Con il "decreto del Fare" il governo Letta prova dare una svolta al proprio operato, fin qui veramente lento e farraginoso. Il pacchetto delle misure messe in campo prevede un decreto e un disegno di legge che avrà lo scopo di intervenire su diversi temi: dall'alleggeriemnto delle bollette al divieto di pignoramento sulla prima casa, fino all'addio al libretto sanitario e la digitalizzazione dei servizi.
BOLLETTE - Previsto il taglio delle bollette elettriche ai cittadini e alle aziende per oltre 500 milioni di euro l'anno, attraverso la riduzione di oneri impropri e rendite.
EQUITALIA CASA E MUTUI - Per le espropriazioni della prima casa, Equitalia manterrà le garanzie e la prelazione nell'incasso del credito, ma non potrà più far suo l'immobile, con l'eccezione di ville, castelli e case signorili. Respirerà anche chi non riesce a pagare il mutuo: prima di decadere dal piano di dilazione, lo Stato concede 5 mesi di tempo (e non solo 2 come è stato fino a oggi).
PICCOLE OPERE - Il governo mette in campo finanziamenti per rilanciare 6 mila cantieri, attingendo dagli investimenti per Tav e Ponte sullo Stretto.
LIBRETTO SANITARIO - Viene creata l'Anagrafe nazionale degli assistiti (Ana), che dovrà monitorare le prestazioni erogate dalle Asl. Il libretto sanitario personale scomparirà: le informazioni saranno online.
PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI - Se le Pubbliche Amministrazioni tarderanno ad arrivare alla conclusione di un procedimento amministrativo, gli utenti potranno rivalersi. La sanzione sarà di 50 euro al giorno per un massimo di 4.000 euro.
UNIVERSITA' E RICERCA - Nelle università salirà il turnover (dal 20 al 50%). Per gli studenti diplomatisi con 95/100 o con un voto superiore che intendono frequentare l'università fuori dalla propria città, ci sono a disposizione 19 milioni di euro in borse di studio fino al 2017.
Sul fronte dell'Imposta sul valore aggiunto c'è da dire che nessuna decisione è stata presa allorquando mancano 15 giorni all'aumento di un punto percentuale. Letta, Saccomanni e Zanonato sono stati chiari. "Le risorse per scongiurare l'aumento non ci sono". Frange di Pd e Pdl, però, insistono nella direzione opposta. Fassina e Brunetta, per una volta d'accordo, spingono per lo stop all'incremento dell'imopsta. Trovare le coperture in due settimane è pressocché impossibile, perché significherebbe tagliare in modo sostanzioso altrove e, si sa, il taglio degli sprechi non è una strada percorribile da nessun governo, in Italia. L'unica alternativa all'aumento pare essere, in questo momento, una proroga. Sarebbe un modo per prendere tempo in vista di uno stop definitivo. Una soluzione classica all'italiana, insomma.