Impatto economico globale del conflitto Israele-Iran: rischi e scenari

Le conseguenze economiche globali del conflitto tra Israele e Iran  Il conflitto tra Israele e Iran sta destabilizzando i mercati internazionali, generando effetti tangibili su petrolio, energia e finanza. La tensione geopolitica tra due attori chiave del Medio Oriente non solo influenza i rapporti regionali, ma incide profondamente sull'economia globale. Petrolio alle stelle: impatto sui mercati energetici L'Iran è tra i maggiori esportatori di petrolio e gas naturale , e la sua posizione strategica rende ogni crisi politica una minaccia per l’approvvigionamento mondiale. Il prezzo del Brent ha già registrato un incremento significativo, toccando i 73 dollari al barile , mentre il gas naturale ha subito un aumento del 4% nelle quotazioni europee. Un'eventuale chiusura dello Stretto di Hormuz , da cui transita il 20% del petrolio globale , potrebbe causare un’impennata dei costi energetici, con ripercussioni sull’economia mondiale. Shock finanziari e crollo delle Borse ...

Aumentano i mutui negli USA ma crollano in Francia, intanto Obama sposa la causa di Schneiderman

Quello dei mutui è un mercato veramente imprevedibile e lo dimostrano chiaramente i dati provenienti dagli Stati Uniti d'America, in cui nell'ultima settimana, grazie alla Fed che ha abbassato il costo del denaro, le richieste di mutui sono aumentate addirittura del 16,6%, per contro, in linea con il dato italiano, anche se meno accentuato, la Francia ha fatto registrare una contrazione delle richieste di mutui immobiliari, nel terzo trimestre dell'anno, pari al 29% che, su base annua sfiora il 32%.  In Europa regna sovrana la sfiducia tra gli istituti di credito mentre negli USA, soprattutto grazie al Presidente Obama, si è usciti dall'immobilismo e pare che ci si muova in una direzione inaspettatamente favorevole soprattutto per i consumatori. Obama, in piena campagna elettorale,  facendo leva su una serie di documenti ed email interne alla banca cavalca l'onda segnata dal procuratore generale dello Stato di New York, Eric Schneiderman, che ha fatto scattare una causa miliardaria contro J.P. Morgan e la defunta Bear Stearns, inerente la vendita, tra il 2006 ed il 2007, di titoli garantiti da mutui residenziali a rischio (mutui subprime) e che viene considerata una vera e propria truffa ai danni dei risparmiatori. La mossa di Obama tramite la procura newyorkese stabilirebbe un importante precedente giuridico. Usando come modello la causa fatta a J.P. Morgan, infatti, si darebbe il via ad una lunga serie di cause verso tutti gli istituti coinvolti nello scandalo dei mutui subprime per un totale di decine di miliardi in multe e risarcimenti. In Europa, invece, dove vige una rigidità burocratica fuori dal comune e in un contesto in cui le banche continuano a guardarsi con sospetto, il problema dei mutui subprime è abbastanza marginale, ciò che purtroppo ha colpito il settore nel Vecchio Continente è tutta una serie di comportamenti poco limpidi nei confronti dei clienti da parte di alcuni istituti di credito europei, come, tra l'altro, dimostra la montagna di reclami ricevuti dalla Financial Services Authority britannica inerenti comportamenti poco trasparenti da parte dei funzionari di banca proponenti polizze di protezione dei mutui ma anche nella determinazione del tasso Libor. Come si vede, lo scenario internazionale è assai variegato e in particolare fermento ed il settore dei mutui è sempre di più al centro dell'attenzione e, mai come ora, può essere un parametro valido per delineare i contorni e la portata della crisi economica in atto al di qua dell'Atlantico.

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