Trump rilancia i dazi USA: nuove tariffe fino al 40% nel 2025

Nuove tariffe USA: il presidente Trump rilancia i dazi e scuote l’economia globale Negli ultimi giorni, la scena economica internazionale è tornata a ruotare attorno a Donald Trump, attuale presidente degli Stati Uniti. La sua amministrazione ha annunciato un pacchetto di nuove tariffe doganali che potrebbero ridefinire, ancora una volta, gli equilibri del commercio globale. Il piano prevede dazi compresi tra il 25% e il 40% su beni importati da oltre 14 Paesi. In parallelo, è stato deciso il rinvio al 1° agosto dell’entrata in vigore delle tariffe generalizzate, inizialmente previste per il 9 luglio. Una scelta strategica che potrebbe aprire a negoziati, ma che intanto ha già agitato i mercati internazionali. Secondo Trump, l’obiettivo è duplice: ridurre il cronico deficit commerciale degli Stati Uniti e incentivare le aziende straniere a rilocalizzare la produzione direttamente sul territorio americano. A detta della Casa Bianca, gli USA avrebbero già incassato oltre 100 miliardi di ...

Tassi in picchiata per i Bot

Tassi in picchiata per i Bot, questo è il dato che emerge dopo l'ultima asta per il collocamento dei titoli sul mercato. Ottimo, invece il volume dei titoli collocati, pari a circa 12 miliardi di euro. Sul fronte dei tassi, invece, come dicevamo, il calo è stato considerevole, circostanza questa, che in buona sostanza li rende meno appetibili dal punto di vista economico, in quanto, al netto delle tasse, il ricavo possiamo dire che è molto poco consistente. Ma veniamo ai numeri. Il Tesoro, oggi, ha assegnato 3 miliardi di euro di Bot a tre mesi con un rendimento medio in calo allo 0,700% dallo 0,865%. Ha venduto 9 miliardi di euro di Bot a 1 anno con un tasso medio in discesa all'1,692% da 2,767%. Il tasso sul Bot a un anno fa segnare il livello più basso dal 13 marzo scorso. La domanda per i titoli trimestrali è stata pari a 2,25 volte l'importo offerto, in lieve calo da 2,49 dell'asta di maggio, quella per i Bot a un anno è risultata di 1,65 volte contro 1,69 del mese scorso. Come si vede, stiamo parlando di tassi da prefisso telefonico, quindi poco appetibili, ed ai minimi da marzo.

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