Cartolarizzazione nel calcio: dalla Lazio a Banca Sistema 2025

La cartolarizzazione nel calcio italiano ha attraversato un’evoluzione significativa dagli inizi degli anni Duemila fino a oggi, diventando uno strumento sempre più sofisticato per la gestione finanziaria dei club. Nel 2001, la Società Sportiva Lazio fu il primo club italiano a introdurre questa pratica nel settore calcistico. All’epoca, l’operazione riguardava la conversione dei crediti futuri legati ai diritti televisivi in obbligazioni, attraverso una società veicolo. L’obiettivo era chiaro: ottenere liquidità immediata senza ricorrere ad ulteriore indebitamento bancario. In un momento di tensione finanziaria, questa mossa rappresentò una svolta che permise alla Lazio di far fronte agli impegni di bilancio e pianificare con maggiore flessibilità. Da quel momento, la cartolarizzazione ha continuato a ritagliarsi uno spazio sempre più rilevante all’interno della finanza sportiva, fino a raggiungere una nuova tappa fondamentale nel 2025. Banca Sistema, in partnership con ElevenPoint S...

Sui mutui c'è il prelievo fiscale? E cosa si può detrarre?

Sui mutui c'è il prelievo fiscale? Ebbene si, il prelievo fiscale c'è anche in questo caso. Si tratta di imposte trattenute dal notaio che poi versa all'Ufficio delle Entrate.

Per la prima casa, nel caso di compravendita tra privati, l'imposta sostitutiva (cioè che sostituisce le imposte ordinarie) è pari allo 0,25% della somma finanziata con il mutuo per l'acquisto, la costruzione o la ristrutturazione.

Per l'acquisto, la ristrutturazione  o la costruzione di una seconda casa l'imposta pesa invece per il 2% della somma erogata. Nel caso di acquisto della prima casa dal costruttore, invece, si paga l'Iva agevolata pari al 4% del valore della compravendita.

Quali sono invece le detrazioni fiscali sui mutui?

Se da un lato il Fisco prende, con l'altra mano dà: dalle imposte il cliente che accende un mutuo può infatti detrarre parte degli interessi pagati sul mutuo per la prima casa, intesa come abitazione principale del cliente, dei suoi parenti fino al terzo grado e degli affini fino al secondo.

Il fatto che l'immoblile comprato, costruito o ristrutturato con il mutuo sia l'abitazione principale del cliente va indicato nel contratto di mutuo; è valida però anche l'autocertificazione. Nel costo d'acquisto della prima casa si possono inserire anche gli oneri accessori debitamente documentati, connessi con l'operazione d'acquisto,  che comprendono ad esempio la parcella del notaio, le imposte e l'eventuale parcella dell'agenzia immobiliare, ma solo fino a 1.000 euro e per un anno soltanto.

Se l'ammontare del mutuo per l'acquisto dell'abitazione principale supera il valore dell'immobile indicato nella compravendita, la detrazione Irpef degli interessi passivi spetta solo per la quota di mutuo pari al valore dichiarato nella compravendita, più gli oneri accessori. Ad esempio, se il mutuo prima casa è di 200.000 euro, mentre il costo di acquisto della casa indicato nel rogito è di 150.000 euro, gli interessi passivi possono essere detratti solo su quest'ultimo importo.

La parte di interessi passivi sulla quale calcolare la detrazione Irpef del 19% si calcola così: costo di acquisto della casa moltiplicato per gli interessi pagati, il risultato ottenuto va poi diviso per il valore del capitale mutuato. Se gli interessi annui pagati sul mutuo ammontano a 4.000 euro, la detrazione del 19% sarà pari a 3.000 euro. (150.000 x 4.000 : 200.000 = 3.000).

In questo caso, quindi, la detrazione Irpef del 19% vale 570 euro (il 19% di 3.000 euro), mentre se il valore di calcolo fosse di 4.000 euro, la detrazione sarebbe di 760 euro l'anno.

Commenti

📊 L’economia cambia ogni giorno! Seguimi su Facebook per approfondimenti e analisi sempre aggiornate. 💡