Cartolarizzazione nel calcio: dalla Lazio a Banca Sistema 2025

La cartolarizzazione nel calcio italiano ha attraversato un’evoluzione significativa dagli inizi degli anni Duemila fino a oggi, diventando uno strumento sempre più sofisticato per la gestione finanziaria dei club. Nel 2001, la Società Sportiva Lazio fu il primo club italiano a introdurre questa pratica nel settore calcistico. All’epoca, l’operazione riguardava la conversione dei crediti futuri legati ai diritti televisivi in obbligazioni, attraverso una società veicolo. L’obiettivo era chiaro: ottenere liquidità immediata senza ricorrere ad ulteriore indebitamento bancario. In un momento di tensione finanziaria, questa mossa rappresentò una svolta che permise alla Lazio di far fronte agli impegni di bilancio e pianificare con maggiore flessibilità. Da quel momento, la cartolarizzazione ha continuato a ritagliarsi uno spazio sempre più rilevante all’interno della finanza sportiva, fino a raggiungere una nuova tappa fondamentale nel 2025. Banca Sistema, in partnership con ElevenPoint S...

Costo del denaro oltre l'11%

Una stima dell'Adusbef, sui dati recentemente diffusi da Bankitalia, in merito al costo del denaro, rivela una situazione a dir poco disastrosa. In Calabria il denaro costa più che in ogni altra parte d'Italia, ben l'11,28%. A seguire la Basilicata con il 10,45%. Nel panorama meridionale si inserisce l'unica regione del Nord Italia, la Valle d'Aosta con il 10,18%. Anche in Puglia le cose non vanno bene; qui il costo del denaro è al 10,06%. I tassi più bassi, secondo l'Adusbef, sono applicati in Trentino Alto Adige (6,47%), seguita dal Lazio (7,16%) e dalla Lombardia (7,36%). Le banche italiane, accusa l'Adusbef, oltre a praticare il costo del denaro con un ingiustificabile differenziale fra Nord e Sud, applicano uno spread medio pari a 6,23 punti fra raccolta e impieghi. Ovviamente, chi risente maggiormente di questa incresciosa situazione sono le famiglie, che vedono applicarsi tassi bassi sui loro conti correnti e altissimi sui prestiti che richiedono. L'Adusbef, attraverso questa accurata indagine conoscitiva, replica all'Abi che aveva affermato che "tra giugno 2006 e maggio 2007, primo periodo di applicazione della Legge Bersani, non vi è stata alcuna differenziazione fra l'andamento dei prezzi delle principali forme di raccolta e di impiego verso il settore delle famiglie".
APPROFONDIMENTI: Rapporto Afo 2007 sul credito al consumo
Banche: lucrati 5,3 miliardi di euro a danno dei consumatori!

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