Il paradosso degli affitti brevi in Italia: una crisi pilotata

Affitti brevi in Italia: tra nuove norme, crisi del settore e impatti sulla proprietà privata Negli ultimi anni, il settore degli affitti brevi in Italia ha vissuto una trasformazione significativa, passando da una crescita esponenziale a una fase di contrazione e incertezza. Le nuove normative introdotte nel 2025 hanno portato a un cambiamento radicale, con conseguenze che stanno facendo discutere. Se da un lato queste regole mirano a contrastare l’abusivismo e a regolamentare un mercato in forte espansione, dall’altro hanno sollevato preoccupazioni per il loro impatto su piccoli proprietari, posti di lavoro e il diritto alla proprietà privata. Un settore in evoluzione: dati pre e post pandemia Prima della pandemia, il mercato degli affitti brevi in Italia era in piena espansione, con piattaforme come Airbnb , Booking.com , Expedia e TripAdvisor che dominavano il settore. Nel 2019, si contavano oltre 642.300 unità abitative attive su Airbnb, un numero che rappresentava una crescita ...

Mutui e prestiti: famiglie in sofferenza e banche pronte a sfruttare il rialzo dei tassi Bce

Il movimento al rialzo dei tassi è una condizione favorevole per i conti economici delle banche impegnate a difendere e ampliare i margini della gestione del denaro. Il rialzo dei tassi ufficiali non è certo, il mercato sconterà però tale ipotesi: per questo depositi dei clienti e impieghi ai clienti verranno prezzati in maniera diversa rispetto a oggi. Per il segmento famiglie e società non finanziarie tale spread è rimasto praticamente stabile nell'ultimo anno. A gennaio, secondo quanto emerge dai dati raccolti dall'Associacione bancaria italiana, il margine era di oltre il 2%, per l'esattezza 216 basis point. In questo scenario va sempre più delineandosi una condizione di disagio delle famiglie italiane, il cui indebitamento ne condiziona fortemente l'equilibrio economico. Gli interessi su mutui e prestiti erodono una parte sempre maggiore delle entrate mensili e, per analizzare la tenuta economica di un nucleo familiare è bene ricorrere, ad esempio nel caso si stia per stipulare un mutuo, all'affordability index costruito dall'Abi utilizzando metodologie internazionali e con dati dell'Agenzia del Territorio, Istat e Bankitalia. Sopra lo zero, questo indice segnala condizioni medie favorevoli in base alle quali, il debito contratto, rientra entro limiti accettabili e non rappresenta un fattore di rischio d'insolvenza. In questa fase resta sotto controllo anche il tasso di sofferenze sui prestiti casa. I dati raccolti dall'Abi a gennaio, in merito alla mole dei prestiti a famiglie e società finanziarie, evidenzia un incremento, su base annua, del 4,32% (rispetto al +3,78% di dicembre e al +3,52% di novembre). Nell'ultima parte dell'anno si era invertita la tendenza negativa dei prestiti alle famiglie, con qualche riflesso anche sull'aumento dei tassi d'interesse. A trascinare i prestiti, però, non sarebbe il credito al consumo: nel giugno scorso, infatti, l'incremento annuo era appena dello 0,9%. A fine anno, secondo i dati raccolti da Assofin ben rappresentativi del sistema, l'erogato del credito al consumo era in calo del 5,3% rispetto al 2009.

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