Cartolarizzazione nel calcio: dalla Lazio a Banca Sistema 2025

La cartolarizzazione nel calcio italiano ha attraversato un’evoluzione significativa dagli inizi degli anni Duemila fino a oggi, diventando uno strumento sempre più sofisticato per la gestione finanziaria dei club. Nel 2001, la Società Sportiva Lazio fu il primo club italiano a introdurre questa pratica nel settore calcistico. All’epoca, l’operazione riguardava la conversione dei crediti futuri legati ai diritti televisivi in obbligazioni, attraverso una società veicolo. L’obiettivo era chiaro: ottenere liquidità immediata senza ricorrere ad ulteriore indebitamento bancario. In un momento di tensione finanziaria, questa mossa rappresentò una svolta che permise alla Lazio di far fronte agli impegni di bilancio e pianificare con maggiore flessibilità. Da quel momento, la cartolarizzazione ha continuato a ritagliarsi uno spazio sempre più rilevante all’interno della finanza sportiva, fino a raggiungere una nuova tappa fondamentale nel 2025. Banca Sistema, in partnership con ElevenPoint S...

Nel Nord Italia è concentrato oltre il 40% delle richieste di mutuo

Il Nord Italia si conferma al primo posto per ciò che attiene la richiesta di mutui. Il dato, emerso nel corso di un'indagine svolta da MutuiSupermarket e che tiene conto dei dati elaborati da Data Warehouse MSM (sistema di informazioni commerciali che raccoglie i dati relativi ad oltre un milione di preventivi calcolati nei 12 mesi), evidenzia come, da solo, il Nord Italia conti oltre il 40% (41% per l'esattezza) delle richieste di mutuo, mentre il Centro si attesta su valori più contenuti, circa un quarto del totale (27%), il Sud un quinto (20%) e le Isole per la restante parte (12%).  Nel corso del secondo trimestre del 2012 vi è stata una progressiva contrazione dei richiedenti nella fascia di età sotto i 45 anni, si è passati, infatti, dal 69% del terzo trimestre del 2011 al 65% odierno. Tale restrizione è da collegarsi, quasi sicuramente, ad un netto peggioramento del tasso di disoccupazione nelle fasce di popolazione più giovani ma anche ad una crescente incertezza reddituale che suggerisce il rinvio di investimenti di lungo periodo e ad un inasprimento generalizzato dei criteri creditizi di selezione delle banche che, soprattutto in questo periodo di crisi sono sempre più alla ricerca di garanzie reddituali che, molto spesso, i giovani richiedenti non sono, ovviamente, in grado di fornire. Un quadro sicuramente deprimente in cui si tarpano le ali alle nuove generazioni che, giocoforza, sono costrette ad arrangiarsi alla bene e meglio. La soluzione maggiormente adottata, in tal senso, è quella che vede i giovani propendere per l'affitto anziché per l'acquisto di un'unità immobiliare.

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