Cartolarizzazione nel calcio: dalla Lazio a Banca Sistema 2025

La cartolarizzazione nel calcio italiano ha attraversato un’evoluzione significativa dagli inizi degli anni Duemila fino a oggi, diventando uno strumento sempre più sofisticato per la gestione finanziaria dei club. Nel 2001, la Società Sportiva Lazio fu il primo club italiano a introdurre questa pratica nel settore calcistico. All’epoca, l’operazione riguardava la conversione dei crediti futuri legati ai diritti televisivi in obbligazioni, attraverso una società veicolo. L’obiettivo era chiaro: ottenere liquidità immediata senza ricorrere ad ulteriore indebitamento bancario. In un momento di tensione finanziaria, questa mossa rappresentò una svolta che permise alla Lazio di far fronte agli impegni di bilancio e pianificare con maggiore flessibilità. Da quel momento, la cartolarizzazione ha continuato a ritagliarsi uno spazio sempre più rilevante all’interno della finanza sportiva, fino a raggiungere una nuova tappa fondamentale nel 2025. Banca Sistema, in partnership con ElevenPoint S...

Aumenta dell'1% la richiesta di prestiti personali e finalizzati

Stando a quanto afferma l'ultimo Barometro Crif è aumentata dell'1% la richiesta di prestiti personali e finalizzati, ad agosto di quest'anno, rispetto allo stesso periodo del 2011. A confermarlo è anche un'indagine condotta dal CorrierEconomia che, però, precisa come negli ultimi otto mesi, la domanda complessiva sia diminuita del 7%. In pratica, gli italiani hanno ripreso l'abitudine di ricorrere ai prestiti per far fronte alle proprie esigenze di liquidità, ma diversamente rispetto al passato, il loro comportamento è meno spavaldo e si cerca di ricorrere al credito bancario solo quando veramente è necessario. In linea di massima, se possibile, è meglio evitare di indebitarsi. Oggigiorno, infatti, i tassi dei prestiti toccano punte del 15%, quelli dei fidi superano il 20% e quelli delle carte revolving sfiorano, addirittura, il 30%. Il Taeg medio per un prestito personale è, oggi, del 12,44% per 5.000 euro da restituire in due anni e dell’11,35% per 15.000 euro da rimborsare in sei anni. Le banche, in questo contesto, pare stiano cercando di evitare un ulteriore aumento dei tassi che, come conseguenza logica, avrebbe quella di far contrarre ancor di più la richiesta da parte della clientela. Come ha affermato Marco Siracusano, direttore marketing Privati di Intesa Sanpaolo "adesso, più che elevare i tassi è il caso di pensare di aumentare l’attenzione ai privati, offrendo maggiore consulenza". Prendendo in considerazione i due prestiti precedentemente enunciati dai calcoli effettuati da CorrierEconomia si evince che nel caso dei 5.000 euro, il costo di rimborso più alto si ha in Unicredit con 700 euro (Taeg 15,17%9, il più basso in Bnl con 509 euro (11,32%); mentre, nel caso dei 15 mila euro, la banca più cara resta Unicredit con 6.623 euro (14,25%), la più conveniente è Bnl con 4.736 euro.

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