Il paradosso degli affitti brevi in Italia: una crisi pilotata

Affitti brevi in Italia: tra nuove norme, crisi del settore e impatti sulla proprietà privata Negli ultimi anni, il settore degli affitti brevi in Italia ha vissuto una trasformazione significativa, passando da una crescita esponenziale a una fase di contrazione e incertezza. Le nuove normative introdotte nel 2025 hanno portato a un cambiamento radicale, con conseguenze che stanno facendo discutere. Se da un lato queste regole mirano a contrastare l’abusivismo e a regolamentare un mercato in forte espansione, dall’altro hanno sollevato preoccupazioni per il loro impatto su piccoli proprietari, posti di lavoro e il diritto alla proprietà privata. Un settore in evoluzione: dati pre e post pandemia Prima della pandemia, il mercato degli affitti brevi in Italia era in piena espansione, con piattaforme come Airbnb , Booking.com , Expedia e TripAdvisor che dominavano il settore. Nel 2019, si contavano oltre 642.300 unità abitative attive su Airbnb, un numero che rappresentava una crescita ...

I tassi dei mutui per comprare casa sfondano la soglia del 6%

L'inarrestabile corsa dei tassi d'interesse applicati sui mutui ipotecari fa registrare un nuovo record (6,07%) e, nel comparto dei mutui decennali si spinge anche oltre (6,08%)!

Complessivamente, da quanto si evince leggendo il nuovo bollettino di Bankitalia, l'indebitamento delle famiglie italiane è in aumento. Si va, infatti, dai 460,80 miliardi di euro di giugno, ai 463,91 miliardi di euro attuali.

Nonostante lo spostamento della domanda verso i mutui a tasso fisso, saliti nel corso dei primi 5 mesi di quest'anno a circa i due terzi delle nuove erogazioni, l'elevata quota di finanziamenti a tasso variabile erogata negli scorsi anni mantiene alta l'esposizione delle famiglie italiane, rispetto alla media europea, per ciò che attiene la variazione dei tassi d'interesse applicati a questa particolare tipologia di mutui.

Le norme che ineriscono l'estinzione anticipata dei mutui e la portabilità, nonché la recente convenzione stipulata tra l'Abi e il Governo attraverso il Ministero dell'Economia e delle Finanze, hanno il fine di consentire, alla clientela, di rivedere e rinegoziare le condizioni contrattuali dei mutui stessi ma, a ben vedere, a tutt'oggi, l'ammontare dei mutui stipulati in sostituzione di quelli sottoscritti presso altri istituti di credito è di appena l'1%.

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