Cartolarizzazione nel calcio: dalla Lazio a Banca Sistema 2025

La cartolarizzazione nel calcio italiano ha attraversato un’evoluzione significativa dagli inizi degli anni Duemila fino a oggi, diventando uno strumento sempre più sofisticato per la gestione finanziaria dei club. Nel 2001, la Società Sportiva Lazio fu il primo club italiano a introdurre questa pratica nel settore calcistico. All’epoca, l’operazione riguardava la conversione dei crediti futuri legati ai diritti televisivi in obbligazioni, attraverso una società veicolo. L’obiettivo era chiaro: ottenere liquidità immediata senza ricorrere ad ulteriore indebitamento bancario. In un momento di tensione finanziaria, questa mossa rappresentò una svolta che permise alla Lazio di far fronte agli impegni di bilancio e pianificare con maggiore flessibilità. Da quel momento, la cartolarizzazione ha continuato a ritagliarsi uno spazio sempre più rilevante all’interno della finanza sportiva, fino a raggiungere una nuova tappa fondamentale nel 2025. Banca Sistema, in partnership con ElevenPoint S...

Entro la fine del 2010 le carte di credito dovranno essere dotate di microchip!

Entro la fine del 2010, gradualmente, tutte le carte di credito e di pagamento, attualmente in circolazione, verranno sostituite con delle card multi-funzione dotate di microchip.

Questa rivoluzione, figlia del progetto SEPA (area unica dei pagamenti in euro), permetterà agli utenti di utilizzare non più uno strumento nato solo per effettuare prelievi e pagamenti, ma una vera e propria chiave d'accesso ad una miriade di servizi evoluti (accesso diretto ed automatico negli stadi di calcio - come la carta del tifoso di Intesa Sanpaolo - o nelle metropolitane, ad esempio).

In virtù dei miglioramenti che saranno apportati alla tecnologia contactless, dovranno essere adeguati anche i POS, ovvero i lettori per i pagamenti che si trovano presso la quasi totalità degli esercizi commerciali, e gli ATM, ovvero gli sportelli automatici predisposti per effettuare prelievi di denaro contante.

L'Abi (Associazione Bancaria Italiana), ha dichiarato che, a tutt'oggi, sono state immesse sul mercato o adeguate alle nuove norme circa il 40% delle carte, il 52% degli Atm e il 70% dei Pos. Tuttavia, è bene ricordare che nel computo complessivo, l'Abi ha tenuto conto anche delle carte emesse dopo il primo gennaio 2008 che, come noto, già rispondono alle caratteristiche di sicurezza dettate dalla SEPA.

Tra i tanti utilizzi possibili delle nuove carte di credito e di debito dotate di microchip citiamo, oltre alle applicazioni da smart card già viste in precedenza (ovvero l'essere supporti sui quali caricare abbonamenti o importi da scalare), anche l'uso per effettuare pagamenti contactless nonché l'essere dispositivi dotati di una maggiore flessibilità nei prelievi (aumento temporaneo del tetto massimo di prelievo giornaliero) e nei pagamenti.

Un altro ambito, da tenere in debita considerazione, è quello legato alla sicurezza delle transazioni che risentiranno del principio denominato "liability shift" secondo cui, in caso di frode, il danno economico viene addebitato all'anello più debole della catena (ovviamente sotto il profilo della sicurezza), pertanto, se un cliente paga con una carta di credito dotata di microchip ma il negoziante ha un Pos di veccia generazione, in caso di frode o contraffazione sarà quest'ultimo a rimetterci perché non ha adeguato la strumentazione alle nuove tecnologie.

Anche l'aspetto delle card sarà totalmente personalizzabile e, come già oggi avviene per i titolari della carta Ego Solo Tua, emessa dal Credito Emiliano, o i titolari della carta revolving Mya della Ducato, sarà possibile scegliere il layout grafico che più si preferisce o, ancor meglio, come già avviene nelle Canarie, ottenere una carta Mastercard così piccola da poter essere addirittura inserita nel portachiavi.

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