Trump rilancia i dazi USA: nuove tariffe fino al 40% nel 2025

Nuove tariffe USA: il presidente Trump rilancia i dazi e scuote l’economia globale Negli ultimi giorni, la scena economica internazionale è tornata a ruotare attorno a Donald Trump, attuale presidente degli Stati Uniti. La sua amministrazione ha annunciato un pacchetto di nuove tariffe doganali che potrebbero ridefinire, ancora una volta, gli equilibri del commercio globale. Il piano prevede dazi compresi tra il 25% e il 40% su beni importati da oltre 14 Paesi. In parallelo, è stato deciso il rinvio al 1° agosto dell’entrata in vigore delle tariffe generalizzate, inizialmente previste per il 9 luglio. Una scelta strategica che potrebbe aprire a negoziati, ma che intanto ha già agitato i mercati internazionali. Secondo Trump, l’obiettivo è duplice: ridurre il cronico deficit commerciale degli Stati Uniti e incentivare le aziende straniere a rilocalizzare la produzione direttamente sul territorio americano. A detta della Casa Bianca, gli USA avrebbero già incassato oltre 100 miliardi di ...

Nel Nord Italia è concentrato oltre il 40% delle richieste di mutuo

Il Nord Italia si conferma al primo posto per ciò che attiene la richiesta di mutui. Il dato, emerso nel corso di un'indagine svolta da MutuiSupermarket e che tiene conto dei dati elaborati da Data Warehouse MSM (sistema di informazioni commerciali che raccoglie i dati relativi ad oltre un milione di preventivi calcolati nei 12 mesi), evidenzia come, da solo, il Nord Italia conti oltre il 40% (41% per l'esattezza) delle richieste di mutuo, mentre il Centro si attesta su valori più contenuti, circa un quarto del totale (27%), il Sud un quinto (20%) e le Isole per la restante parte (12%).  Nel corso del secondo trimestre del 2012 vi è stata una progressiva contrazione dei richiedenti nella fascia di età sotto i 45 anni, si è passati, infatti, dal 69% del terzo trimestre del 2011 al 65% odierno. Tale restrizione è da collegarsi, quasi sicuramente, ad un netto peggioramento del tasso di disoccupazione nelle fasce di popolazione più giovani ma anche ad una crescente incertezza reddituale che suggerisce il rinvio di investimenti di lungo periodo e ad un inasprimento generalizzato dei criteri creditizi di selezione delle banche che, soprattutto in questo periodo di crisi sono sempre più alla ricerca di garanzie reddituali che, molto spesso, i giovani richiedenti non sono, ovviamente, in grado di fornire. Un quadro sicuramente deprimente in cui si tarpano le ali alle nuove generazioni che, giocoforza, sono costrette ad arrangiarsi alla bene e meglio. La soluzione maggiormente adottata, in tal senso, è quella che vede i giovani propendere per l'affitto anziché per l'acquisto di un'unità immobiliare.

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