Trump rilancia i dazi USA: nuove tariffe fino al 40% nel 2025

Nuove tariffe USA: il presidente Trump rilancia i dazi e scuote l’economia globale Negli ultimi giorni, la scena economica internazionale è tornata a ruotare attorno a Donald Trump, attuale presidente degli Stati Uniti. La sua amministrazione ha annunciato un pacchetto di nuove tariffe doganali che potrebbero ridefinire, ancora una volta, gli equilibri del commercio globale. Il piano prevede dazi compresi tra il 25% e il 40% su beni importati da oltre 14 Paesi. In parallelo, è stato deciso il rinvio al 1° agosto dell’entrata in vigore delle tariffe generalizzate, inizialmente previste per il 9 luglio. Una scelta strategica che potrebbe aprire a negoziati, ma che intanto ha già agitato i mercati internazionali. Secondo Trump, l’obiettivo è duplice: ridurre il cronico deficit commerciale degli Stati Uniti e incentivare le aziende straniere a rilocalizzare la produzione direttamente sul territorio americano. A detta della Casa Bianca, gli USA avrebbero già incassato oltre 100 miliardi di ...

Il credit crunch è un problema chiave da risolvere per ridare fiato all'economia italiana

E' ormai chiaro a tutti che allentare il credit crunch, la morsa del credito che strozza il flusso di finanziamenti alle imprese, è un problema chiave per ridare fiato all'economia italiana. Ma l'ultimo allarme che arriva dalla Sicilia evidenzia anche i mille rivoli di effetti collaterali perversi che prova un cattivo funzionamento del sistema del credito. A fronte di una domanda crescente di fondi delle imprese siciliane ha corrisposto nel corso del 2011 una riduzione del 20% delle erogazioni. E, purtroppo, i segnali che arrivano da altre regioni del Sud non sono molto più confortanti. Affiora, pertanto, un'aggravante che rende ancor più cupo l'atlante del credito italiano. Rischiano infatti di essere le zone del Paese periferiche e che più necessitano di un sostegno allo sviluppo ad essere le più penalizzate. E sono magari le piccole imprese e le nuove attività che cercano di dare slancio a zone depresse a risultare maggiormente vulnerabili. Ecco quindi che rimuovere tutte le barriere e gli ostacoli che ostruiscono lo scorrimento dei crediti verso le attività produttive diventa imperativo. Combattere il credit crunch non è solo lottare per far decollare la crescita, ma è anche il modo per non accentuare le differenziazioni territoriali che da troppo tempo pesano sul nostro Paese.

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