Impatto economico globale del conflitto Israele-Iran: rischi e scenari

Le conseguenze economiche globali del conflitto tra Israele e Iran  Il conflitto tra Israele e Iran sta destabilizzando i mercati internazionali, generando effetti tangibili su petrolio, energia e finanza. La tensione geopolitica tra due attori chiave del Medio Oriente non solo influenza i rapporti regionali, ma incide profondamente sull'economia globale. Petrolio alle stelle: impatto sui mercati energetici L'Iran è tra i maggiori esportatori di petrolio e gas naturale , e la sua posizione strategica rende ogni crisi politica una minaccia per l’approvvigionamento mondiale. Il prezzo del Brent ha già registrato un incremento significativo, toccando i 73 dollari al barile , mentre il gas naturale ha subito un aumento del 4% nelle quotazioni europee. Un'eventuale chiusura dello Stretto di Hormuz , da cui transita il 20% del petrolio globale , potrebbe causare un’impennata dei costi energetici, con ripercussioni sull’economia mondiale. Shock finanziari e crollo delle Borse ...

Rimborsi sui mutui in arrivo ma regna ancora il caos!

Il Decreto anticrisi, varato lo scorso anno, ha previsto l'introduzione di tutta una serie di misure volte ad alleggerire le rate dei mutui per ciò che attiene la parte eccedente il 4%, spread incluso.

Come abbiamo già ampiamente detto all'interno di altri post appositamente redatti con lo scopo di fare chiarezza sulla materia oggetto di discussione, l'intervento dello Stato non vale indistintamente per tutti i mutui ma solo, ed esclusivamente, per quelli che al momento della sottoscrizione prevedevano un tasso inferiore alla soglia del 4% (Approfondimenti: Mutui: Chi ha diritto al 4%?). Questa circostanza è riconducibile, in buona sostanza, a tutti i mutui stipulati tra il 2003 e la metà del 2006. Per tutti gli altri mutui, il tetto massimo al quale può essere applicata la normativa è rappresentato dal tasso di interesse complessivo, versato in concomitanza della prima rata del mutuo o immediatamente dopo il periodo di preammortamento, tasso agevolato, oppure dopo l'avvenuta rinegoziazione o surroga.

Ad esempio, se il tasso è del 4,5% e nella prima rata del 2009 si è pagato il 5% lo Stato interverrà sullo 0,5% che rappresenta l'eccedenza rispetto al tasso di soglia fissato per legge.

Nonostante le lungaggini burocratiche, l'elefantiaco sistema dei rimborsi si è messo in moto e, di conseguenza, non dovrebbe trascorrere ancora troppo tempo prima che le famiglie italiane, aventi diritto all'agevolazione, possano beneficiarne.

Primi fra tutti, la banca Monte dei Paschi di Siena, la Banca Nazionale del Lavoro e banca UGF hanno già provveduto ad inviare, agli interessati, una missiva comprensiva di un modulo di autocertificazione da restituire debitamente compilato all'istituto di credito.

Il meccanismo dei rimborsi, tuttavia è differente da banca a banca. La BNL, ad esempio, provvederà a dar seguito alle richieste man mano che gli giungeranno le autocertificazioni, mentre altre banche come Intesa Sanpaolo e Unicredit erogheranno i contributi solo a chi è nella lista dell'Agenzia delle Entrate. L'unica che ha già iniziato a rimborsare i propri clienti, dal mese di giugno scorso, è la banca UGF del Gruppo Unipol.

Anche per quel che attiene le informazioni inerenti il calcolo dei contributi, ciascun istituto di credito adotta un metodo diverso. Chi, come MPS e BNL, all'interno dei documenti di sintesi periodici relativi al mutuo, chi, come la Credem, invierà una nota per ciascuna rata oggetto di applicazione del beneficio, chi, come Unicredit Banca, fornirà spiegazioni direttamente allo sportello o tramite call center, chi, ancora come Intesa Sanpaolo, si limiterà ad inviare una lettera dopo l'applicazione dei conguagli.

Come si evince chiaramente da questo quadro analitico della situazione, pare piuttosto evidente che ci troviamo di fronte ad una situazione molto caotica che finirà per incidere, ed in maniera notevole, anche sull'estensione del mutuo al tasso misto. Questa opportunità è concessa in maniera automatica solo da Intesa Sanpaolo, MPS e UGF mentre, BNL la riserverà solo a chi, nel 2009, ha avuto il tasso variabile anche solo per una parte. Sulla stessa lunghezza d'onda anche Credem e Unicredit Banca.

APPROFONDIMENTI

- Agevolazioni per i mutui a tasso variabile, guida al Decreto Anticrisi;
- Decreto anticrisi: Speciale Mutui.

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