Sono sempre meno i lavoratori autonomi che accendono un mutuo ipotecario. Cala dal 13% all'11%, secondo un'indagine condotta da MutuiSupermarket.it, il numero complessivo dei lavoratori autonomi che per vari motivi decidono di accendere un mutuo coerentemente con un atteggiamento precauzionale che spinge a rinviare la richiesta del mutuo a momenti di maggiore stabilità lavorativa. Il dato odierno è identico a quello registrato nel corso del terzo trimestre del 2011. Da allora, a partire dal quarto trimestre del 2011 e fino a tutto il primo trimestre del 2012, il numero delle richieste di mutuo da parte dei lavoratori autonomi era rimasto stabilmente al 13%. L'inevitabile contrazione delle richieste rispecchia il quadro di incertezza complessiva che investe l'economia italiana ed europea in generale. Per contro, pur potendo contare su un reddito certo, resta all'81% il numero di richieste di mutuo dei lavoratori dipendenti con contratto a tempo indeterminato. In linea con il terzo trimestre del 2011, quest'ultimo riscontro è in crescita del 2% rispetto al primo trimestre di quest'anno. I richiedenti con un reddito mensile netto compreso fra i 1.000 e 1.500 euro si riducono dal 42% al 37% del totale richiedenti dal primo al secondo trimestre 2012, a favore di un’allargamento del peso del cluster dei richiedenti con redditi superiori ai 1.500 euro. Infine, cresce leggermente la percentuale dei richiedenti con reddito netto mensile inferiore ai 1000 euro, che passa dall’8% del terzo trimestre 2011 al 13% del primo trimestre 2012, cluster di piccoli risparmiatori che vogliono mettere a frutto i propri risparmi investendo nel bene rifugio prima casa.
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