Cartolarizzazione nel calcio: dalla Lazio a Banca Sistema 2025

La cartolarizzazione nel calcio italiano ha attraversato un’evoluzione significativa dagli inizi degli anni Duemila fino a oggi, diventando uno strumento sempre più sofisticato per la gestione finanziaria dei club. Nel 2001, la Società Sportiva Lazio fu il primo club italiano a introdurre questa pratica nel settore calcistico. All’epoca, l’operazione riguardava la conversione dei crediti futuri legati ai diritti televisivi in obbligazioni, attraverso una società veicolo. L’obiettivo era chiaro: ottenere liquidità immediata senza ricorrere ad ulteriore indebitamento bancario. In un momento di tensione finanziaria, questa mossa rappresentò una svolta che permise alla Lazio di far fronte agli impegni di bilancio e pianificare con maggiore flessibilità. Da quel momento, la cartolarizzazione ha continuato a ritagliarsi uno spazio sempre più rilevante all’interno della finanza sportiva, fino a raggiungere una nuova tappa fondamentale nel 2025. Banca Sistema, in partnership con ElevenPoint S...

L'economia italiana è un crogiuolo di contraddizioni!

Dal nuovo bollettino economico diramato dalla Banca d'Italia si evince un sostanziale miglioramento del quadro economico nazionale, per quanto riguarda le entrate fiscali,ed un rallentamento nonché una vera e propria sofferenza per le famiglie e i consumi in generale.

Per ciò che attiene la cosiddetta crisi dei mutui subprime americani, non c'è da preoccuparsi. Il sistema finanziario italiano, nel complesso, ha retto bene (anche se, secondo noi è una stima un pò troppo ottimistica - ndr).

Il costo del denaro è comunque molto elevato, nonostante la BCE non abbia aumentato i tassi, aumenta, infatti, al 7,6% la quota del reddito che gli italiani devono pagare di interessi sui prestiti personali e sui mutui casa in particolare.

Rallentano i consumi delle famiglie italiane (+2% nei primi 9 mesi 2007) anche se il reddito disponibile reale sarebbe cresciuto (sempre nei primi 9 mesi 2007) dell'1,5% (ovvero ben al di sotto del tasso d'inflazione reale che alcuni analisti stimano sia intorno al 3%!). Questa contrazione dei consumi è determinata dalla minore spesa in beni durevoli e generi alimentari e, solo in parte è compensata dal trend positivo della spesa in servizi.

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