Cartolarizzazione nel calcio: dalla Lazio a Banca Sistema 2025

La cartolarizzazione nel calcio italiano ha attraversato un’evoluzione significativa dagli inizi degli anni Duemila fino a oggi, diventando uno strumento sempre più sofisticato per la gestione finanziaria dei club. Nel 2001, la Società Sportiva Lazio fu il primo club italiano a introdurre questa pratica nel settore calcistico. All’epoca, l’operazione riguardava la conversione dei crediti futuri legati ai diritti televisivi in obbligazioni, attraverso una società veicolo. L’obiettivo era chiaro: ottenere liquidità immediata senza ricorrere ad ulteriore indebitamento bancario. In un momento di tensione finanziaria, questa mossa rappresentò una svolta che permise alla Lazio di far fronte agli impegni di bilancio e pianificare con maggiore flessibilità. Da quel momento, la cartolarizzazione ha continuato a ritagliarsi uno spazio sempre più rilevante all’interno della finanza sportiva, fino a raggiungere una nuova tappa fondamentale nel 2025. Banca Sistema, in partnership con ElevenPoint S...

Valutazione del Mutuo BPM variabile con CAP opzione giovani

Il Mutuo BPM variabile con CAP opzione giovani fa parte della sterminata famiglia dei mutui con "Cap Rate", ovvero una soglia prefissata oltre la quale, il tasso applicato al mutuo, non può andare, indipendentemente dalle oscillazioni del tasso Euribor che, lo ricordiamo, attualmente è ancora su livelli particolarmente bassi. Nel caso preso in esame, il livello massimo del tasso è pari al 6%, soglia questa, che di fatto, lo rende particolarmente competitivo rispetto agli altri prodotti presenti oggi sul mercato nella medesima categoria. Lo spread, come d'abitudine per le banche italiane, resta elevato ma nella media, e si attesta al 3,45%. L'opzione giovani rende il Mutuo BPM variabile con Cap piuttosto appetibile per una clientela giovane che non abbia superato i 35 anni di età. Oltre questa fascia anagrafica, infatti, si perdono alcune agevolazioni importanti che ineriscono, ad esempio, il livello dello spread (più alto dello 0,20%) e i costi di istruttoria, anch'essi più elevati. Sul fronte delle richieste, queste non possono essere superiori al 70% del valore dell'immobile oggetto d'acquisto, calcolato sulla base del valore minore tra quello di acquisto e quello di mercato stimato dal perito tecnico della banca. Su un mutuo di 100.000 euro al tasso base del 3,655%, in 20 anni, si andrebbe a pagare una rata mensile pari a 587,96 euro al mese che, prevedendo un incremento del tasso pari al 2% dopo 2 anni, si trasformerebbe in un accollo di 696,67 euro al mese. In questo particolare momento storico, i mutui con Cap non riteniamo che siano la scelta migliore da fare però, tra i tanti, questo della Banca Popolare di Milano è sicuramente degno di nota e può tranquillamente essere preso in considerazione come una valida alternativa ad un mutuo a tasso fisso piuttosto oneroso e non perfettamente in linea con la media di mercato. VOTO: 6

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