Cartolarizzazione nel calcio: dalla Lazio a Banca Sistema 2025

La cartolarizzazione nel calcio italiano ha attraversato un’evoluzione significativa dagli inizi degli anni Duemila fino a oggi, diventando uno strumento sempre più sofisticato per la gestione finanziaria dei club. Nel 2001, la Società Sportiva Lazio fu il primo club italiano a introdurre questa pratica nel settore calcistico. All’epoca, l’operazione riguardava la conversione dei crediti futuri legati ai diritti televisivi in obbligazioni, attraverso una società veicolo. L’obiettivo era chiaro: ottenere liquidità immediata senza ricorrere ad ulteriore indebitamento bancario. In un momento di tensione finanziaria, questa mossa rappresentò una svolta che permise alla Lazio di far fronte agli impegni di bilancio e pianificare con maggiore flessibilità. Da quel momento, la cartolarizzazione ha continuato a ritagliarsi uno spazio sempre più rilevante all’interno della finanza sportiva, fino a raggiungere una nuova tappa fondamentale nel 2025. Banca Sistema, in partnership con ElevenPoint S...

L'Fmi vara il Precautionary and Liquidity Line

L'Europa discute, l'America decide. Mentre l'Unione europea dibatte su come affrontare la crisi dei debiti sovrani, a Washington il Fondo Monetario Internazionale dà il via libera a un nuovo sistema per fornire liquidità a breve e in modo più flessibile in modo da rompere la catena del contagio. Nasce così Pll, Precautionary and Liquidity Line, una nuova linea di credito precauzionale e di liquidità. Si tratta di uno strumento che può essere usato in circostanze più ampie, anche come assicurazione contro shock futuri e come finestra di liquidità a breve termine. La nuova linea di credito è rivolta ai paesi con i fondamentali sani, lambiti dalla crisi e in momenti di stress. Un identikit molto simile a quello dell'Italia e anche della Spagna. I paesi che faranno uso del nuovo strumento, potranno chiedere fondi per sei mesi e per un massimo di 5 volte la propria quota annua di contributi al Fondo. In casi eccezionali la durata del prestito potrà durare fino a 24 mesi e la quantità di risorse potrà arrivare fino a 10 volte la propria quota. L'Italia, ad esempio, con la sua quota di 7,88 miliardi di diritti speciali di prelievo nel Fmi (pari a circa 12,3 miliardi di dollari) potrebbe chiedere 61 miliardi e mezzo di dollari da restituire in sei mesi. E poi, se le difficoltà dovessero permanere e se il Fmi lo ritenesse necessario, raddoppiare a oltre 120 miliardi di dollari. La nuova linea di credito va ad aggiungersi a quella introdotta ad agosto e di cui si era avvalsa solo la Macedonia: in questo caso si prevedeva che i fondi venissero tenuti come riserva dal paese beneficiario. La nuova linea invece consente che i fondi possono essere utilizzati immediatamente per far fronte alle proprie esigenze di finanziamento.

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