Trump rilancia i dazi USA: nuove tariffe fino al 40% nel 2025

Nuove tariffe USA: il presidente Trump rilancia i dazi e scuote l’economia globale Negli ultimi giorni, la scena economica internazionale è tornata a ruotare attorno a Donald Trump, attuale presidente degli Stati Uniti. La sua amministrazione ha annunciato un pacchetto di nuove tariffe doganali che potrebbero ridefinire, ancora una volta, gli equilibri del commercio globale. Il piano prevede dazi compresi tra il 25% e il 40% su beni importati da oltre 14 Paesi. In parallelo, è stato deciso il rinvio al 1° agosto dell’entrata in vigore delle tariffe generalizzate, inizialmente previste per il 9 luglio. Una scelta strategica che potrebbe aprire a negoziati, ma che intanto ha già agitato i mercati internazionali. Secondo Trump, l’obiettivo è duplice: ridurre il cronico deficit commerciale degli Stati Uniti e incentivare le aziende straniere a rilocalizzare la produzione direttamente sul territorio americano. A detta della Casa Bianca, gli USA avrebbero già incassato oltre 100 miliardi di ...

In Italia su un mutuo si pagano 69 euro in più al mese rispetto alla media europea

In Italia su un mutuo di 100 mila euro a trent'anni è possibile pagare anche 69 euro in più al mese sulla rata rispetto alla media europea. A dirlo è l'Adusbef di concerto con Federconsumatori. Secondo le due associazioni dei consumatori, alla fine del contratto il cliente avrà sborsato circa 25.000 euro in più rispetto a quanto avrebbe speso, nello stesso caso, un cittadino residente in un altro stato dell'Unione Europea. Di certo nessuno si affanna a spiegare i motivi di una tale differenza di trattamento. I politici italiani quando si tratta di comunicare notizie infauste agli italiani lo fanno con piglio deciso dichiarando che "ce lo chiede l'Europa", ma in questo caso non ci pare che l'Europa abbia chiesto nulla. Eppure il trattamento economico è assai penalizzante per noi italiani e le banche continuano a fare quello che vogliono senza freni. In un anno (da novembre 2011 fino a dicembre 2012) è quasi raddoppiato il differenziale tra i tassi medi applicati a mutui e prestiti tra Italia ed Eurozona. A dicembre 2012, il differenziale per i mutui è risultato essere di +119 punti base a nostre spese (era +67 nel novembre 2011). Per i prestiti personali e il credito al consumo risulta +152 (contro il + 84 di novembre 2011). Non c'è che dire, le banche sono delle vere e proprie sanguisughe e, a riprova di ciò, basta pensare al fatto che pur rimanendo, l'Euribor, su livelli decisamente bassi, gli spread sui mutui a tasso variabile restano elevatissimi e vanno da un minimo del 2,70% ad un massimo di circa il 4,50%. Peggiore è, se possibile, la situazione inerente i mutui a tasso fisso. In questo caso gli spread vanno dal 3% al 5% e oltre.

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