Credito pubblico e privato: motore di crescita per l'economia reale

Credito pubblico e privato al servizio dell'economia reale: effetti a lungo termine, esempi e prospettive di riforma Il credito, sia pubblico che privato, costituisce un elemento chiave per lo sviluppo economico e sociale di un Paese. Se ben indirizzato, può favorire la crescita sostenibile, incentivare l’innovazione e promuovere l’inclusione finanziaria. Tuttavia, la sua gestione richiede un equilibrio tra disponibilità e accessibilità, in modo da garantire effetti positivi nel lungo periodo. Esaminiamo quindi come il credito impatti l’economia reale nel tempo, quali nazioni abbiano tratto beneficio da un’efficace sinergia tra pubblico e privato e quali riforme potrebbero migliorare l’accesso ai finanziamenti. Gli effetti a lungo termine del credito sull’economia reale Il credito non è solo uno strumento per ottenere liquidità immediata, ma influisce profondamente sulla crescita economica nel tempo. Ecco alcuni degli effetti più significativi: Sviluppo delle imprese e dell’occupaz...

Mutui a tasso misto e decreto anticrisi: si evidenzia un paradosso!

Tortuosa, difficile, criptica, maledettamente complicata è la strada che devono percorrere i mutuatari che hanno sottoscritto un contratto a tasso misto con opzione di scelta fisso/variabile a scadenze prefissate!

Maximilian Cellino di Plus 24 ha analizzato brillantemente la situazione a circa un anno di distanza dall'entrata in vigore del cosiddetto "Decreto anticrisi" che, pregno di buone intenzioni, mirava a fornire tutta una serie di agevolazioni ai consumatori.

"Nel caso specifico, ha detto Cellino, una circolare del ministero ha chiarito che le norme del decreto anticrisi (decreto 185/2008 poi convertito dalla legge 2/2009) si applicano a un mutuo che non sia a tasso fisso per l'intera durata dell'ammortamento. Un'indicazione, questa, che è stata interpretata in modo differente dalle diverse banche. Si va da chi ha applicato il tetto del 4% in modo estensivo includendo tutti i prodotti misti, anche quelli che nel 2009 avevano in vigore l'opzione tasso fisso (vedi Mps, Intesa Sanpaolo, Bpm, Ubi e Ugf) a chi, invece, ha riconosciuto il diritto al beneficio soltanto a chi quest'anno ha versato rate indicizzate all'Euribor (Bnl, Unicredit e Credem) a chi, infine, ha del tutto escluso questa tipologia di prestito".

Questa diversità nell'interpretazione delle norme determina, per tutti i soggetti che hanno contratto la medesima tipologia di mutuo, un paradosso che, di fatto, li sottopone ad un trattamento differente a seconda della banca con la quale hanno stipulato il contratto.

A tal fine sono già stati presentati oltre 150 ricorsi nei primi 2 mesi di attività dell'Abitro Bancario Finanziario.

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