Impatto economico globale del conflitto Israele-Iran: rischi e scenari

Le conseguenze economiche globali del conflitto tra Israele e Iran  Il conflitto tra Israele e Iran sta destabilizzando i mercati internazionali, generando effetti tangibili su petrolio, energia e finanza. La tensione geopolitica tra due attori chiave del Medio Oriente non solo influenza i rapporti regionali, ma incide profondamente sull'economia globale. Petrolio alle stelle: impatto sui mercati energetici L'Iran è tra i maggiori esportatori di petrolio e gas naturale , e la sua posizione strategica rende ogni crisi politica una minaccia per l’approvvigionamento mondiale. Il prezzo del Brent ha già registrato un incremento significativo, toccando i 73 dollari al barile , mentre il gas naturale ha subito un aumento del 4% nelle quotazioni europee. Un'eventuale chiusura dello Stretto di Hormuz , da cui transita il 20% del petrolio globale , potrebbe causare un’impennata dei costi energetici, con ripercussioni sull’economia mondiale. Shock finanziari e crollo delle Borse ...

I tassi sui mutui sono troppo alti per colpa degli spread applicati dalle banche

Contrarre un mutuo in Italia è veramente costoso e le cause, a dire il vero molteplici, risiedono in parte nell'organizzazione del sistema creditizio, condizionato troppo spesso da fattori esterni apparentemente non collegati al mercato dei mutui, come ad esempio, il differenziale tra btp e bund tedeschi, e dall'ingordigia degli istituti bancari che, pur di far cassa, non esitano ad applicare spread elevatissimi ai mutui, facendo così lievitare a dismisura i tassi d'interesse. Oggi gli spread bancari possono arrivare ad incidere notevolmente sul tasso finale, anche più del 90%: ad esempio, chi stipula un mutuo variabile al tasso del 3,05% paga, in termini di spread, il 2,80% (ovvero ben il 91%). Forte l'incidenza anche sui mutui a tasso fisso, il miglior tasso si attesta oggi al 5,27% con spread, anche in questo caso, molto alti e che, in media, si attestano al 2,90%. Le banche si lamentano perché la richiesta di mutui è diminuita, ma tra la crisi economica che ha rovinato i bilanci delle famiglie, la disoccupazione dilagante e i livelli occupazionali che subiscono distrorsioni relative all'incacrenita situazione di precariato in cui versano i giovani, ha fatto si che tutto il sistema entrasse in sofferenza. Molto spesso gli istituti di credito utilizzano queste scusanti per giustificare livelli di spread inaccettabili non capendo che, probabilmente, il miglior modo per favorire un rilancio del settore sarebbe proprio quello di ridurre i margini di guadagno portando il livello dei tassi ad adeguarsi alla media europea che è decisamente più conveniente e competitiva.

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