Cartolarizzazione nel calcio: dalla Lazio a Banca Sistema 2025

La cartolarizzazione nel calcio italiano ha attraversato un’evoluzione significativa dagli inizi degli anni Duemila fino a oggi, diventando uno strumento sempre più sofisticato per la gestione finanziaria dei club. Nel 2001, la Società Sportiva Lazio fu il primo club italiano a introdurre questa pratica nel settore calcistico. All’epoca, l’operazione riguardava la conversione dei crediti futuri legati ai diritti televisivi in obbligazioni, attraverso una società veicolo. L’obiettivo era chiaro: ottenere liquidità immediata senza ricorrere ad ulteriore indebitamento bancario. In un momento di tensione finanziaria, questa mossa rappresentò una svolta che permise alla Lazio di far fronte agli impegni di bilancio e pianificare con maggiore flessibilità. Da quel momento, la cartolarizzazione ha continuato a ritagliarsi uno spazio sempre più rilevante all’interno della finanza sportiva, fino a raggiungere una nuova tappa fondamentale nel 2025. Banca Sistema, in partnership con ElevenPoint S...

La bufala dei prestiti a tasso zero attira sempre meno

I prestiti a tasso zero sono da sempre stati utilizzati, specialmente dalle catene della grande distribuzione, per invogliare i clienti ad acquistare beni di varia natura. Il tanto decantato tasso zero, però, in molti casi si è rivelato una bufala colossale, tanto da indurre molti consumatori a pentirsi degli acquisti effettuati o comunque a valutare attentamente cosa c'è scritto nel contratto all'atto della stipula del finanziamento. L'esempio classico della lavatrice, del frigorifero e di un computer acquistabili con un prestito a tasso zero in 24 mesi ci fa capire il meccanismo alla base dell'informazione poco chiara resa alla clientela, circostanza questa che porta i consumatori ad essere tratti in inganno. A fronte di un prestito di 2.000 euro con TAN pari a zero e TAEG dell'11,74% si pagano 98,21 euro al mese per 24 mesi. Alla fine si rimborseranno 2357,04 euro, ovvero 357,04 euro in più. Come si vede, quindi, il tasso zero è un'invenzione di marketing per spingere i consumatori a comprare, ma in realtà non esiste. Quando si parla di prestito a tasso zero, lo zero assoluto si ha solamente se sia il TAN che il TAEG sono pari a zero, ma se, come accade praticamente sempre, solo il TAN è pari a zero ma il TAEG segna un valore, allora non si può parlare, come fanno tutti, di prestito a tasso zero poiché l'informazione è assolutamente ingannevole. Le banche e le società finanziarie mirano ad ottenere un profitto dai contratti che stipulano e, quindi, è assai poco probabile che concedano prestiti a costo zero. I prestiti a tasso zero sono si dei prestiti senza interessi sul capitale (ovvero a Tasso Annuo Nominale azzerato), ma per il contraente quello che realmente fissa il costo del prestito è il TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale) che tiene in considerazione anche tutte le spese di istruttoria, le commissioni, le imposte e le eventuali polizze obbligatorie (che corrispondono di fatto al guadagno della banca). A tal fine, prima di effettuare un acquisto è buona norma prendere visione delle condizioni contrattuali e tenere sotto osservazione il TAEG, l'unico vero parametro idoneo a quantificare il costo dell'intera operazione al di là di ciò che afferma la campagna pubblicitaria.

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