Impatto economico globale del conflitto Israele-Iran: rischi e scenari

Le conseguenze economiche globali del conflitto tra Israele e Iran  Il conflitto tra Israele e Iran sta destabilizzando i mercati internazionali, generando effetti tangibili su petrolio, energia e finanza. La tensione geopolitica tra due attori chiave del Medio Oriente non solo influenza i rapporti regionali, ma incide profondamente sull'economia globale. Petrolio alle stelle: impatto sui mercati energetici L'Iran è tra i maggiori esportatori di petrolio e gas naturale , e la sua posizione strategica rende ogni crisi politica una minaccia per l’approvvigionamento mondiale. Il prezzo del Brent ha già registrato un incremento significativo, toccando i 73 dollari al barile , mentre il gas naturale ha subito un aumento del 4% nelle quotazioni europee. Un'eventuale chiusura dello Stretto di Hormuz , da cui transita il 20% del petrolio globale , potrebbe causare un’impennata dei costi energetici, con ripercussioni sull’economia mondiale. Shock finanziari e crollo delle Borse ...

Prestiti agevolati alle imprese in crisi economica

Tra qualche giorno la Direzione Generale della Concorrenza dell'UE, che ha il compito di far rispettare le regole stabilite dai trattati comunitari, al fine di evitare distorsioni della concorrenza all’interno dell’UE e di garantire il funzionamento efficiente dei mercati, ha deciso l'approvazione di un provvedimento che, di fatto, da il via libera all'erogazione da parte delle autorità nazionali, regionali e locali del nostro Paese, di aiuti economici alle imprese sotto forma di prestiti a tassi agevolati.

Tali agevolazioni, però, non spetteranno a tutte le imprese ma solo a quelle che non si trovavano in difficoltà prima del primo luglio del 2008 e che richiederanno un prestito entro e non oltre il 31 dicembre del 2010.

Il provvedimento rispetta appieno i principi comuni per una valutazione economica della compatibilità degli aiuti di Stato ai sensi dell'articolo 87, paragrafo 3, del Trattato CE che recita testualmente: "La Commissione Europea può autorizzare aiuti di Stato che contribuiscono a realizzare almeno uno degli obiettivi di interesse comune di cui all’articolo 87, paragrafo 3, del trattato CE. Il contributo di una misura alla realizzazione di un obiettivo di interesse comune è valutabile in termini di efficienza o di equità. È pertanto opportuno che, nell’approntare misure di aiuto, gli Stati membri definiscano l’obiettivo perseguito indicando in particolare se la misura è intesa ad una maggiore efficienza del mercato o a risolvere problemi di equità. Alcuni obiettivi possono mirare alla risoluzione tanto di problemi di equità che di efficienza".

Maggiori dettagli inerenti il provvedimento verranno resi noti a breve attraverso la pubblicazione e diffusione, da parte della Direzione Generale della Concorrenza dell'UE, del documento numero 268/2009 che, oltre a far chiarezza in merito ai paletti caratterizzanti la misura, ovvero la sua limitazione temporale e il target di imprese interessate, servirà per esplicitare quelli che sono gli obiettivi da conseguire.

Nel nostro Paese si punta decisamente a migliorare la liquidità delle imprese colpite dall'attuale rallentamento dell'economia, senza determinare indebiti distorsioni della concorrenza. Una riduzione significativa del costo dei prestiti, come ha detto Neelie Kroes, commissario europeo alla concorrenza, può essere un modo effettivo per incoraggiare gli investimenti delle aziende e la ripresa economica.

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