Cartolarizzazione nel calcio: dalla Lazio a Banca Sistema 2025

La cartolarizzazione nel calcio italiano ha attraversato un’evoluzione significativa dagli inizi degli anni Duemila fino a oggi, diventando uno strumento sempre più sofisticato per la gestione finanziaria dei club. Nel 2001, la Società Sportiva Lazio fu il primo club italiano a introdurre questa pratica nel settore calcistico. All’epoca, l’operazione riguardava la conversione dei crediti futuri legati ai diritti televisivi in obbligazioni, attraverso una società veicolo. L’obiettivo era chiaro: ottenere liquidità immediata senza ricorrere ad ulteriore indebitamento bancario. In un momento di tensione finanziaria, questa mossa rappresentò una svolta che permise alla Lazio di far fronte agli impegni di bilancio e pianificare con maggiore flessibilità. Da quel momento, la cartolarizzazione ha continuato a ritagliarsi uno spazio sempre più rilevante all’interno della finanza sportiva, fino a raggiungere una nuova tappa fondamentale nel 2025. Banca Sistema, in partnership con ElevenPoint S...

Mutui: aumentano i tassi d'interesse



Il prossimo 6 giugno, la BCE potrebbe aumentare il costo del denaro elevando il tasso dal 3,75% al 4%. Dopo le vacanze estive i tassi potrebbero salire ancora di un quarto di punto e non è addirittura escluso che potrebbero arrivare al 4,5% entro la fine dell'anno o al massimo nei primi mesi del 2008.
Se la previsione degli analisti del settore sarà confermata, si assisterà ad un consistente aumento delle rate dei mutui ipotecari.
Le famiglie che più risentiranno dell’aumento dei tassi sono quelle che hanno acceso un mutuo a tasso variabile per il quale a seguito del prossimo aumento dei tassi dovrebbero pagare in più mediamente 25 euro al mese. Se poi si prendono in considerazione gli aumenti dei tassi che si sono susseguiti dal 2005 si evince che l’incremento è di circa 120-130 euro al mese.
La situazione delle famiglie italiane, stando ad una elaborazione pubblicata dal settimanale Panorama, è la peggiore d’Europa. Infatti mentre «il tasso d’interesse effettivo applicato dalle banche sul prestito di un mutuo è mediamente al 4,80%, l’Italia supera la media europea arrivando al 5,16%. Senza considerare altri oneri spesso superiori rispetto al resto d’Europa».
Ad esempio, per un finanziamento di 80.000,00 euro a 20 anni un italiano deve pagare 535,06 euro al mese: 32 euro in più di quanto viene richiesto a uno spagnolo.
Se poi si prende in considerazione un prestito di 120.000,00 euro la differenza tra i due paesi sale a 48 euro mentre per un mutuo di 200.000,00 euro con durata trentennale raggiunge 88 euro.
L’Abi, Associazione Bancaria Italiana, si giustifica affermando che è difficile fare comparazioni fra prodotti disomogenei di Paesi diversi.Le associazioni dei consumatori sottolineano che le banche aumentano sempre il tasso ai debitori ma non quello ai creditori. Le associazioni dei consumatori ricordano, inoltre, che non ci sono più penali per estinguere un mutuo e di conseguenza è possibile cambiare con maggiore facilità.

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