Il paradosso degli affitti brevi in Italia: una crisi pilotata

Affitti brevi in Italia: tra nuove norme, crisi del settore e impatti sulla proprietà privata Negli ultimi anni, il settore degli affitti brevi in Italia ha vissuto una trasformazione significativa, passando da una crescita esponenziale a una fase di contrazione e incertezza. Le nuove normative introdotte nel 2025 hanno portato a un cambiamento radicale, con conseguenze che stanno facendo discutere. Se da un lato queste regole mirano a contrastare l’abusivismo e a regolamentare un mercato in forte espansione, dall’altro hanno sollevato preoccupazioni per il loro impatto su piccoli proprietari, posti di lavoro e il diritto alla proprietà privata. Un settore in evoluzione: dati pre e post pandemia Prima della pandemia, il mercato degli affitti brevi in Italia era in piena espansione, con piattaforme come Airbnb , Booking.com , Expedia e TripAdvisor che dominavano il settore. Nel 2019, si contavano oltre 642.300 unità abitative attive su Airbnb, un numero che rappresentava una crescita ...

La convenienza dei mutui variabili con Cap Rate

I mutui variabili con Cap Rate sono un'ottima alternativa ai tradizionali mutui a tasso variabile e constano di un tetto fisso oltre il quale i tassi cessano di aumentare.

Attualmente i migliori mutui a tasso variabile con "cap rate" fissano il tetto massimo tra il 5,5% e il 5,6%, con un costo per la protezione pari a uno spread dello 0,7% rispetto al miglior prodotto a tasso fisso.

Da una simulazione approntata da noi, un ipotetico impiegato a tempo indeterminato, trentenne, con un reddito di 1.800 euro al mese, a fronte di una richiesta di 100.000 euro per un immobile del valore di 200.000 euro, potrebbe trovar conveniente sottoscrivere uno dei seguenti prodotti trentennali:

a) Webank Mutuo Variabile con Cap: TAN del 2,35%, TAEG del 2,38%, senza spese di istruttoria e perizia, indicizzato all'Euribor. Rata mensile 387,37 euro. Cap al 5,50%.

b) Intesa Sanpaolo Mutuo Domus Block: TAN 2,53%, TAEG 2,70%, Spese di istruttoria 400 euro, spese di perizia 200 euro, indicizzato all'Euribor. Rata mensile 397,46 euro. Cap da 5,40% a 5,80% a seconda della durata del mutuo.

c) Cariparma Crédit Agricole Gran Mutuo Chiaro e Certo: TAN 2,60%, TAEG 2,77%, spese di istruttoria 400 euro, spese di perizia 300 euro, indicizzato all'Euribor. Rata mensile 400,29 euro. Cap al 5,45%.

d) Banca Monte dei Paschi di Siena Mutuo Protezione con Cap: TAN 2,58%, TAEG 2,79%, spese di istruttoria 500 euro, spese di perizia 300 euro, indicizzato all'Euribor. Rata mensile 399,19. Cap al 5,50%.

Fin qui i prodotti indicizzati all'Euribor. Ciò che lascia abbastanza perplessi è che, di fatto, vi sia pochissima scelta per quanto riguarda i mutui indicizzati al tasso BCE. L'unica soluzione veramente valida è rappresentata dal Mutuo Variabile BCE con Cap della Webank: TAN 2,70% e TAEG del 2,73%, senza spese di istruttoria e perizia e con una rata mensile pari a 405,60 euro, con Cap fissato al 5,50%.

Nel complesso, tutti i prodotti citati in questo post possono essere considerati di buon livello e piuttosto semplici da gestire nel tempo. E' consigliabile, lo diciamo sempre, proteggere il mutuo, con una polizza assicurativa che possa intervenire nel caso in cui il mutuatario non fosse più in grado di far fronte alle obbligazioni assunte.

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