
Paradossi tutti italiani, verrebbe da dire, ma ormai le parole servono a poco ed un singhiozzo dal sapore acre di lacrime tristi solca il viso di migliaia di giovani precari che, in barba a norme ben chiare, si sono visti negare dagli istituti di credito, mutui, la cui stipula rientrava pienamente, e legittimamente, nei termini fissati dal Fondo di garanzia da 50 milioni di euro specificamente creato dal governo, denominato
Fondo Casa e destinato a coppie, precarie o semi precarie, sposate, under 35 e a single o coppie conviventi purché con figli minori. A rivelarlo è stata un'indagine condotta da Altroconsumo, notissima associazione di consumatori che, attraverso dei propri emissari recatisi presso ben 120 filiali di banche aderenti all'accordo (
a Milano, Roma, Bologna, Torino, Bergamo, Prato, Napoli e Taranto), ha registrato dati assai chiari e precisi che disegnano uno scenario in cui la legge del diniego la fa da padrona. I fondi stanziati dal governo come garanzia per i mutui erogati dalle banche convenzionate, ben inteso, non vengono erogati a pioggia e, sicuramente una selezione di base va sempre fatta. Le banche, attraverso la convenzione stipulata col governo, però, si impegnano a offrire il finanziamento con uno spread massimo dell’1,20% fino a 20 anni di durata e dell’1,50% oltre i 20 anni. In pratica, gli istituti di credito che aderiscono devono limitare almeno alla metà gli spread solitamente applicati, riducendo il loro guadagno a favore di tassi più accessibili. Peccato però che quasi nessuna banca lo faccia realmente. Dall'indagine, infatti, è emerso che quasi 9 agenzie su 10 hanno ignorato il Fondo affermando addirittura di non conoscerlo e solo 9 agenzie su 71 hanno proposto un mutuo in linea con la normativa applicando lo spread previsto dal Fondo Casa. Le banche aderenti all'accordo, quando offrono un mutuo secondo i termini stabiliti, non possono chiedere la presenza di ulteriori garanti per concedere un mutuo che è già garantito dal fondo. Anche per ciò che attiene questa circostanza i risultati sono stati sorprendenti e, molto spesso è stata chiesta la firma del garante. Non c'è che dire, gli istituti di credito non finiranno mai di stupirci.
Commenti
Posta un commento