Cartolarizzazione nel calcio: dalla Lazio a Banca Sistema 2025

La cartolarizzazione nel calcio italiano ha attraversato un’evoluzione significativa dagli inizi degli anni Duemila fino a oggi, diventando uno strumento sempre più sofisticato per la gestione finanziaria dei club. Nel 2001, la Società Sportiva Lazio fu il primo club italiano a introdurre questa pratica nel settore calcistico. All’epoca, l’operazione riguardava la conversione dei crediti futuri legati ai diritti televisivi in obbligazioni, attraverso una società veicolo. L’obiettivo era chiaro: ottenere liquidità immediata senza ricorrere ad ulteriore indebitamento bancario. In un momento di tensione finanziaria, questa mossa rappresentò una svolta che permise alla Lazio di far fronte agli impegni di bilancio e pianificare con maggiore flessibilità. Da quel momento, la cartolarizzazione ha continuato a ritagliarsi uno spazio sempre più rilevante all’interno della finanza sportiva, fino a raggiungere una nuova tappa fondamentale nel 2025. Banca Sistema, in partnership con ElevenPoint S...

Prestiti alle imprese: i dettagli dell'accordo siglato tra Confindustria e Banca Intesa

Strangolate dal fisco, indebolite dai parametri estremamente restrittivi dettati da "Basilea 2", travolte dall'attuale, sfavorevole, congiuntura economico-finanziaria, le imprese italiane, secondo i dati forniti dalla CGIA di Mestre, da gennaio a settembre 2008 hanno chiuso i battenti in 336.846 unità, con un saldo negativo, tra nuove iscrizioni e cessazioni, di ben 13.184 aziende.

In un siffatto scenario va ad inquadrarsi l'accordo siglato venerdì scorso tra Confindustria e Banca Intesa Sanpaolo. Un piano che prevede tutta una serie di misure a favore delle aziende con l'obiettivo di favorirne lo sviluppo ed la ripresa economica e produttiva condizione, questa, assolutamente necessaria per salvaguardare l'occupazione e rilanciare l'economia del Paese.

Il fabbisogno di liquidità verrà assicurato attraverso il sostegno al capitale circolante, effettuato tramite il conto insoluti, grazie al quale, le imprese, riceveranno una specifica linea di credito che gli permetterà di addebitare gli insoluti trimestrali su un conto corrente appositamente dedicato, senza intaccare, in tal modo, quello ordinario dell'impresa. Solo alla scadenza del trimestre il saldo debitore verrà addebitato nuovamente sul conto ordinario.

Un altro punto cardine dell'accordo è la possibilità, per le imprese, di rinviare il pagamento delle rate di mutui e leasing per un periodo massimo di 12 mesi.

Inoltre, per le società che assumono l'impegno a migliorare la struttura patrimoniale dell'azienda, entro un dato periodo, è disponibile un finanziamento massimo di 3 milioni di euro, con una durata compresa tra i 3 e i 5 anni.

Per le società che effettuano un aumento di capitale è disponibile un finanziamento di importo pari ad un multiplo dell'aumento di capitale effettivamente versato dai soci, con un massimo di 5 milioni di euro, per una durata compresa tra i 5 e i 10 anni. Il finanziamento sarà erogato in base alle garanzie rilasciate e sarà soggetto ad un preammortamento massimo di 2 anni.

Il piano potrà contare su ingenti risorse. Infatti si parla di circa 60 miliardi di euro che Intesa Sanpaolo metterà a disposizione, nell'arco dei prossimi tre anni, delle imprese con un fatturato annuo non superiore a 500 milioni di euro.

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