La BCE taglia ancora i tassi: cosa cambia per mutui e prestiti?
La Banca Centrale Europea ha annunciato un nuovo taglio dei tassi d’interesse di 25 punti base, portando il tasso sui depositi al
2,25%. Si tratta del
settimo ribasso dal giugno 2024, segnando una politica monetaria sempre più espansiva.
Ma quali saranno gli effetti concreti per cittadini e imprese? Vediamo insieme l’impatto di questa decisione su mutui, prestiti e investimenti.
Mutui più leggeri: quanto si risparmia?
Per chi ha un mutuo variabile, la riduzione del costo del denaro potrebbe portare a rate meno onerose. Secondo stime di esperti del settore, la rata di un mutuo standard potrebbe calare di circa 17 euro, scendendo dagli attuali 640 euro a 623 euro. Se la BCE proseguirà con nuovi tagli entro fine anno, il risparmio potrebbe superare i 40 euro al mese.
Anche per i mutui a tasso fisso il calo è significativo: il tasso medio potrebbe attestarsi attorno al 2,55%, ben al di sotto del 4% di un anno fa. Tradotto in cifre, su un mutuo da 100.000 euro a 20 anni, la rata potrebbe ridursi di 76 euro al mese, mentre per un mutuo da 250.000 euro a 30 anni, la riduzione mensile arriverebbe a 203 euro.
Prestiti alle imprese: un'opportunità di crescita?
Con il costo del denaro più basso, si apre la possibilità di una ripresa dei prestiti sia per le famiglie che per le aziende. A febbraio, il tasso medio sui nuovi finanziamenti alle imprese è sceso dal 4,3% al 4,1%, con una crescita dei prestiti del 2,2%.
Tuttavia, l’incertezza economica pesa ancora sulle politiche bancarie: gli standard creditizi si sono irrigiditi, con le istituzioni finanziarie sempre più attente ai rischi connessi ai propri clienti.
Debito pubblico e mercati finanziari
Uno degli effetti diretti della riduzione dei tassi è il minor costo per il rifinanziamento del debito pubblico. Dopo l’avvio dei tagli della BCE nel 2024, il rendimento dei BTP decennali è passato da 5% a 3,20% a dicembre.
Ma gli ultimi movimenti sui mercati globali hanno riportato un certo nervosismo, con un leggero rialzo dei rendimenti al 3,65%. Questo dimostra come la politica della BCE debba fare i conti con le dinamiche finanziarie internazionali.
Il nuovo taglio dei tassi d’interesse della BCE porta con sé numerosi benefici, dalle rate più leggere per i mutui al miglior accesso al credito per le imprese. Tuttavia, la situazione di incertezza economica potrebbe influenzare l’effettivo impatto di queste misure nel lungo periodo.
Sarà interessante seguire l’evoluzione dei tassi nei prossimi mesi e capire se la BCE continuerà su questa strada.
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