Impatto economico globale del conflitto Israele-Iran: rischi e scenari

Le conseguenze economiche globali del conflitto tra Israele e Iran  Il conflitto tra Israele e Iran sta destabilizzando i mercati internazionali, generando effetti tangibili su petrolio, energia e finanza. La tensione geopolitica tra due attori chiave del Medio Oriente non solo influenza i rapporti regionali, ma incide profondamente sull'economia globale. Petrolio alle stelle: impatto sui mercati energetici L'Iran è tra i maggiori esportatori di petrolio e gas naturale , e la sua posizione strategica rende ogni crisi politica una minaccia per l’approvvigionamento mondiale. Il prezzo del Brent ha già registrato un incremento significativo, toccando i 73 dollari al barile , mentre il gas naturale ha subito un aumento del 4% nelle quotazioni europee. Un'eventuale chiusura dello Stretto di Hormuz , da cui transita il 20% del petrolio globale , potrebbe causare un’impennata dei costi energetici, con ripercussioni sull’economia mondiale. Shock finanziari e crollo delle Borse ...

L'economia italiana è un crogiuolo di contraddizioni!

Dal nuovo bollettino economico diramato dalla Banca d'Italia si evince un sostanziale miglioramento del quadro economico nazionale, per quanto riguarda le entrate fiscali,ed un rallentamento nonché una vera e propria sofferenza per le famiglie e i consumi in generale.

Per ciò che attiene la cosiddetta crisi dei mutui subprime americani, non c'è da preoccuparsi. Il sistema finanziario italiano, nel complesso, ha retto bene (anche se, secondo noi è una stima un pò troppo ottimistica - ndr).

Il costo del denaro è comunque molto elevato, nonostante la BCE non abbia aumentato i tassi, aumenta, infatti, al 7,6% la quota del reddito che gli italiani devono pagare di interessi sui prestiti personali e sui mutui casa in particolare.

Rallentano i consumi delle famiglie italiane (+2% nei primi 9 mesi 2007) anche se il reddito disponibile reale sarebbe cresciuto (sempre nei primi 9 mesi 2007) dell'1,5% (ovvero ben al di sotto del tasso d'inflazione reale che alcuni analisti stimano sia intorno al 3%!). Questa contrazione dei consumi è determinata dalla minore spesa in beni durevoli e generi alimentari e, solo in parte è compensata dal trend positivo della spesa in servizi.

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