Cartolarizzazione nel calcio: dalla Lazio a Banca Sistema 2025

La cartolarizzazione nel calcio italiano ha attraversato un’evoluzione significativa dagli inizi degli anni Duemila fino a oggi, diventando uno strumento sempre più sofisticato per la gestione finanziaria dei club. Nel 2001, la Società Sportiva Lazio fu il primo club italiano a introdurre questa pratica nel settore calcistico. All’epoca, l’operazione riguardava la conversione dei crediti futuri legati ai diritti televisivi in obbligazioni, attraverso una società veicolo. L’obiettivo era chiaro: ottenere liquidità immediata senza ricorrere ad ulteriore indebitamento bancario. In un momento di tensione finanziaria, questa mossa rappresentò una svolta che permise alla Lazio di far fronte agli impegni di bilancio e pianificare con maggiore flessibilità. Da quel momento, la cartolarizzazione ha continuato a ritagliarsi uno spazio sempre più rilevante all’interno della finanza sportiva, fino a raggiungere una nuova tappa fondamentale nel 2025. Banca Sistema, in partnership con ElevenPoint S...

La Class Action può essere presentata solo su iniziativa di un cittadino utente

La Class Action può essere presentata solo su iniziativa di un cittadino utente. E' questa la motivazione che è costata la bocciatura della Class Action presentata dal Codacons, nella persona del suo presidente Carlo Rienzi, nei confronti di Banca Intesa Sanpaolo.

La querelle, relativa all'applicazione delle commissioni di massimo scoperto da parte dell'istituto di credito citato in giudizio, si è risolta con una sconfitta per l'associazione poiché il patron della medesima, dal tribunale di Torino, non è stato riconosciuto come consumatore e quindi non sarebbe stato legittimato, a monte, ad agire in quanto non direttamente danneggiato.

Trattasi dunque, al contempo, di un errore formale e sostanziale da parte del Codacons. A questo punto, per le iniziative future sarà necessario far intraprendere l'iniziativa ad un consumatore utente che risulti, con chiara evidenza, parte lesa. Solo costui, infatti, potrà assumere la veste di parte processuale. A questo punto, dopo aver intrapreso l'azione legale, altri soggetti nelle stesse condizioni del primo, ovvero persone che risultino titolari di diritti identici rispetto a quelli del proponente l'iniziativa, potranno aderire all'azione. Alle associazioni dei consumatori spetta comunque il diritto alla rappresentanza processuale.

Alla luce di queste considerazioni, appare scontato l'esito di una class action simile a quella ritenuta inammissibile a Torino che è stata presentata a Roma nei confronti di Unicredit Banca. Invece, ancora in fase di studio, pare essere una class action promossa dall'Adusbef. Questa associazione di consumatori sta raccogliendo segnalazioni al fine di promuovere un'azione per il rimborso degli interessi sui mutui prodotti dal cosiddetto ammortamento alla francese, secondo cui si pagano prima gli interessi del capitale.

Un capitolo a parte merita la Class Action pubblica. La Civit, commissione indipendente per la valutazione, la trasparenza e l'integrità delle amministrazioni pubbliche, è infatti in procinto di varare le linee guida per fissare gli standard qualitativi degli uffici pubblici. Di questo, però, ce ne occuperemo approfonditamente in un prossimo post.

APPROFONDIMENTI SULLA CLASS ACTION

- Portabilità dei mutui: l'Antitrust apre un'istruttoria su 10 banche;
- Anatocismo: come ottenere la restituzione delle somme indebitamente trattenute dalla vostra banca.

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