Cartolarizzazione nel calcio: dalla Lazio a Banca Sistema 2025

La cartolarizzazione nel calcio italiano ha attraversato un’evoluzione significativa dagli inizi degli anni Duemila fino a oggi, diventando uno strumento sempre più sofisticato per la gestione finanziaria dei club. Nel 2001, la Società Sportiva Lazio fu il primo club italiano a introdurre questa pratica nel settore calcistico. All’epoca, l’operazione riguardava la conversione dei crediti futuri legati ai diritti televisivi in obbligazioni, attraverso una società veicolo. L’obiettivo era chiaro: ottenere liquidità immediata senza ricorrere ad ulteriore indebitamento bancario. In un momento di tensione finanziaria, questa mossa rappresentò una svolta che permise alla Lazio di far fronte agli impegni di bilancio e pianificare con maggiore flessibilità. Da quel momento, la cartolarizzazione ha continuato a ritagliarsi uno spazio sempre più rilevante all’interno della finanza sportiva, fino a raggiungere una nuova tappa fondamentale nel 2025. Banca Sistema, in partnership con ElevenPoint S...

Il mercato dei mutui con cap cresce a dismisura

Il mercato dei mutui variabili con cap cresce a dismisura! Le ragioni di un siffatto fenomeno risiedono, in massima parte, nella costante ricerca, da parte dei consumatori, di mutui sempre più sicuri e convenienti e che, nel lungo periodo, non diventino economicamente insostenibili in seguito ad un abnorme ed anomalo rialzo dei tassi d'interesse. In quest'ottica vanno ad accrescere il proprio appeal prodotti come i mutui con cap rate che, altri non sono se non dei mutui a tasso variabile con un limite massimo predeterminato oltre il quale il saggio d'interesse non può salire, anche se i tassi di mercato dovessero farlo. Che gli italiani stiano puntando decisamente verso questi prodotti  è un dato di fatto confermato anche dai dati forniti da MutuiOnline. Secondo una ricerca condotta dal broker più famoso del settore, nel mese di gennaio sono, infatti, calate le sottoscrizioni di mutui a tasso fisso (passate dal 46% al 36% del totale) mentre sono cresciute le stipule di mutui con cap, balzate dal 15% al 21%, mentre i mutui variabili classici sono saliti dal 36% al 40%. Si tratta di un trend che potrebbe rafforzarsi nei prossimi trimestri, soprattutto se, come è probabile, i tassi fissi dovessero rincarare. D'altra parte, la forbice esistente tra i mutui con cap e quelli a tasso fisso si sta riducendo, progressivamente, ma inesorabilmente, sempre di più. Una condizione, questa, che rende certamente meno appetibile la scelta di un mutuo a tasso fisso. Tra i migliori mutui con cap disponibili oggi sul mercato citiamo il mutuo con cap di Webank (tasso variabile pari al 2,61% cap massimo 5,50% e Isc del 2,64%; rata 535 euro), a seguire, a breve distanza, troviamo il mutuo offerto da Che Banca! (tasso variabile pari al 2,61% cap massimo 5,70% e Isc del 2,67%; rata 535 euro), infine, al terzo posto, si colloca il mutuo del Gruppo Bipiemme (tasso variabile del 2,70% cap massimo 5% ed Isc pari al 2,83%; rata 540 euro). Questi dati ineriscono un calcolo simulato che si basa su un mutuo ventennale di 100.000 euro, concesso ad un impiegato a tempo indeterminato di 35 anni d'età che deve acquistare un immobile del valore di 200.000 euro, (quindi il mutuo copre il 50% dell'investimento totale).

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