Impatto economico globale del conflitto Israele-Iran: rischi e scenari

Le conseguenze economiche globali del conflitto tra Israele e Iran  Il conflitto tra Israele e Iran sta destabilizzando i mercati internazionali, generando effetti tangibili su petrolio, energia e finanza. La tensione geopolitica tra due attori chiave del Medio Oriente non solo influenza i rapporti regionali, ma incide profondamente sull'economia globale. Petrolio alle stelle: impatto sui mercati energetici L'Iran è tra i maggiori esportatori di petrolio e gas naturale , e la sua posizione strategica rende ogni crisi politica una minaccia per l’approvvigionamento mondiale. Il prezzo del Brent ha già registrato un incremento significativo, toccando i 73 dollari al barile , mentre il gas naturale ha subito un aumento del 4% nelle quotazioni europee. Un'eventuale chiusura dello Stretto di Hormuz , da cui transita il 20% del petrolio globale , potrebbe causare un’impennata dei costi energetici, con ripercussioni sull’economia mondiale. Shock finanziari e crollo delle Borse ...

Mutui: dall'1 gennaio 2009 obbligo per le banche di offrire anche quelli ancorati ai tassi Bce

La volatilità dell'Euribor che, nel recentissimo passato, è stata la principale causa dell'aumento incontrollato delle rate dei mutui a tasso variabile, ha indotto le istituzioni a valutare l'opportunità di rendere obbligatoria l'offerta, da parte degli istituti di credito, di prodotti ancorati anche ai tassi fissati dalla Banca Centrale Europea.

Questa esigenza, in conseguenza dell'articolo 2, comma 5, del decreto legge 29 novembre 2008 n. 185, ha prodotto uno scossone nel mondo bancario, da sempre restio ai cambiamenti.

I tassi Bce sono certamente più stabili rispetto all'Euribor ma bisogna tenere in debita considerazione la volontà, da parte della banca, di rendere effettivamente conveniente i mutui ad essi ancorati. Se, infatti, lo spread applicato è di gran lunga superiore rispetto a quello previsto per i mutui agganciati all'Euribor, la convenienza può venir meno.

La suddetta norma, ancora non convertita in legge, stabilisce che il tasso complessivo applicato nei contratti di mutuo "Bce" sia in linea con quello praticato per le altre forme di indicizzazione offerte e che quindi l'adozione del parametro di indicizzazione ancorato alle condizioni Bce non costituisca una ragione per aumentare il carico dei clienti nel pagamento delle rate.

Sul fronte della trasparenza, dal prossimo primo marzo, gli istituti di credito dovranno predisporre un documento con tutte le informazioni inerenti i mutui offerti. In particolare, dovranno essere pubblicati, in relazione ai vari prodotti:

a) il tasso di interesse (l'indicazione se si tratta di tasso fisso o variabile; e, in caso di tasso variabile, lo spread, il parametro di riferimento e l'ammontare del tasso al momento della pubblicità);

b) la durata minima e massima del mutuo;

c) le modalità di ammortamento;

d) la periodicità delle rate.

Il documento dovrà essere inviato, in occasione della prima comunicazione utile (comunque entro e non oltre il 15 aprile 2009) anche ai clienti che hanno un mutuo in essere con la banca.

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