Impatto economico globale del conflitto Israele-Iran: rischi e scenari

Le conseguenze economiche globali del conflitto tra Israele e Iran  Il conflitto tra Israele e Iran sta destabilizzando i mercati internazionali, generando effetti tangibili su petrolio, energia e finanza. La tensione geopolitica tra due attori chiave del Medio Oriente non solo influenza i rapporti regionali, ma incide profondamente sull'economia globale. Petrolio alle stelle: impatto sui mercati energetici L'Iran è tra i maggiori esportatori di petrolio e gas naturale , e la sua posizione strategica rende ogni crisi politica una minaccia per l’approvvigionamento mondiale. Il prezzo del Brent ha già registrato un incremento significativo, toccando i 73 dollari al barile , mentre il gas naturale ha subito un aumento del 4% nelle quotazioni europee. Un'eventuale chiusura dello Stretto di Hormuz , da cui transita il 20% del petrolio globale , potrebbe causare un’impennata dei costi energetici, con ripercussioni sull’economia mondiale. Shock finanziari e crollo delle Borse ...

Il mercato dei mutui con cap cresce a dismisura

Il mercato dei mutui variabili con cap cresce a dismisura! Le ragioni di un siffatto fenomeno risiedono, in massima parte, nella costante ricerca, da parte dei consumatori, di mutui sempre più sicuri e convenienti e che, nel lungo periodo, non diventino economicamente insostenibili in seguito ad un abnorme ed anomalo rialzo dei tassi d'interesse. In quest'ottica vanno ad accrescere il proprio appeal prodotti come i mutui con cap rate che, altri non sono se non dei mutui a tasso variabile con un limite massimo predeterminato oltre il quale il saggio d'interesse non può salire, anche se i tassi di mercato dovessero farlo. Che gli italiani stiano puntando decisamente verso questi prodotti  è un dato di fatto confermato anche dai dati forniti da MutuiOnline. Secondo una ricerca condotta dal broker più famoso del settore, nel mese di gennaio sono, infatti, calate le sottoscrizioni di mutui a tasso fisso (passate dal 46% al 36% del totale) mentre sono cresciute le stipule di mutui con cap, balzate dal 15% al 21%, mentre i mutui variabili classici sono saliti dal 36% al 40%. Si tratta di un trend che potrebbe rafforzarsi nei prossimi trimestri, soprattutto se, come è probabile, i tassi fissi dovessero rincarare. D'altra parte, la forbice esistente tra i mutui con cap e quelli a tasso fisso si sta riducendo, progressivamente, ma inesorabilmente, sempre di più. Una condizione, questa, che rende certamente meno appetibile la scelta di un mutuo a tasso fisso. Tra i migliori mutui con cap disponibili oggi sul mercato citiamo il mutuo con cap di Webank (tasso variabile pari al 2,61% cap massimo 5,50% e Isc del 2,64%; rata 535 euro), a seguire, a breve distanza, troviamo il mutuo offerto da Che Banca! (tasso variabile pari al 2,61% cap massimo 5,70% e Isc del 2,67%; rata 535 euro), infine, al terzo posto, si colloca il mutuo del Gruppo Bipiemme (tasso variabile del 2,70% cap massimo 5% ed Isc pari al 2,83%; rata 540 euro). Questi dati ineriscono un calcolo simulato che si basa su un mutuo ventennale di 100.000 euro, concesso ad un impiegato a tempo indeterminato di 35 anni d'età che deve acquistare un immobile del valore di 200.000 euro, (quindi il mutuo copre il 50% dell'investimento totale).

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