Impatto economico globale del conflitto Israele-Iran: rischi e scenari

Le conseguenze economiche globali del conflitto tra Israele e Iran  Il conflitto tra Israele e Iran sta destabilizzando i mercati internazionali, generando effetti tangibili su petrolio, energia e finanza. La tensione geopolitica tra due attori chiave del Medio Oriente non solo influenza i rapporti regionali, ma incide profondamente sull'economia globale. Petrolio alle stelle: impatto sui mercati energetici L'Iran è tra i maggiori esportatori di petrolio e gas naturale , e la sua posizione strategica rende ogni crisi politica una minaccia per l’approvvigionamento mondiale. Il prezzo del Brent ha già registrato un incremento significativo, toccando i 73 dollari al barile , mentre il gas naturale ha subito un aumento del 4% nelle quotazioni europee. Un'eventuale chiusura dello Stretto di Hormuz , da cui transita il 20% del petrolio globale , potrebbe causare un’impennata dei costi energetici, con ripercussioni sull’economia mondiale. Shock finanziari e crollo delle Borse ...

Sono sempre meno i lavoratori autonomi che accendono un mutuo ipotecario

Sono sempre meno i lavoratori autonomi che accendono un mutuo ipotecario. Cala dal 13% all'11%, secondo un'indagine condotta da MutuiSupermarket.it, il numero complessivo dei lavoratori autonomi che per vari motivi decidono di accendere un mutuo coerentemente con un atteggiamento precauzionale che spinge a rinviare la richiesta del mutuo a momenti di maggiore stabilità lavorativa. Il dato odierno è identico a quello registrato nel corso del terzo trimestre del 2011. Da allora, a partire dal quarto trimestre del 2011 e fino a tutto il primo trimestre del 2012, il numero delle richieste di mutuo da parte dei lavoratori autonomi era rimasto stabilmente al 13%. L'inevitabile contrazione delle richieste rispecchia il quadro di incertezza complessiva che investe l'economia italiana ed europea in generale. Per contro, pur potendo contare su un reddito certo, resta all'81% il numero di richieste di mutuo dei lavoratori dipendenti con contratto a tempo indeterminato. In linea con il terzo trimestre del 2011, quest'ultimo riscontro è in crescita del 2% rispetto al primo trimestre di quest'anno. I richiedenti con un reddito mensile netto compreso fra i 1.000 e 1.500 euro si riducono dal 42% al 37% del totale richiedenti dal primo al secondo trimestre 2012, a favore di un’allargamento del peso del cluster dei richiedenti con redditi superiori ai 1.500 euro. Infine, cresce leggermente la percentuale dei richiedenti con reddito netto mensile inferiore ai 1000 euro, che passa dall’8% del terzo trimestre 2011 al 13% del primo trimestre 2012, cluster di piccoli risparmiatori che vogliono mettere a frutto i propri risparmi investendo nel bene rifugio prima casa.

📊 L’economia cambia ogni giorno! Seguimi su Facebook per approfondimenti e analisi sempre aggiornate. 💡