Impatto economico globale del conflitto Israele-Iran: rischi e scenari

Le conseguenze economiche globali del conflitto tra Israele e Iran  Il conflitto tra Israele e Iran sta destabilizzando i mercati internazionali, generando effetti tangibili su petrolio, energia e finanza. La tensione geopolitica tra due attori chiave del Medio Oriente non solo influenza i rapporti regionali, ma incide profondamente sull'economia globale. Petrolio alle stelle: impatto sui mercati energetici L'Iran è tra i maggiori esportatori di petrolio e gas naturale , e la sua posizione strategica rende ogni crisi politica una minaccia per l’approvvigionamento mondiale. Il prezzo del Brent ha già registrato un incremento significativo, toccando i 73 dollari al barile , mentre il gas naturale ha subito un aumento del 4% nelle quotazioni europee. Un'eventuale chiusura dello Stretto di Hormuz , da cui transita il 20% del petrolio globale , potrebbe causare un’impennata dei costi energetici, con ripercussioni sull’economia mondiale. Shock finanziari e crollo delle Borse ...

Citigroup chiude il comparto del credito al consumo in Italia

Appena 11 anni fa, nel 1998 nasceva negli USA Citigroup Inc, un colosso della finanza mondiale che vide la luce attraverso una fusione tra Citicorp e Travelers Group e che, a tutt'oggi, può vantare numeri da primato in ogni parte del globo, grazie ai suoi 300000 impiegati e agli oltre 200 milioni di conti correnti attivi in più di 100 Paesi.

Citigroup è, dunque, almeno in apparenza, una delle realtà più solide e consolidate del mercato finanziario e allora ci si chiede: come mai, in Italia, a breve chiuderà il comparto relativo al credito al consumo?

Questo provvedimento, alquanto drammatico ai fini occupazionali, vedrà la forza lavoro impiegata ridursi del 50%! Da qui alla fine dell'anno, dunque, Citigroup potrà contare su non più di 500 unità a fronte delle oltre 1000 attualmente operative in 65 filiali sparse sul territorio che, ovviamente, verranno tutte chiuse.

Il perché di una scelta tanto dolorosa va ricercato all'interno di logiche di riassetto societario che, basandosi sul calcolo di freddi numeri, quasi mai tengono conto del fattore umano.

La strategia di ridurre il bilancio e disinvestire negli asset "non-core" potrebbe, il condizionale è d'obbligo, concretizzarsi attraverso la cessione del business italiano di private banking alla spagnola Santander scongiurando, di fatto, la chiusura del comparto, pur sempre contemplando un sostanzioso ridimensionamento dell'organico.

Citigroup private banking ha in gestione asset per circa 2 miliardi di euro ed è considerato troppo piccolo per essere competitivo sul mercato. Se la banca non riuscirà, in tempi brevi, a trovare un acquirente, l'unità sarà chiusa per dar modo al colosso statunitense di concentrare i propri sforzi su corporate e investment banking, e transazioni finanziarie globali settori, questi, in cui Citigroup è storicamente molto competitiva.

Nel nostro Paese Citigroup è meglio conosciuta come Citifinancial, primaria società di credito al consumo, che attualmente propone alla clientela, in qualità di intermediario di IBL Banca, quale unica forma di finanziamento, il prestito garantito fino a 100000 euro rimborsabile con rate sullo stipendio o sulla pensione. Questo prestito non finalizzato si configura, a tutti gli effetti, come una cessione del quinto a rata costante per tutto il periodo d'ammortamento.

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