori, sono collocati all'interno di un'apposita sezione del sito denominata "marketplace". All'interno di questa area un progetto può risiedervi per 15 giorni. Entro tale termine, se il progetto non riuscirà ad essere finanziato al 100%, verrà automaticamente eliminato.

Nel complesso, Prestiamoci.it è da considerarsi alla stregua di una valida alternativa ai tradizionali canali finanziari. Attualmente la community non è molto numerosa ma il numero degli utenti è in continua crescita. E' un servizio da valutare e tenere in considerazione per avere accesso al credito a dei tassi, tutto sommato, abbastanza interessanti. Ad esempio, è possibile ottenere 5.000 euro rimborsando 157,44 euro al mese per 36 mesi con un TAEG dell'8,66% (costo finale dell'operazione 667,84 euro).

APPROFONDIMENTI

- Il social lending cos'è e a chi è rivolto?
- Social Lending: vantaggi per i prestatori e per i richiedenti
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